
A Milano il Congresso mondiale dei “metodi naturali”. Ecco perché battono la provetta 40 a 25

Oltre cento oratori, nove sessioni scientifiche, sei workshop, un simposio, tre incontri aperti al pubblico. È il programma del Congresso mondiale della Regolazione naturale della fertilità (Rnf), dal titolo “Alimentare la vita, nutrire l’amore e sostenere la famiglia”, che si terrà dall’11 al 14 giugno presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. A spiegare a tempi.it perché e come questi metodi siano «importanti per aiutare la coppia» e per «risolvere anche i problemi di sterilità» è Michele Barbato, medico ginecologo e co-presidente del Congresso.
Dottor Barbato, che cosa si intende per Regolamentazione naturale della fertilità?
La Rnf è una modalità concreta per vivere la maternità e la paternità in maniera responsabile. La donna si assume ogni giorno il compito di osservarsi per comprendere se sia fertile o meno, in modo da non essere condizionata dalla irregolarità o dalla lunghezza del ciclo, che possono sempre variare.
Che differenza c’è fra la Rnf e la contraccezione?
Papa Paolo VI nell’Humanae Vitae afferma che l’atto unitivo e quello procreativo non sono separabili, ragion per cui usare la contraccezione è sempre sbagliato. Ma i metodi naturali sono un’altra cosa che serve in determinati casi e che richiede anche un sacrificio: i metodi naturali implicano la sequela di una regola oggettiva imposta dal funzionamento del nostro corpo, che serve alla coppia a non vivere il rapporto istintivamente e quindi a rispettarsi. La continenza facilita a riconoscere la fertilità come dono e come compito. Scoprire poi il proprio corpo come ordinato permette di riconoscere anche il valore della propria e dell’altrui persona.
I metodi naturali hanno un’origine e una base scientifiche, descritte per la prima volta nel 1924. Quando li ha “approvati” la Chiesa? E perché?
La Chiesa fece chiarezza sulla loro validità nel 1951, quando papa Pio XII, parlando alle ostetriche, disse che erano ammessi per «seri motivi, come quelli che si hanno non di rado nella cosiddetta “indicazione” medica, eugenica, economica e sociale. Se però non vi sono, secondo un giudizio ragionevole ed equo, simili gravi ragioni personali (…), la volontà di evitare abitualmente la fecondità della loro unione, pur continuando a soddisfare pienamente la loro sensualità, non può derivare che da un falso apprezzamento della vita e da motivi estranei alle rette norme etiche».
C’è un solo tipo di Rnf?
Ci sono due metodi, uno usato nei casi gravi come quelli di pazienti in dialisi o di cardiopatie serie, per i quali sono richiesti periodi di astinenza maggiori, ma sempre in linea con quanto spiegherà Costanza Miriano durante l’incontro dell’11 giugno, prendendo spunto da san Paolo: «Non astenetevi tra di voi se non di comune accordo e temporaneamente».
È vero che i metodi naturali sono efficaci per risolvere i problemi di sterilità, anche più della fecondazione artificiale?
Durante la sessione scientifica sarà presentato il progetto “Serenità”, in cui sono state messe a confronto per tre anni tre categorie di donne identiche che hanno fatto ricorso alla Rnf o alla fecondazione artificiale. Le percentuali di maggior successo della Rnf sono evidenti e arrivano fino al 40 per cento, senza le complicanze, sia fisiche sia morali, legate alla fecondazione artificiale, che invece ha un successo del 25 per cento nel migliore dei casi.
C’è chi parla di “evangelizzazione della coppia” attraverso la Rnf. Cosa significa?
Che può essere una struttura educativa: parte dall’esperienza della coppia per tradursi in una visione antropologica. L’esperienza dell’innamoramento, quella della vita coniugale e della figliolanza vissuti dentro il rispetto a cui i metodi naturali educano, aiutano a ricordare ai coniugi del bisogno che hanno dell’altro, di un destino e un compito comuni che sono quelli della maternità e paternità. Nel testo teatrale La bottega dell’orefice di Giovanni Paolo II, l’orefice spiega che una fede matrimoniale da sola non ha peso senza l’altra. Perché? Perché per compierci abbiamo bisogno di un altro che ci richiami al fatto che siamo creati per un compito generativo. L’istintività invece fa dimenticare questa dipendenza, riducendo l’amore a un possesso in cui ci si illude che l’altro basti e quindi generando frustrazione.
Foto metodi naturali da Shutterstock
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20 commenti
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Durante l ovulazione individuato con la rnf ci di unisce o no ?
testimonianza di coppia cattolica praticante: abbiamo due figli di cui uno neonato e facciamo l’amore quando siamo svegli a sufficienza, non quando “si può”; se così facessimo, non lo faremmo mai. Usiamo il preservativo dietro consiglio del mio ginecologo obiettore, che sconsiglia una gravidanza entro 12 mesi dal cesareo perché pericolosa per madre e figlio (rischio non peregrino di rottura dell’utero) insieme ai metodi naturali per capire quando è “pericoloso” e quando no. Se volessimo e potessimo avere un’altra gravidanza non useremmo alcun metodo come già abbiamo fatto in passato, ma non è così (e se scegliamo di usare contraccettivi è perché abbiamo seri motivi). Avendo superato i 40 entrambi, dubito che faremo il terzo figlio perché la scorsa gravidanza è stata già abbastanza complicata anche a causa dell’età e mio marito, che lavora full time (come me) non può stare dietro a tutti e due mentre io sono in ospedale a cercare di salvare capra e cavoli (lo ha già fatto con una bambina sola..) o li perdo a ripetizione. I metodi naturali vanno bene per chi è giovane e desidera “tanti” bambini, non per chi è “anzianotto” e li ha già. Dimenticavo: non non abusiamo l’uno dell’altra né ci trattiamo vicendevolmente come oggetti di piacere (perchè nel sesso il piacere c’è sempre, indipendentemente dal giorno, non è che se lo fai nei giorni non fertili ti piace di meno), ci amiamo, ci rispettiamo e ci sosteniamo nelle mille piccole difficoltà di ogni giorno e siamo abbastanza soddisfatti (io vorrei solo essere più giovane e avere più tempo davanti a me per poter pensare con calma al terzo ma purtroppo non è così).
Emanuele,
dati a parte che non ho preso giù da Wikipedia come sostieni tu ma derivano da una pubblicazione di un medico di consultorio di Ravenna, vorrei proprio ribaltare il tuo ragionamento per cui
” L’utero e mio e lo gestisco io” gridavano le femministe… oggi invece è gestito da medici e lobby farmaceutiche. Condom e pillole non hanno liberato la donna, l’hanno trasformata in un sex toy a servizio della sessualità maschile. L’utero e mio e lo gestisco io” gridavano le femministe… oggi invece è gestito da medici e lobby farmaceutiche. Condom e pillole non hanno liberato la donna, l’hanno trasformata in un sex toy a servizio della sessualità maschile. Essere feconde non è una malattia o qualcosa da correggere, ma da rispettare ed amare.
Il messaggio che trasmetti è una visione della sessualità che non appartiene più alla maggior parte delle donne secondo cui esse sarebbero preda dei desideri sessuali degli uomini e che solo il loro istinto materno riporterebbe alla ragione gli uomini come se le donne non avessero invece pure loro gli stessi desideri sessuali dell’uomo. In realtà quello che definisci essere un sex Toy a servizio della sessualità maschile non è altro che appagare la propria sessualità in modo assolutamente naturale come del resto è sempre stato concesso agli uomini. Non ti passa neppure per la mente che una donna possa avere gli stessi istinti sessuali di un uomo e questo tuo pensiero fa parte di una cultura che vede la sessualità della donna solo finalizzata alla maternità. In realtà la gestazione e la maternità rappresentano solo un breve periodo della vita fertile della donna a meno che molto irresponsabilmente non si accetti l’idea che ad ogni rapporto sessuale si possa concepire e di conseguenza mettere al mondo un numero x di figli.
Se invece si considera la sessualità un aspetto che riguarda la salute di coppia e che non necessariamente è vincolata dalla maternità ma rappresenta in primo luogo uno degli aspetti del benessere di coppia, allora è normale prevedere una qualche forma di contraccezione, che ognuno sceglie responsabilmente sulla base delle proprie esigenze, ma che usata normalmente al di fuori del periodo in cui si pianifica la maternità costituisce la regola durante la vita fertile.
Questo è il vero significato di quello slogan che hai citato “l’utero è mio è lo gestisco io”. Capisco che la pillola possa avere delle controindicazioni, da mettere peró mettere in bilancia con altri vantaggi che per esempio i metodi naturali non hanno, ma l’uso del preservativo invece, che mi rendo conto non garantisca una protezione come la pillola, ma non ha di fatto controindicazioni per la salute, perché ai tuoi occhi non dovrebbe essere preso in considerazione?
Essere feconde non è una malattia o qualcosa da correggere, ma da rispettare ed amare.
È vero non è una malattia ma è una condizione da gestire responsabilmente se non vuoi essere in balia di eventi non pianificati e voluti.
…ringrazio chi ha apprezzato i miei commenti. Ci tengo però a precisare che non è tutta farina del mio sacco.
Illuminante è stata la lettura delle catechesi di San Giovanni Paolo II sull’amore e sessualità… da lì ho capito il tesoro che la Chiesa ha custodito…
Peccato che ci sono arrivato tardi. . . quanti errori avrei evitato, errori di cui ancora pago le conseguenze. Se ai giovani si potesse insegnare questi tesori!
I metodi naturali offrono numerosi vantaggi:
1. Sono sicuri quanto e più dei metodi ormonali e barriera classici.
2. Non hanno effetti collaterali (a differenza della pillola ed altri metodi farmacologici )
3. Sono immediatamente reversibili.
4. Posso essere applicati da tutte le donne, indipendentemente dall’età e dallo stato di salute.
5. Pongono la donna al centro. Essa conosce il suo corpo, essa decide.
6. Sono GRATUITI.
Per questo ultimo motivo non li troverete pubblicizzati sulle riviste, non leggerete sui giornali articoli che ne tessono le lodi, difficilmente vi saranno consigliati dai medici… se nessuno ci guadagna, nessuno se ne interessa. Anzi, spesso sono stati vittime di boicottaggio… se non di boicottaggio, di disinformazione sistematica, confondendo i metodi l’un con l’altro è presentandoli come insicuri ed antiscientifici.
I metodi naturali richiedono un cambio di paradigma… la donna diventa consapevole di sé, dei suoi ritmi. Accetta la sua periodica fecondità e non permette che la si modifichi artificialmente.
“L’utero e mio e lo gestisco io” gridavano le femministe… oggi invece è gestito da medici e lobby farmaceutiche. Condom e pillole non hanno liberato la donna, l’hanno trasformata in un sex toy a servizio della sessualità maschile. Essere feconde non è una malattia o qualcosa da correggere, ma da rispettare ed amare.
. . . certo, se qualcuno, come ha scritto sopra, ritiene un problema astenersi 3 giorni al mese… e per questo preferisce far avvelenare le donne, la strada è ancora lunga.
Emanuele, chiaro ed esaustivo, complimenti…
Questo commento di Emanuele è LA BIBBIA, la SUMMA del pensiero relativo alle RNF. Non avrei saputo esprimermi in modo migliore. Grazie Emanuele
Ma perchè, secondo voi, chi arriva a provare la fecondazione artificiale i metodi naturali non li ha già provati tutti, e lungamente?
Ma perchè, secondo voi, chi arriva a provare la fecondazione artificiale i metodi naturali non li ha già provati tutti, e lungamente?
Generalmente No.
Ciò per ovvi motivi di pecunia.
I metodi naturali si basano sull’individuazione del momento dell’ovulazione, per cui richiedono una preventiva determinazione del periodo fecondo del ciclo per una astensione dai rapporti sessuali in quel periodo e già questo evidentemente rappresenta un limite.
Ogino-Knaus: é stato sviluppato e proposto da due ricercatori che hanno considerato come “sicuro” ai fini contraccettivi astensione dai rapporti sessuali tre giorni prima e un giorno dopo l’ovulazione, che avviene sempre quattordici giorni prima delle mestruazioni. Questo calcolo teorico dovrebbe essere fatto analizzando in un arco di dodici mesi il ciclo mestruale più corto e quello più lungo onde farne una media più attendibile. Molti fattori esterni perciò possono far variare il giorno dell’ovulazione e molte donne non hanno cicli regolari, per cui questo calcolo é risultato empirico e quindi poco sicuro.
Metodo Billing: é detto anche metodo del muco cervicale. Si basa sull’analisi del muco cervicale che viene prodotto sotto lo stimolo degli estrogeni. Questo durante l’ovulazione, si modifica diventando più fluido e filante per facilitare il cammino degli spermatozoi attraverso la cervice. L’ultimo giorno in cui il muco mantiene queste caratteristiche corrisponde al periodo di massima fertilità (“giorno del picco”). Come periodo a rischio si considera l’arco di tempo compreso tra l’inizio della secrezione di muco ed i quattro giorni seguenti “il giorno del picco”. I limiti della metodica sono dati dalla soggettiva capacità di ogni donna di valutare le variazioni di muco.
Temperatura basale: si basa sul rilevamento della temperatura di base misurata tutte le mattine a riposo. Dopo l’ovulazione si assiste infatti ad un innalzamento della temperatura di base misurata tutte le mattine a riposo. Dopo l’ovulazione si assiste infatti ad un innalzamento della temperatura corporea di circa mezzo grado rispetto ai rilevamenti precedenti. Dopo tre giorni da questo innalzamento della temperatura non dovrebbero esserci più rischi di incorrere in una gravidanza. I limiti di questo rilevamento sono dati dalle ampie variabilità individuali di questo parametro oltre che da possibili interferenze con stati febbrili. Oggigiorno queste metodiche sono comprese in quella che viene chiamata regolazione naturale della fertilità con il metodo sintotermico. Questa metodica si propone di dare alla donna la capacità di conoscere le modificazioni che avvengono nel suo organismo durante il ciclo mestruale, riconoscendo qual é il periodo fertile del suo ciclo per permetterle di adottare precauzioni solo nei periodi fertili. In questa maniera si sono notevolmente ridotti i rischi di una gravidanza non desiderata nelle coppie che si attengono correttamente agli insegnamenti di personale appositamente preparato.
…alcune piccole precisazioni.
1. Il Billings non prevede nessun contatto con il muco, ma si basa sulle sensazioni a livello vulvare. Ogni donna è in grado di applicarlo, come dimostrano numerosi trials in vari paesi.
2. I giorni di astinenza dopo il picco sono 3.
3. Se si vuol monitorare il muco (metodo del muco cervicale), si può fare al mattino, durante l’usuale igiene intima.
Io aggiungo che avere rapporti usando metodi contraccettivi (affidabili a barriera o pessimi come il c.i.) durante il periodo fertile aumenta il rischio di gravidanza ed è all’origine di gran parte dei fallimenti. La corretta applicazione del metodo consiste nell’astinenza in quei giorni, sembra paradossale, ma le cosiddette “precauzioni” fanno aumentare il rischio invece che ridurlo.
L’indice di Pearl indica il numero di gravidanze indesiderate rilevate su 100 donne che hanno utilizzato un metodo contraccettivo per 12 mesi.Pù basso é questo indice più il metodo é sicuro, cioé efficace.
nessun metodo 55-65
ogino-knaus 26-40
billings 15-30
coito interrotto 10-18
temperatura basale 8-15
spermicidi 7-15
profilattico. 7-15
diaframma. 5-14
spirale 1-3
pillola 0.02-0.8
Come si può vedere, non usando alcun metodo contraccettivo, si ha un alto indice di Pearl, mentre se si usa la pillola questo é molto basso. Notevoli passi in avanti sono stati compiuti dagli anni 60 ad oggi in campo contraccettivo e molti debbono ancora essere fatti per una contraccezione anche al “maschile”, ma non é stato ancora scoperto il contraccettivo infallibile per cui ognuno fa responsabilmente le sue scelte.
Se non citi la fonte di codesti dati dai l’impressione di voler solo disinformare.
Provvedi, orsù!
Provvedo io…
link
…i dati sono un po’ diversi. Come si può vedere i metodi naturali surclassano pillole e condom. Per fare meglio si deve ricorrere ad impianti sottocutanei, sterilizzazione o spirale (che però pone dubbi etici in molte coppie, dato che è potenzialmente abortiva, causa effetto antinidiatorio).
P.S. anche i dati di Xyzkw sono presi da Wikipedia Italia che riporta (senza fonti) dati diversi.
Io ho letto le pubblicazioni dei risultati dei trials del Billings (pubblicati peer review) e riportano tassi di fallimento tra 0% e 3% nell’uso correnti, quindi in linea con i dati wiki in inglese.
Va precisato che nei fallimenti sono rientrate anche coppie che scientemente avevano deciso di avere rapporti nei periodi non sicuri.
provvedo io:
Tasso di fallimento dei metodi naturali (Billings, sintotermico e osservazione della cervice):
Tipico: 1.8
Teorico : 0.6
Frank-Herrmann, P.; Heil, J.; Gnoth, C.; Toledo, E.; Baur, S.; Pyper, C.; Jenetzky, E.; Strowitzki, T. et al. (2007). “The effectiveness of a fertility awareness based method to avoid pregnancy in relation to a couple’s sexual behaviour during the fertile time: A prospective longitudinal study”. Human Reproduction 22 (5): 1310–9.
Ho letto anche i Report dei trials del Billings su centinaia di coppie in vari paesi, pubblicati peer review, ed i tassi di fallimento nell’uso corrente vanno da 0% al 3%. Nei fallimenti, rientrano anche i casi di coppie che hanno volontariamente avuto rapporti nei giorni potenzialmente fertili.
Invece la pillola, nell’uso corrente, si attesta su 9% di fallimenti (teorico 0.2%)
Trussell, James (2007). “Contraceptive Efficacy”. In Hatcher, Robert A.; Trussell, James; Nelson, Anita L. Contraceptive Technology (19th ed.). New York: Ardent Media.
— “La Rnf è una modalità concreta per vivere la maternità e la paternità in maniera responsabile.”
Ahahahaha,
quindi fino adesso la chiesa insegnava ad essere IRResposnsabili!!!
— “i metodi naturali implicano la sequela di una regola oggettiva imposta dal funzionamento del nostro corpo, che serve alla coppia a non vivere il rapporto istintivamente e quindi a rispettarsi.”
Ah perchè chi usa il preservativo non si rispetta?? Non si è forse consenzienti??
Certo le possibilita di far nascere un figlio da battezzare sono MOLTO inferiori…
Con i metodi naturali è MOLTO facile sbagliarsi.. e partorire e quindi battezzare con molta piu probabilità…
Ne sapete sempre una piu del …. diavolo!!!
Diciamo che prendere lezioni da uno Shiva, su questo argomento, farebbe ridere i polli.
Su altri argomenti, sarebbe più competente.
Una più del diavolo forse no, ma molte più di Shiva certamente.
Nell’articolo si parla più che altro di risolvere i problemi di fertilità, non il contrario.