Migranti. «Accordo Ue? Abbiamo calato le braghe, debacle del governo»

Di Leone Grotti
29 Giugno 2018
Intervista a Gian MIcalessin (Giornale) sul vertice europeo concluso all'alba: «Solita Europa egoista. Conte non ha portato a casa niente di quello che volevamo. E non si è neanche accorto di avere perso»
epaselect epa06849050 Italian Prime Minister Giseppe Conte speaks at the end of a night of negotiation on migration during an European Council summit in Brussels, Belgium, 29 June 2018. EU countries' leaders met on 28 and 29 June for a summit to discuss migration in general, the installation of asylum-seeker processing centers in northern Africa, and other security- and economy-related topics including Brexit. EPA/OLIVIER HOSLET

«L’Italia da oggi non è più sola» nella gestione della crisi immigratoria, ha dichiarato uno stravolto Giuseppe Conte uscendo all’alba dal Consiglio europeo più travagliato degli ultimi anni. Anche il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelleria tedesca Angela Merkel parlano di «segnali buoni» anche se, ammettono, le distanze tra le parti rimangono. Gian Micalessin, inviato del Giornale, non condivide però l’ottimismo del premier italiano: «È stata una debacle. Abbiamo messo la pistola sul tavolo ma poi non abbiamo sparato», dichiara a tempi.it.

 Conte è soddisfatto, ha parlato di «Europa più responsabile e solidale».
Conte ha calato le braghe, non ha portato a casa nessuna delle cose che aveva chiesto ai partner europei. Volevamo gli hotspot nei paesi africani ma nel documento si dice che se ne occuperà la Commissione in un futuro prossimo, chissà quando, dove, come.

Però è stato rifinanziato il Fondo fiduciario per l’Africa.
E allora? I 500 milioni messi a disposizione sono un pannicello caldo per curare il tumore che consuma il Continente da decenni. Sono niente rispetto alle decine di miliardi di investimenti fatti dalla Cina che si portano via le ingenti risorse naturali lasciando poco o niente.

E sulla redistribuzione dei migranti?
Il governo italiano voleva la riforma del Trattato di Dublino: noi abbiamo bisogno che vengano redistribuiti i rifugiati, certo, ma soprattutto i migranti economici, cioè oltre il 90% delle persone che sbarcano sulle nostre coste.

E invece?
Invece è stato preso un generico impegno a riformare Dublino, mentre sono state portate avanti una proposta della Francia e una della Germania. Due colpi bassi per l’Italia. La prima è l’apertura di centri di internamento nei paesi europei in cui i migranti resterebbero vita natural durante, visto che noi potremmo al massimo redistribuire chi ha diritto all’asilo politico, cioè, ripeto, solo il 7% di tutti coloro che arrivano.

L’apertura di questi centri però è volontaria, si dice nell’accordo.
Volontaria, certo, ma chi non la accetterà non avrà più diritto ai contributi europei per i migranti, né potrà accedere alla redistribuzione. Macron ci ha fregato. Per non parlare della Merkel.

Perché?
È stato preso un impegno sulla limitazione dei movimenti secondari. Il rischio è che da domani Berlino possa rispedire indietro in Italia migliaia di migranti sbarcati in origine sulle nostre coste e poi transitati verso i paesi del Nord. La mia impressione è di una debacle totale: Conte è entrato combattendo ma è uscito alle 4 del mattino come un pugile suonato. E non si è neanche reso conto di avere perso.

Il governo giallo-verde non ha fatto meglio dei precedenti esecutivi?
Secondo me ha fatto peggio, i risultati sono peggiori per l’Italia. Va bene tirare fuori la pistola, ma poi bisogna sparare.

Come esce l’Unione Europea da questo vertice?
Sempre la solita Europa inconcludente ed egoista. Macron ha tutto l’interesse a lasciare i profughi in Italia e a non risolvere la situazione libica, perché vuole scipparci l’iniziativa politica e sottrarci il nostro petrolio e il nostro gas. La Merkel, invece, ha solo pensato a salvare se stessa e a trovare un salvagente all’ultimo momento per evitare la caduta del suo governo, minacciata dal ministro degli Interni Horst Seehofer. L’Europa è sempre la stessa e noi ci siamo piegati ancora una volta.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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