
L'eroe del giorno
Molla tutto per far ciò che gli pare. Per Pubblico è un eroe. Ma che eroe?
Bisogna anche saperli riconoscere, gli eroi. Per questo oggi non c’è l’eroe del giorno ma l’antieroe, come il Tersite dell’Iliade. È Federico Mello, professione giornalista, nonché “fabbricatore di eroi”. Eroi pessimi, a mio parere. Un tempo la cultura della sinistra italiana era quella dell’Unità di Antonio Gramsci (non uno da poco), oggi, tra le altre, è anche quella di Pubblico, nuovo quotidiano “sentimental-chic” fondato a settembre da Luca Telese. “Quotidiano degli ultimi e dei primi”. Con tanto miele e preromanticismo.
A dare l’ultimo saggio del nuovo genere “letterario” è il nostro eroe del giorno Federico Mello. È l’elogio preromantico del bancario che va a vivere in campagna, pubblicato ieri sul sito del giornale. Si presta allo scopo la storia di Gabriele Andriotto, bancario veneto scomparso e ritrovato ieri mattina dopo sette mesi di latitanza senza notizie. È stato ritrovato in un’abitazione di fortuna nella campagna del Salento, in Puglia. Viveva con serenità, hanno scritto le agenzie, “con poco” e a contatto con la natura.
Che vuoi di più? Fa figo, nella nuova sinistra, il vivere con poco, fa figo il bancario che scappa, fa figo l’Into the Wild campagnolo e fa figo pure il Salento della Pizzica. Mix perfetto per il bozzetto dell’eroe preromantico. Mello allora inizia a gioire, si strofina le mani come Vespa davanti ai plastici di Porta a Porta e va giù duro con gli elogi. Ma proprio duro eh. Questa storia – comincia – «scalda il cuore […] ci solleva per un attimo da tante preoccupazioni e ci ricongiunge con la vita profonda». E ancora: «La storia di un bancario di mezza età che a in una mattina di marzo decide di sparire, e vaga per il Paese, arriva magari in Salento con il sole a picco, e il mare a giugno di un azzurro denso, e magari vive di frutta raccolta, di piccola aiuti, un piatto caldo offerto, chiacchiere per caso, e in tutto questo vive bene, sereno, ci ricongiunge con un parte di noi». Finito? Macché, manca la citazione chic: «Ci vuole un’altra vita, cantava Franco Battiato. Ed è bello, grazie anche ad una storia come questa, non dimenticarlo mai». È la conclusione, per fortuna.
Allora, ricapitoliamo. Stando a quello che lo stesso Mello scrive (è tutto qui, se volete farvi male) un uomo molla moglie, figlia, lavoro e volontariato (c’era pure quello) per andarsene a fare ciò che gli pare. Non dice la verità e lascia tutti nel dubbio e nel panico, fregandosene e standosene quieto quieto nella sua bella casetta di campagna. Non è il ventenne senza vincoli che affronta la natura come Alexander Supertramp, non il soldato che va in guerra per la patria, non il missionario tra i poveri. È uno che va a fare semplicemente i c…i propri.
Forse un irresponsabile? Macché, è “un grande”, scrive Mello su Twitter. L’eroe romantico della modernità. È così, il nuovo eroe di sinistra secondo Pubblico, senza vincoli né legami. Nel mito di una libertà che non conosce la responsabilità su ciò che lui stesso ha creato: la famiglia, per esempio.
Un tempo la cultura di sinistra aveva altri eroi. Un tempo c’era Antonio Gramsci. Quel tempo, evidentemente, è molto molto lontano.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!