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«Spesso occorrono molti anni prima che i risultati decisamente positivi della ricerca vengano adottati nella pratica. Le ragioni sono molteplici. Una di queste è che i medici tendono ad essere cauti nell’attuare le nuove scoperte, soprattutto se la loro esperienza clinica suggerisce che l’approccio attuale già adottato da molti anni è quello corretto per i loro pazienti. Nel campo delle cure di genere per i bambini è successo praticamente il contrario. Sulla base di un singolo studio olandese, che suggeriva che i bloccanti della pubertà potessero migliorare il benessere psicologico di un gruppo ristretto di bambini con incongruenza di genere, la pratica si è diffusa rapidamente in altri Paesi. A questo sono seguite una maggiore facilità nell’iniziare la somministrazione di ormoni mascolinizzanti/femminilizzanti già nel periodo di mezzo dell’adolescenza e l’estensione di questo approccio a un gruppo più ampio di adolescenti che non avrebbero soddisfatto i criteri di inclusione dello st...
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