
Mission: Impossible – Rogue Nation. Un bel thrillerone ad alta tensione

Ethan Hunt a caccia di cattivissimi e inseguito da tutti, pure dalla Cia.
Bel thrillerone diretto con mano sicura da McQuarrie, lo stesso di Jack Reacher, sempre con Cruise. Ecco, Cruise. Ha sempre 30 anni, dovunque lo metti funziona. Qui ha una spalla divertente come Simon Pegg ma soprattutto ha un regista che sa il fatto suo. C’è una sequenza – la più riuscita – che merita l’applauso. Opera di Vienna, Turandot. Hunt a caccia di un cattivo inafferrabile. Poi, come in un gioco di specchi, i cattivi che si moltiplicano, la bellona di turno, il concerto che sale e i killer pronti a colpire. Sembra di vedere De Palma o Hitchcock: non tutti sono capaci di tenere alta la tensione per una sequenza così lunga. Ci riesce McQuarrie che vent’anni fa si inventò un personaggio memorabile con Keyser Söze. Parte centrale così così ma gran ritmo, cattivi con la faccia giusta e la promessa di altri sequel.
Mission: Impossible – Rogue Nation, di Christopher McQuarrie
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