
Mi sono tatuato il tuo nome sulla spalla (e se invece ci fosse scritto “scemo chi legge?”)
I tatuaggi, croce e delizia degli anni Duemila. Nel periodo estivo, i tattoo sono ancora più in vista e a volte nel vederli viene spontaneo chiedere “scusa, ma cosa significa?”. «È il mio nome ma scritto in ideogrammi cinesi». Sul reale motivo del perché uno debba tatuarsi il proprio nome si potrebbe discutere per ore, e ancora di più sul perché farlo in una lingua che non si conosce. Un ragazzo cinese, Tian Tang, ha aperto un blog proprio per aiutare gli occidentali a decifrare gli ideogrammi che hanno detto al tatuatore di imprimere, e non sempre il risultato finale è effettivamente quello desiderato.
Ad Hanzi Smatter scrivono in tanti, inviando la foto del proprio tatuaggio chiedendo al blogger di risolvere il dubbio di avere degli ideogrammi sbagliati scritti sulla pelle, e visto quanto è vasto il dizionario cinese e la sua varietà di caratteri il rischio è altissimo. Come al ragazzo che pensava di aver impresso sul suo corpo la scritta “uomo senza paura” e invece ha scoperto che il significato era “becchino”. La ragazza che aveva chiesto “stronza” si ritrova con “prostituta economica”. La frase pseudofilosofica “combattere è soffrire” diventa “sono esausto e povero”, il segno astrologico ariete in realtà vuol dire “uova fritte con riso” e “sono incinta” è in realtà “il mio marito abusivo mi ha buttato fuori di casa”. Per cui non stupitevi, se in un viaggio a Honk Kong vi sentite ridere alle spalle. Potreste aver tatuato sulla nuca “scemo chi legge”.
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