
La preghiera del mattino (2011-2017)
«Molti di noi potrebbero dimezzare le quantità di carta igienica»
“«Un anno di e-mail inquina come 300 chilometri in auto». Ecco i veleni che non t’aspetti”. Con questo sobrio titolo, Repubblica oggi ha dato ampio spazio all’ultima fatica turbo-ambientalista di Mike Berners-Lee, autore del libro L’impronta. Il volume, oltre a rassicurarci sul fatto che – Fornero sì, Fornero no – la pensione non la vedremo mai perché «se andiamo avanti così serviranno due mondi già nel 2050», ci illumina anche sul fatto che «ogni cosa che facciamo inquina». Proprio ogni cosa: «Respirare, contrarre un mutuo, lascia un’impronta di anidride carbonica sul mondo».
Scartata l’ipotesi di «respirare meno», il nostro beniamino si è preso la briga di calcolare quanto ogni singolo atto (in 106 oggetti e sistemi) produca di anidride carbonica. Ma attenzione: non tutto è perduto. Esistono anche dei rimedi che possiamo mettere in campo per limitare il nostro impatto sull’ambiente. L’articolo di Repubblica illustra così sia la parte destruens sia quella construens del discorso di Berners-Lee e noi di seguito vi riportiamo le idee più interessanti di questa teoria (precedute da un titoletto tutto nostro).
INIZIAMO BENE. «Farsi prendere dallo sconforto produce in sé Co2».
PREDICHI BENE TU… «Anche una e-mail inquina».
…MA RAZZOLI MALISSIMO. «E così [inquina] il libro L’impronta. Inquinano di più, tuttavia, gli amici-lettori dell’autore inglese che, per aiutarlo, hanno prenotato il volume da Amazon: il grossista mondiale di cultura, spostando tonnellate di cultura dai suoi ipermagazzini, produce tanta anidride carbonica»
TORNIAMO AI PICCIONI VIAGGIATORI. «Un anno di e-mail inviate da ciascuno di noi garantisce anidridi pari a 300 chilometri in auto, una singola mail con un noioso allegato “pesa” sul mondo dodici volte tanto una semplice comunicazione».
TIPO MONTI. «Un individuo sobrio produce 10 tonnellate l’anno di anidride».
NE AMMAZZA PIU’ THOHIR DELL’AIDS. «Fare 11 volte la tratta Londra-Hong Kong, e qui i sensi di colpa salgono, significa condannare a morte un simile in qualche parte del mondo».
E HO DETTO “PIEGHEVOLE”. «Milleseicento chilometri con un mezzo a consumi medio-alti rilasciano 800 chili di Co2 e pure un Intercity lascia forti impronte. Quasi niente una bici pieghevole».
ACCENDETE LA TV. «Guardare 12 ore la tv inquina poco, anche perché poi non avremmo tempo per fare altro (esalando anidridi)».
SPEGNETELA. «Spegnete l’interruttore tv se potete».
INSOMMA: GUARDATELA SPENTA. «Non siate ossessionati [dalla tv]».
ME LO METTO NEL BEAUTY CASE. «La cosa migliore è lasciare che sia l’aria ad asciugare le nostre mani appena lavate. Se le gocce che corrono nell’incavo proprio ci danno fastidio, meglio usare un potente asciugatore da autogrill (il Dyson Airblade che spinge l’aria con più forza senza riscaldarla) piuttosto che un asciugamano di carta, tre volte più inquinante».
BEATI PRIMI. «Per le tre persone di famiglia l’autore usa la stessa acqua nella vasca: “Chi si è rotolato nel fango entra per ultimo”».
ANCORA MEGLIO E’ USARE LE MANI. «Molti di noi potrebbero dimezzare le quantità di carta igienica».
JUNK FOOD. «Un cheeseburger? Inquina come trenta chilometri in treno».
E’ TUTTO DA RIFARE. «Mike Berners-Lee offre i cibi di stagione mese per mese, indica le nove cose da fare, ma ricorda che bisogna avere senso delle proporzioni. Perché noi non ci asciughiamo le mani, infiliamo tutta la famiglia insieme in vasca, mangiamo tante banane, meglio se deformi, e poi arriva un mondiale di calcio (quello in Sudafrica) e da solo mette in circolo 2,8 milioni di tonnellate di Co2».
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dopo aver letto “Scartata l’ipotesi di «respirare meno»” sono caduto a terra dalle risate