Messi nella storia non fa più notizia. Demolito anche il record di Müller

Di Daniele Guarneri
09 Dicembre 2012
La Pulce diventa il giocatore ad aver segnato più gol in un anno solare, superato gli 85 dell'ex-punta tedesca. Una carriera stellare e ancora giovane, che conosce solo un cono d'ombra: la Nazionale argentina.

A 25 anni Lionel Messi ha frantumato tutti i record a portata di mano. Dopo aver cancellato i 75 gol realizzati da O Rei nel 1959, con la doppietta di oggi al Betis Messi è arrivato a 86, superando anche gli 85 di Gerhard Müller del 1972 con la maglia del Bayern Monaco, record di reti segnate in un anno solare attivo fino a questa mattina. È l’erede di Maradona, non il nuovo Maradona. Si sono sprecati troppi paragoni con il Pibe, tutti rivelatisi puntualmente sbagliati. Con Messi no, lui è lui, la Pulga (la Pulce), 314 gol in carriera tutti con la camiseta blaugrana, quella del Barcellona, il club che lo ha accolto da bambino, lo ha fatto crescere e oggi lo mette in mostra come un prezioso diamante in mezzo a tanti rubini. Palla al piede nessuno è veloce come lui, magico il suo sinistro, sopraffino il destro. Quando deve buttarla dentro lo fa, ma non in modo banale. Se serve, all’occorrenza, nonostante i suoi 169 centimetri segna anche di testa.

IN EUROPA HA SUPERATO SUA ALTEZZA RAUL. Ha giocato tre partite in Russia. Le prime due è rimasto a secco, la terza si è sbloccato. A suo modo: era il 20 novembre quando per la quindicesima volta ha segnato più di un gol in una partita in un match internazionale. Il record era di Raul, fermatosi a quattordici. Inoltre, è l’unico calciatore ad aver segnato 5 gol in una partita nella fase a eliminazione diretta di Champions League e anche l’unico ad aver vinto per quattro anni consecutivi la classifica dei marcatori della massima competizione continentale. Sempre di Raul è il record di reti in competizioni internazionali. Lo spagnolo è arrivato a 71 reti in Champions League a cui se ne aggiungono 4 in Uefa, uno in Supercoppa Uefa e uno nell’Intercontinentale. Il totale è di 77 reti in 161 presenze. Leo è già a 56 in 74 gare ufficiali. Manca ancora tanto ma la cadenza con cui segna non rende certamente saldo il gradino più alto di questa speciale classifica.

UN’OMBRA SOLO IN NAZIONALE. Con le giovanili dell’Albiceleste ha vinto le Olimpiadi del 2008 e il Mondiale U-20 del 2005. Nulla con la Selección maggiore. Anzi solo grandi delusioni. Lui è l’erede di Maradona, non il nuovo: Diego aveva un carisma smisurato, tale da poter reggere sulle sue spalle una Nazionale tra le meno forti della storia Argentina, eppure in grado di portarla sul tetto del Mondo (1986). Così il Pibe ha dimostrato di essere grande, il più grande, anche se attorno non aveva grandi stelle. Messi questo non lo ha fatto (per ora) nonostante al suo fianco gironzoli gente come Aguero, Tevez, Mascherano, Di Maria eccetera. Nonostante questo, anche con la maglia della Nazionale, Messi detiene alcuni record: è il calciatore più giovane ad indossare la maglia dell’Argentina nei campionati mondiali di calcio, il più giovane a segnare una rete nei campionati mondiali e il più giovane a indossare la fascia da capitano. E nel mirino di Leo ora c’è il record di marcature. Attualmente con i suoi 31 gol è ancora lontano dal Re Leone Batistuta che in 78 presenze ha timbrato il cartellino 56 volte. E davanti alla Pulce ci sono ancora Maradona e Crespo, fermi rispettivamente a 34 e 35 gol. Per quanto?

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