
La preghiera del mattino (2011-2017)
I ragazzi del Meeting e le solite frecce avvelenate
Pubblichiamo l’editoriale di Italia Oggi, firmato dal direttore Pierluigi Magnaschi, e intitolato “Il Meeting descritto come Parlamento o punching-ball”.
Confesso che sono un cattolico praticone. Aggiungo che non sono mai stato iscritto a nulla, nemmeno a una bocciofila. Preciso che sono allergico alle grandi adunate. Detto questo, ritengo che la copertura del Meeting di Rimini da parte dei media (tutti, siano di sinistra o di destra) non abbia mai offerto un vero servizio a chi ha diritto di capire che cosa è successo in questa città. Invece i media trattano il Meeting, o come se fosse un Parlamento, riferendo sui discorsi dei politici, oppure come un’arena nella quale si possono usare frecce avvelenate (sempre le stesse, da un quarto di secolo) contro una realtà, Cl, che, come tutte le cose di questo mondo, ha i suoi difetti, ma che viene spesso assalita pregiudizialmente.
Il Meeting avrebbe invece bisogno di giornalisti di costume o di scrittori, capaci di descrivere la gente. Non a caso, ItaliaOggi ha utilizzato uno scrittore, Marco Cobianchi, che ha parlato, in modo del tutto innovativo, della gente del Meeting, il migliaio di giovani che, pagandosi anche il viaggio, e rinunciando alle vacanze, si è messo a disposizione degli altri. Nel momento in cui persino i centri sociali sono chiusi per ferie, loro erano lì.
Nel 2013, trovare mille giovani che si sacrificano gioiosamente per un’ideale che non sia di sopraffazione, che curano i figli piccoli delle coppie che vogliono ascoltare le relazioni, che smistano il traffico nei parcheggi, che governano le mostre, non è una cosa da poco. E anche le decine di migliaia di famiglie venute da tutt’Italia, che si incontrano per capire, per divertirsi, per discutere. A Rimini, fuori dal Meeting, e indipendentemente dal Meeting, c’è un campo estivo gestito da giovani volontari di Cl che accolgono per un paio di mesi i bambini che altrimenti non saprebbero dove andare e ai cui genitori non chiedono certificati parrocchiali. Sono, questi di Cl, dei giovani contenti di essere utili. Mentre altrove viene giù anche il teatro, vedere che ci sono ancora ragazzi così, fa ben sperare. La loro, è una scuola di fatti, non di parole. Credi? Allora datti da fare. Capisco lo scandalo. Non ce l’hanno contro Formigoni ma contro questi giovani perché essi dimostrano che si può vivere in altro modo. Indispongono perché attestano che si può essere giovani, impegnati e diversi. Per di più, non sacrificali ma gioiosi. Tiriamogli le pietre.
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4 commenti
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Informo italiaOggi che è troppo impegnata a leccare il movimento di CL, che esistono migliaia di giovani che fanno volontariato senza per questo appartenere ad alcun movimento.
Conosco alcuni volontari che amano gli animali e danno tempo ed energie per proteggerli ed accudirli, per questo sono da ammirare! C’è solo un piccolo particolare che non va, odiano nel vero senso del termine i ciellini. Sono quasi certo che nel gioco della torre, tra un cane e un ciellino, butterebbero dalla torre a cuor leggero, il secondo. Sono certo invece,che da parte dei ciellini, l’odio non è ricambiato. Come vedi caro IG IG non basta fare volontariato………..
bhe ma se è per quello, non basta neanche fare il volontario ciellino al meeting, xchè nella mia breve permanenza in CL ho conosciuto gente che lo faceva solamente per impressionare autorità locali di CL, sperando in raccomandazioni….
Al meeting succede anche questo!…. Giovedi 22agosto alle 20.00 circa allo stand della birra, l’on. Mario Mauro assieme ad un gruppo di amici seduto ad un tavolo sta bevendo della birra. Alla cassa, con altre quattro persone sto facendo lo scontrino, ad un certo punto uno dei commensali dell’on. Mauro si alza dal tavolo e sbandierando cento euro ordina ad alta voce otto birre. Poi accortosi dello sguardo un po sorpreso e contrariato di noi che stavamo facendo la fila, (quattro persone) sempre ad alta voce dice “Io vi capisco, ma voi dovete capire che noi non siamo abituati a fare la fila ” poi paga le birre e con un sorriso beffardo va al banco a ritirare le birre. MI rifiuto di bere la birra dopo quell’imbecille e imprecando me ne vado. Avrei fatto meglio ha comperare la birra e buttargliela in faccia!!