«Meno Tav, più web»: in cambio di una carezza, il Pd vende l’anima a Grillo

Di Marco Margrita
11 Marzo 2013
Il Pd piemontese non ci sta a fare lo scambio e attacca: «Tale deriva mi pare stupida, controproducente e già fallita in partenza. Grillo si sfida sui contenuti, sulle riforme, sulle politiche per il lavoro e lo sviluppo».

In onore alla laurea in filosofia del segretario democratico – che, infatti, in un’intervista di qualche giorno fa a Repubblica non ha avuto timore di scomodare, a proposito della proposta grillina, il termine palingenesi – potremmo definirla “eterogenesi dei fini”. Se, invece, si è più affezionati al Bersani crozziziato e folk, la si potrebbe mettere giù così: vennero per suonare e furono suonati. Nella ricerca di un accordo con il Movimento 5 Stelle – o almeno di qualche dissociazione nella truppa parlamentare grillina – è stato ventilato un ripensamento rispetto alla Torino-Lione. Le divisioni, contrariamente alle aspettative, però, si stanno verificando tra i bersaniani. Come immaginabile, soprattutto in terra subalpina, dove il Pd ha patito a più alto prezzo lo scotto di un sì convinto alla nuova linea ferroviaria.

«DERIVA STUPIDA» DEL PD. Ad aprire il fuoco è Paolo Foietta, tecnico della Provincia e dell’Osservatorio, già responsabile trasporti regionale Pd, che diffonde un messaggio al vetriolo, ripreso in più di un profilo Facebook della galassia democratica. «Mi dicono – scrive – che i fautori dello scambio tra una carezza di Grillo e lo stop alla Torino- Lione siano Civati e Puppato; lombardo il primo, veneta la seconda. Forse cercano di aiutarci ad emulare lo straordinario successo da loro ottenuto nelle ultime elezioni politiche. Non so se la loro iniziativa sia isolata, estemporanea e personale o lavorino per conto terzi. Aggiungo che tale deriva mi pare stupida, controproducente e già fallita in partenza. Grillo si sfida sui contenuti, sulle riforme, sulle politiche per il lavoro e lo sviluppo. E la Torino-Lione è un pezzo di questa battaglia che il Pd piemontese e le istituzioni da esso governate conducono da quasi 20 anni. Occorre per questo soprattutto coerenza coraggio e dignità. Non voltafaccia e calabraghe».

MENO TAV PIÙ WEB. Un messaggio subito apprezzato e rincarato dal senatore Stefano Esposito. «La Puppato ci spieghi come si fa a perdere da vent’anni in Veneto. Ma si occupi di capire la sua terra invece di venir a fare la grillina in Val Susa!». L’esponente democratico, pur contrario ad ogni Governissimo, non vuole sentire parlare di accordi con Grillo ed i suoi. Netta contrapposizione anche con Pippo Civati, che su Occupy ha lanciato “meno Tav, più web”. Secondo Esposito, «Civati è il prodotto della fine della politica». I sogni governativi del Pd rischiano di schiantarsi contro il treno, insomma.

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