Masseroli: Caso Sea, surreale il comportamento di Pisapia e Tabacci

Di Chiara Sirianni
21 Marzo 2012
Il comune di Milano ha venduto il 29,75 per cento dell'azienda che controlla Linate e Malpensa al fondo F2i. L'Espresso pubblica una telefonata dell'ad di F2i in cui si parla di bando «cucito su misura». Tabacci si dice « tranquillo», il Pdl chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta. Parla Carlo Masseroli: «A chi giova l'operazione?».

È un bando «su misura» a scatenare il caos a Milano. Si tratta della società aereoportuale Sea (azienda che gestisce gli scali di Linate e Malpensa): lo scorso dicembre, il 29,75 per cento del capitale societario è stato venduto dal Comune al fondo F2i (Fondi italiani per le infrastrutture). L’assessore al Bilancio, Bruno Tabacci, aveva sgomberato il campo da qualsiasi dubbio circa la trasparenza dell’operazione. Ma ci sarebbe un’intercettazione (pubblicata da L’Espresso) in cui l’azionista e amministratore delegato di F2i Vito Gamberale, parlando del bando di gara con una persona «in ottimi rapporti con il vertice nazionale del Pd», si compiace per un atto che considera tagliato su misura per lui. Gamberale è già indagato per corruzione in seguito a una serie di appalti pubblici per la costruzione di una bretella autostradale in Toscana.

Se Tabacci si dice «assolutamente tranquillo», il Pdl ha avviato l’iter per chiedere l’istituzione di una commissione consiliare d’inchiesta. E anche la sinistra radicale mostra qualche imbarazzo: Basilio Rizzo, presidente dell’aula, ha raccontato di essere stato contattato da F2i per un incontro ma di aver rifiutato («non mi sembrava opportuno» prima della gara). Ieri c’è stata una seduta molto tesa a Palazzo Marino, anche perché in molti sono sempre stati contrari a una privatizzazione. Venduta dalla giunta di Giuliano Pisapia come un’operazione strategica, indispensabile a sanare le casse del Comune, ed evitare lo sforamento del patto di stabilità, l’operazione rischia di trasformarsi in un boomerang politico? L’abbiamo chiesto a Carlo Masseroli, capogruppo Pdl in consiglio comunale. 

L’ipotesi di una turbativa d’asta per la vendita di Sea l’ha stupita?
Purtroppo no. È da novembre che mettiamo in luce vari aspetti poco trasparenti in questa vicenda. Era chiarissimo che la gara si sarebbe chiusa vendendo le quote al fondo F2i e in aula l’abbiamo segnalato più di una volta. C’è stato un primo bando, non andato a buon fine, e il 16 dicembre F2i sé è aggiudicata il 29,75 per cento con un’offerta che superava di un solo euro la base d’asta. Il bando era in italiano e di fatto tagliava fuori un eventuale acquirente straniero. C’era una certezza a priori di chiudere positivamente la gara. E tutta una serie di piccoli segnali che rendono difficile sostenere che tutto sia sia svolto in trasparenza.

Nel dicembre del 2011 Bruno Tabacci tranquillizzò l’aula di Palazzo Marino dicendo che non era girato “neanche un caffè”. 
L’ostentata tranquillità di questi giorni, sia del sindaco sia di Tabacci, mi sembrano surreali. Come si può stare tranquilli a fronte di un’intercettazione in cui ci si vanta di aver vinto un bando – ridendo – perché scritto su misura? La Sea era un’azienda pubblica milanese. E come fanno i milanesi a stare tranquilli? Tanto più il sindaco, che è il primo cittadino? A prescindere da eventuali accuse di connivenza, che non mi competono e che non voglio fare, mi sembra assurda tutta questa tranquillità.

Come avrebbero dovuto reagire, scusi?
Con stupore e sconcerto. dicendo “non lo sapevo”, “non mi immaginavo”, “non ci posso credere”, “ho sbagliato a non credere all’opposizione”. Tutto, tranne che “siamo tranquilli”.

Col senno di poi, sarebbe stato più opportuno ricorrere a un beauty contest?
Noi lo abbiamo sempre detto. Pisapia parlava nel suo programma di azionariato diffuso, ma non l’hai mai applicato. Mi stupisce che ora si riparta con l’ipotesi di vendita di Sea. Occorrerebbe vendere tutte le quote, o non venderne affatto. Venderne un altro pezzetto non è a vantaggio di nessuno, né dei sindacati, né dei lavoratori, né dei milanesi. A chi giova questa operazione? Pretendiamo dal Comune trasparenza e risposte politicamente convincenti.

E la maggioranza? Qual è la sensazione generale?
Finora il Pd è stato subalterno, alla sinistra radicale da una parte, e alla capacità gestionale di Tabacci dall’altra. Forse è giunta l’ora di alzare la testa. Ci aspettiamo il ritorno del Pd. 

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