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Il sangue freddo di Giorgia Meloni che non si fa trascinare da isterismi bellicosi

Di Lorenzo Castellani
01 Aprile 2025
Dalla guerra in Ucraina ai dazi, attendere gli sviluppi di chi ha le carte in mano dell’ordine internazionale, in primis Trump e Putin, è oggi l’unica soluzione ragionevole per il governo. Elogio della prudenza italiana
Giorgia Meloni
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’Altare della patria, Roma, 17 marzo 2025 (foto Ansa)

La guerra si fa con i soldati che si hanno diceva Giulio Andreotti. Giorgia Meloni soldati sul campo in Ucraina non vuole metterne e in questo dimostra lo stesso realismo del Divo. La premier italiana in questi primi mesi di presidenza Trump si è dimostrata più lucida di molti leader europei che si sono fatti prendere dal panico. L’isteria, infatti, sembra essere il sentimento prevalente in gran parte della classe politica europea. Questa reazione è in parte comprensibile: Donald Trump ha, da un lato, gettato nel caos le relazioni commerciali con minacce di dazi ed escalation protezionistica, dall’altro, la Casa Bianca sembra giunta ad un redde rationem da tempo atteso sulla difesa dell’Europa. 
Meloni si adatta bene al nuovo ambiente internazionale

Tutto questo si svolge all’interno di un ciclo politico dove la vecchia classe politica europeista è incalzata, o è già stata sostituita, da nuovi protagonisti di estrazione nazional-populista che, proprio come Meloni, mostrano maggi...

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