
Miss Italia, uno show vecchio ma dai grandi ascolti (grazie a 140 caratteri e un cancelletto)
Miss Italia 2012 è Giusy Buscemi. Un’informazione di cui noi tutti potremmo fare a meno, come facciamo da anni. Per capirlo basta domandare al vicino di scrivania (e a se stessi): «Ti ricordi la Miss del 2011? E quella del 2010?». Silenzio tombale. Perché la verità è che di questo concorso per reginette di bellezza, invecchiato male nonostante la location termale, non interessa più a nessuno e da tempo. Tranne che al popolo di Twitter, lo stesso che si è sorbito tutte le puntate di Sanremo, C’è posta per te, Quello che (non) ho, Il più grande spettacolo dopo il weekend, L’infedele, Ballarò, Porta a Porta, L’isola del famosi, la cerimonia di apertura e chiusura delle Olimpiadi, tutte le partite di calcio, eccetera eccetera.
MARTA E SELVAGGIA. Ore e ore di programmazione – meglio se di infimo livello – a cui i cinguettanti profili virtuali si sono sottoposti per il solo gusto di condividere le loro personali e spesso acide opinioni sull’argomento. Non c’è una parola buona per nessuno, specie da parte delle very important person nostrane, sempre più twitter dipendenti. Marta Marzotto non risparmia le ragazze, “Dedico la mia vittoria al call center che mi ha fatto arrivare qui!”, “Ridatemi i Caftani maledette!”, ma nemmeno Biagio Antonacci, ospite della noiosa kermesse che, apprendiamo dalla signora Marzotto, ha forse azzardato troppo con il look: “Anche io piangerei a Miss Italia guardando le infradito di Biagio Antonacci”. Meno cattivo Valentino Rossi (“Per me vince Frizzi”), ma ci pensa Selvaggia Lucarelli a mettere le cose in chiaro “Ora però a Miss Italia anziché la coroncina, in testa, mettetele un anticrespo”.
TUTTI A CASA. La serata finisce con quasi cinque milioni di ascoltatori di cui, spettatori più spettatori meno, almeno un milione si sarà sintonizzato su Rai Uno solo per commentare live su Twitter sperando che i suoi 140 caratteri fossero retwittati da qualche personaggio famoso o da qualche giornalista influente. Anni fa pochissimi over 40 avrebbero ammesso di aver passato la serata a guardare i sopracitati programmi tv, oggi invece praticamente non si esce più di casa per non perdersi un altro assurdo programma televisivo da commentare. E i programmi pomeridiani? Chi è “costretto” a lavorare segue intristito la timeline per rimanere connesso, mentre sogna di reinventarsi libero professionista per stare a casa con i suoi nuovi smartphone friends in attesa di un retweet. E di una nuovo, noioso, carrozzone in prima serata.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!