
La preghiera del mattino (2011-2017)
Io, campione dell’ateismo, dico: i cattolici hanno ragione
Michel Onfray, intellettuale, laico, di sinistra, è celebre soprattutto per il suo Trattato di ateologia. Non vi è forse in Francia pensatore più lontano e ostile alla Chiesa cattolica. Tuttavia, negli ultimi anni, egli si è opposto con forza alla teoria del gender e all’utero in affitto (l’ultima volta, proprio qualche giorno fa, con un appello pubblicato su Le Monde). Qui di seguito proponiamo una sua risposta a un’intervista pubblicata il 4 giugno su Vita.
Crede quindi che la critica alla maternità surrogata sia una battaglia in cui laici, atei, donne e uomini di sinistra si possano fieramente e sinceramente impegnare, senza timore di venir tacciati di – cosa che capita spesso in Italia – essere “cripto-cattolici”?
Per opporsi ci sono molte ragioni e molto diverse tra loro. I cristiani lo fanno lo fanno in nome di altri valori rispetto ai miei: difendono la famiglia tradizionale e il matrimonio eterosessuale, la famiglia monogamica e la sessualità improntata sulla procreazione, il rifiuto della contraccezione e la proibizione dell’aborto. Io no. D’altronde, l’omosessualità, il matrimonio omosessuale, l’adozione da parte di omosessuali (che io difendo) vengono spesso condannati con il pretesto che sarebbero contro natura. Non posso sottoscrivere questa posizione, ovviamente. Ma poi, ci sono cristiani che dicono il giusto e lottano per il rifiuto della mercificazione del corpo. Che cosa dovrei dire di loro? Che sbagliano? Che mentono? No, questo manicheismo produce molti danni al pensiero: gli amici dei nostri amici non sono sempre nostri amici e i nemici dei nostri nemici non sono per forza nostri amici. Questa logica binaria obbliga molti a difendere un errore con il pretesto che la verità è difesa da quelli che consideriamo nostri nemici! Quando da destra si criticavano i gulag sovietici, l’uomo di sinistra che mi sento di essere diceva: ha ragione! Quando i cattolici dicono che un bambino non può essere comprato o venduto e che non si può iniziare un percorso esistenziale sereno in questa configurazione, allora l’ateo che mi sento di essere dice che i cattolici hanno ragione. Dire che sono nel torto solo perché sono cattolici sarebbe un crimine ideologico. La verità, la giustizia sono talvolta di destra, talvolta di sinistra, talvolta cristiane e talvolta atee. Questo non impedisce di essere, come lo sono io, ateo e di sinistra, poiché è la grandezza della sinistra e l’onore dell’ateismo evitare – nella prima – l’intolleranza e – nel secondo – il settarismo. Intolleranza e settarismo: ecco due vizi contro i quali alcuni lottano quando se li trovano davanti, ben disposti nel campo nemico, ma che troppi finiscono per amare, quando se li ritrovano dentro casa propria.
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l’uomo di oggi è malato e per guarire a chiamato come medici per la cura dei carnefici. Il risultato è la morte dell’uomo. L’oceanica manifestazione di Roma a sosteno della famiglia naturale era composta da persone che regolarmente votano e appoggiano movimenti di sinistra, ovvero i propri nemici
La posizione di Onfray è intimamente incoerente: che senso ha essere (giustamente) contrari all’utero in affitto perché comporta la mercificazione del corpo e contemporaneamente favorevoli all’aborto? Il dialogo e le battaglie in comune con gli atei devono fondarsi sul loro essere persone create ad immagine e somiglianza di Dio e dotate di ragione e coscienza ; non sul riconoscimento di un inesistente valore culturale dell’ateismo in quanto tale. L’ateismo,negando Dio ,nega necessariamente l’esistenza di un diritto naturale e il valore trascendente della persona umana , ridotta ad un animale più evoluto degli altri .”Se Dio non esiste tutto è permesso”,l’uomo stabilisce da sé i criteri dell’agire morale. Perché non dovrebbe essere possibile commissionare un figlio con l’utero in affitto?Bene la stima per Onfray e gli intellettuali non credenti che,sebbene atei,spinti dalla loro coscienza si impegnano in una battaglia di giustizia,ma dubito fortemente che,alla lunga,argomentazioni come quella su riportata siano in grado di fermare la deriva antiumana dell’Occidente. “Dove scompare Dio, l’uomo non diventa più grande; perde anzi la dignità divina, perde lo splendore di Dio sul suo volto. Alla fine risulta solo il prodotto di un’evoluzione cieca e, come tale, può essere usato e abusato. E’ proprio quanto l’esperienza di questa nostra epoca ha confermato” (Benedetto XVI)
Tutto vero, Massimiliano: ma leggiamo cosa sostiene Onfray: “Ci sono cristiani che dicono il giusto e lottano per il rifiuto della mercificazione del corpo. Che cosa dovrei dire di loro? Che sbagliano? Che mentono? No.”
Fermiamoci qui e sostituiamo cristiani con “atei”: e leggiamo come continua Onfay: “Questo manicheismo produce molti danni al pensiero: gli amici dei nostri amici non sono sempre nostri amici e i nemici dei nostri nemici non sono per forza nostri amici.”
Ecco. Onfray non è un nostro “amico”: quello che afferma sull’aborto e sulle nozze gay è in rotta di collisione con i principi (non solo) del Cristianesimo e con quello che dice sulla mercificazione del corpo e della vita umana. Sia la sua difesa del valore in sé del sacralità della vita rispetto alla sua riduzione a valore merceologico, sia le contraddizioni in cui cade difendendo l’aborto come diritto (il diritto alla vita viene prima di tutti gli altri) e le unioni gay (la famiglia è il luogo di accoglienza della vita: le unioni che non possono, per ragioni biologiche, generare, non sono famiglia: e se ricorrono alle pratiche condannate anche da Onfray per ottenere un bambino, violano il diritto del bambino a avere un padre e una madre), faranno riflettere tanti che si riconoscono nelle sue idee: certo, non c’è motivo di sperare che non sia così.