Monti: «Senza appoggio dei politici non mi cimenterei nemmeno» – RS

Di Redazione
15 Novembre 2011
Mario Monti ha dato ieri il via alle consultazioni. Assicura che richiederà agli italiani sacrifici ma non «lacrime e sangue». Oggi incontrerà Pdl e Pd, che non vedono di buon occhio la partecipazione di politici al governo. E il nuovo premier dichiara: «L’importante sarà comunque che diano l’appoggio senza il quale io non mi accingerei nemmeno al compito». E poi: «Governo fino al 2013»

Sacrifici «forse sì, ma non ho mai usato il termine lacrime e sangue». Al primo giro di boa delle consultazioni, il presidente incaricato Mario Monti decide ieri sera di incontrare brevemente la stampa – nella sala Zuccari di palazzo Giustiniani – per fare il punto sulla giornata. E decide di non eludere le questioni più spinose gli sono state poste dai partiti sulla strada per Palazzo Chigi. La prima, quella forse decisiva, sulla durata del governo. Monti  spiega con chiarezza che non ha alcuna intenzione di accettare un esecutivo a tempo: «L’orizzonte temporale è da oggi alla fine della legislatura». Altrimenti, spiega con pacatezza, l’Italia dovrà cercarsi un altro premier. Il professore aggiunge: «Ovvio che il Parlamento può decidere in qualunque momento che il governo non è più degno della sua fiducia, ammesso che gliela conceda. Se però venisse prefissata una data al di qua dell’orizzonte fissato di fine legislatura, questo toglierebbe credibilità all’orizzonte del governo. E non lo accetterei»” (Avvenire, p. 5).

“Più possibilista, invece, sull’altro nodo, quello della presenza di politici di rilievo all’interno della compagine di governo. A tutte le delegazioni che ha incontrato ieri ha spiegato che gli farebbe piacere sapere di poter contare su uomini di esperienza politica all’interno del gabinetto. Anche per dare l’immagine plastica di un esecutivo forte, nato dal consenso di buona parte del Parlamento e che interrompa in qualche modo «una fase dialettica estremamente tesa». A una domanda specifica, l’ex rettore della Bocconi risponde: «È una questione che non vorrei drammatizzare: mi è sembrato importante dare un segnale concreto e aperto a quell’apporto che necessariamente dovrò avere dalle forze politiche, e di averlo anche in termini di risorse umane, cioé membri del governo. Ma l’importante sarà comunque che diano l’appoggio senza il quale io non mi accingerei nemmeno al compito». A ogni modo, assicura Monti, «la compagine sarà convincente ed efficace». Chi lo ha visto ieri ha avuto la sensazione che il presidente incaricato stia dando ormai quasi per scontato il niet di Pdl e Pd ai ministri politici e si stia muovendo per avere almeno la squadra dei sottosegretari di alta caratura politica. Anche per assicurare alle Camere l’approvazione spedita dei provvedimenti” (Avvenire, p. 5).

“Nel suo breve discorso Monti ha annunciato che intende ascoltare – per la prima volta nella storia repubblicana – anche la voce «dei giovani e delle donne», forze «vive della nostra società».  E pazienza se questo comporterà l’allungamento di qualche ora delle sue consultazioni: «Dobbiamo avere il coraggio orientare le azioni di politica sociale verso i giovani e le donne. Quasi sempre ciò che giova ai giovani giova al Paese». E promette «attenzione a chi non vota oggi, ma voterà in futuro, tra anni o tra decenni». E lo stesso «vale anche per le donne». Monti sembra tutto sommato soddisfatto del lavoro di ieri, anche se lo scoglio più grande – quello della presenza di leader nel governo  – lo affronterà questa mattina, incontrando Pdl e Pd.  Per il resto, «le consultazioni stanno procedendo con grande serietà e partecipazione molto costruttiva da parte di tutti. Le forze politiche sono consapevoli di dover ritrovare una fase di distensione che consenta di guardare un po’ più in alto, con senso di responsabilità e di coesione». Ma lo sguardo del presidente incaricato non è solo alla politica italiana, ma anche, fortemente, all’orizzonte europeo e internazionale: «L’Italia deve tornare a essere più protagonista nell’Unione Europea e nel mondo». Ed è quello, aggiunge, che anche i principali leader stranieri ci chiedono” (Avvenire, p. 5).

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.