
Moggi: «Campionato riaperto. Chinaglia, grande uomo e amico»
Un week-end di emozioni, polemiche e gol. Tanti gol, 35 per l’esattezza. Gli ultimi sono quelli della Juventus che nel posticipo si sbarazza del Napoli con tre reti firmate da Bonucci, Vidal e Quagliarella. «È stata una Juventus eccezionale, ha preso il Napoli a pallonate». Luciano Moggi è entusiasta della prestazione dei bianconeri: «Forti sotto ogni aspetto: tecnico, tattico, agonistico in ogni reparto. Sono in grande forma».
Ma il campionato lo vince il Milan. Dici sempre così.
Adesso il campionato si è riaperto. Il futuro del Milan dipenderà dal ritorno di Champions League contro il Barcellona. Un finale aperto a tutto, da quel risultato dipenderà anche l’andamento del campionato. Staremo a vedere, comunque è ancora lunga, adesso può succedere di tutto.
Milan sottotono o solo sfortunato?
Direi sfortunato in qualche situazione. Pensavo arrivasse più stanco dopo la partita con il Barcellona di mercoledì scorso, invece hanno corso bene, sono stati sfortunati. L’unica colpa che si può dare ai rossoneri è per quei primi 10 minuti del secondo tempo, sono stati distratti e lì è nato il pareggio finale. Comunque grandi complimenti al Catania di Montella, alla fine il pareggio credo sia meritato.
A proposito degli errori arbitrali, vorresti la moviola in campo?
Assolutamente no, ci manca pure la moviola in campo. Al massimo sono per i sensori sulle linee di porta e sui palloni per evitare i “gol non gol” come quello di sabato pomeriggio.
Pazza Inter, non smette mai di sorprendere.
Niente da dire, bene la prima per Stramaccioni.
Moratti si è detto contento.
Sono contento per lui. E saranno stati contenti anche gli spettatori, 9 gol si vedono poche volte.
Ti aspettavi che la Fiorentina facesse questo campionato?
Assolutamente no. Sono molto sorpreso perché la società alle spalle è una delle migliori in Italia. Ora la Viola rischia molto, ha 5 punti di vantaggio sul Lecce e ce ne sono ancora 24 a disposizione. Rischia davvero tanto.
Una battuta su Giorgio Chinaglia. Lo conoscevi?
Eccome se lo conoscevo, era un carissimo amico. Mi spiace che le persone si mettono sul piedistallo solo dopo che muoiono. Mi spiace molto. È morto da solo, abbandonato da tutti. Lui è stato un grandissimo uomo, altruista, correva in soccorso di tutti, in campo e fuori. Mi ricordo quando giocammo a New York la finale di Supercoppa Italia contro il Milan (era il 2003, vinsero i bianconeri ai rigori, ndr). Lo chiamai e lui arrivò subito. Se ne va un uomo che ha fatto la storia della Lazio e del calcio.
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