
Mark Steyn
Quando il presidente George W. Bush ha ricevuto i migliori columnist conservatori d’America nello studio ovale della Casa Bianca, ha chiesto di avere in regalo solo un libro fra quelli pubblicati dai presenti. Si tratta di America alone (Regnery) del canadese autoesiliatosi nel New Hampshire Mark Steyn, l’astro letterario di una decina fra quotidiani e magazine anglosassoni che ha rifiutato una lauta offerta dal New York Times. Causa: un giornale di perdenti, per dirla alla Steyn, dalla guerra all’aborto. Nello studio ovale ha autografato
il libro per Bush, sotto gli occhi invidiosi dei colleghi. America alone è entrato nella classifica dei best seller del New York Times, è undicesimo su Amazon e praticamente ogni pubblicazione d’America si è dovuta occupare del libro. Non c’è persona migliore al mondo di Mark Steyn per parlare di “Stati rossi” (cioè repubblicani) e dell’America che va in chiesa, fa molti figli e, se c’è bisogno, va anche in guerra.
Steyn racconta le implicazioni geopolitiche della demografia, in America e in Europa, riesce a far ridere narrando la sconfitta. Stando agli attuali trend demografici, vede un solo futuro per il vecchio continente: l’islamizzazione di un esangue multiculturalismo decristianizzato. Non è un catastrofista di professione, ma i pessimisti sono gli unici a sperare. E a scrivere bene.
La vita come una vacanza estiva
«Diciassette paesi europei hanno un tasso demografico bassissimo, inferiore al 2,1 per cento», spiega Steyn a Tempi. «Significa che non si fanno più bambini perché si possa parlare di futuro. Spero solo che le nazioni dell’Europa orientale non abbiano abbattutto il comunismo per fare la fine di olandesi e belgi dei prossimi quindici anni. Ma sfortunatamentre non esistono gli evangelici e i latinos in Europa. Alcuni europei torneranno alla Chiesa di Benedetto, altri accetteranno l’islam. Questo Papa non a caso ha preso il nome di Benedetto, l’uomo che ha salvato una civiltà morente».
Il tramonto demografico è sintomo di un dramma vastissimo. «Gli europei hanno sempre meno interesse nella prima ingiunzione biblica, “crescete e moltiplicatevi”. Abbracciano un’Eutopia postcristiana. I cosiddetti esperti discutono di cause, ma è la demografia la più importante delle cause. Giovanni Paolo II sosteneva lo “splendore della verità” non perché fosse rigido e inflessibile, ma perché capiva che l’alternativa è una fine mortale, in ogni senso». Una fine che riguarda molto da vicino tutta la società, non solo i credenti.
«Abbiamo da poco celebrato il 300 milionesimo americano. E che Dio lo benedica. Penso che sia positivo che sia un ispanico. Dimostra che è importante avere un’immigrazione non islamica, come invece accade in Italia, Spagna e Francia. I latinos si sposano molto più degli altri americani, con loro non c’è problema di jihad, omicidi d’onore e poligamia. L’America è poi uno dei posti più economici al mondo in cui comprare casa e allevare una famiglia. La nostra più grande risorsa è il capitale umano, proprio ciò che sta esaurendo l’Europa. Quando hai un welfare in cui ogni aspetto della vita è garantito dallo Stato, è come se la vita si trasformasse in una vacanza estiva senza fine. E finisci per vivere in un eterno presente. Dal 1945 una serie di interventi statali come pensioni, educazione e tasse altissime, hanno fatto breccia nella solidarietà fra generazioni, tanto che in Europa un figlio è diventato un optional esistenziale. È una sorta di autogenocidio. In Italia, la patria della Chiesa, il numero di figli per donna è appena 1,2».
Steyn ragiona in modo binario. «Mettiamola così. Vecchiaia più welfare: di-sastro per te. Gioventù e volontà: disastro per tutto ciò che incontri sulla tua strada. La pacificazione del Triangolo Sunnita può essere lasciata alla terza divisione dei marine. Ma la rinascita della fiducia nella civiltà, che è la vera battaglia a lungo termine, è qualcosa che ogni essere umano, americano e non, dovrebbe prendere sul serio. Le donne europee stanno producendo un tasso di natalità di 1,4 figli a testa. Le donne musulmane negli stessi paesi europei ne mantengono uno pari a 3,5».
È una rinuncia alla vita, questa, che vale anche in America. Con un però che si chiama Midwest. «Nelle elezioni del 2004, John Kerry ha vinto in 16 Stati con i più bassi tassi di natalità: Bush si è preso 25 dei 26 Stati in cui la popolazione aumenta più velocemente. Nel 2050 ci saranno 100 milioni di europei in meno e 100 milioni di americani in più. E la maggioranza sarà negli Stati rossi e centrali. Penso che il futuro dell’America non si celebrerà fra New York e Los Angeles, San Francisco e Boston, dove il Partito democratico è tipicamente europeo antiamericano. I democratici condividono con gli europei una visione socialdemocratica del ruolo dello Stato. Sono parte del problema».
Quali sono le differenze fra Seattle e Salt Lake City? Che a Seattle, città costiera e liberal, c’è un numero di cani che supera del 45 per cento il numero dei bambini. Mentre a Salt Lake City, capitale delle chiese evangeliche e mormoni, c’è un numero di nuovi nati che è più grande del 19 per cento rispetto a quello dei quadrupedi. Negli Stati Uniti le persone che vanno in chiesa ogni domenica hanno almeno tre figli. Nello Utah nascono ogni anno 92 bambini ogni mille donne, la percentuale di fertilità più alta della nazione. Ed è uno Stato in cui Bush ha raccolto il 70 per cento dei consensi.
Il Vermont nell’Unione Europea
In tutti i 17 Stati dove la popolazione si riproduce a un livello tale per cui si possa parlare di futuro (ovvero non meno di 2,1 figli per donna), il voto va in maggioranza ai repubblicani, con l’eccezione di Iowa e Minnesota. I tre Stati del New England con la natalità più bassa degli Stati Uniti (Massachusetts, Vermont e Rhode Island) sono quelli in cui Bush ha preso meno del 40 per cento. In particolare il Vermont, patria del pacifista Howard Dean, lo Stato che per primo ha approvato una legislazione pro-gay, ha il tasso di fertilità più basso. Il trend demografico è lo stesso per le grandi città delle coste, storicamente un bacino democratico. Il bacino di Bush, invece, è costituito dalle “micropolitan areas”: l’attuale presidente nel 2004 ha conquistato 474 delle 573 cittadine di piccole-medie dimensioni che registrano anche i tassi demografici più alti. Arizona, Florida, Texas e Utah entro il 2010 saranno i distretti elettorali decisivi nelle elezioni presidenziali. E oggi sono tutti feudi repubblicani. Secondo Steyn i dominii democratici come Boston, Los Angeles e San Francisco assistono a un rapido declino demografico e politico. È questa la differenza fra i manifestanti liberal fuori da una convention repubblicana e i delegati all’interno: i secondi fanno figli, i primi no.
«Una volta mi divertivo a dire che il Vermont è una provincia canadese – prosegue Mark Steyn nel colloquio con Tempi – ma nei fatti è peggio: è membro onorario dell’Unione Europea. “Quante divisioni ha il Papa?”, chiedeva Stalin. Demograficamente parlando, la Jesusland ne ha più dell’Eutopia. Grazie a Dio, per il popolo americano Bush è normale, andare in chiesa è normale e comprare album di musica sacra è normale. È il collegamento fra credere in qualcosa e fare figli. Se sei ateo o diventi ateo, pensi che la tua vita non abbia altro significato del tempo presente che vivi sulla terra. Non c’è nient’altro. Per questo la demografia e la religione sono fortemente legate. Anche per questo i cristiani evangelici sono i più grandi amici di Israele nel mondo occidentale, gli ultimi disposti a difendere Israele e a voler razionalizzare l’odio islamista per l’Occidente. Gli evangelici capiscono l’istinto di sopravvivenza di Israele perché a loro volta hanno un istinto di sopravvivenza».
Chiese vuote e adoratori del buco
Il progetto dei Padri fondatori si invera quindi in quegli Stati centrali in cui la religiosità americana è in fermento e le guerre culturali (embrione, aborto, religione e matrimonio gay) hanno un peso elettorale enorme. «I Pellegrini si opponevano a una religione stabilita: il presidente George Wa-shington non doveva servire la Chiesa d’America. Ma nonostante i quarant’anni di sforzi dell’American Civil Liberties Union per eliminare Dio dalla piazza pubblica, osserviamo una cristianità evangelica in forte crescita. Le chiese più liberal sono anche le più vuote. La religione che cresce di più in Nord America e in Europa è l’islam e le sole chiese cristiane che mostrano una diffusione sono quelle evangeliche, quelle dei “bigotti”, come li chiama Richard Holloway, l’ex primate episcopaliano di Scozia. Il “diritto della donna a scegliere” non è più popolare come un tempo. Mentre in Inghilterra i vecchi simboli sono sempre al loro posto: la Regina è ancora capo della Chiesa e l’arcivescovo di York siede nella Camera dei Lords. Ma la cristianità è collassata, le chiese sono vuote. Se il Canada adora il doughnut (la tipica ciambella, ndr), l’Europa adora il buco. Come negli anni precedenti, l’organizzazione abortista Planned Parenthood spedisce cartoline piene di auspici. “Scelta sulla terra”, scrivono. Posso a malapena capire un sostenitore dell’aborto, trovo dura comprendere qualcuno la cui ossessione è tale da spedire cartoline sul tema».
Steyn racconta di aver partecipato recentemente a un pranzo con una ministro di culto lesbica: «Un mio amico le ha chiesto se credesse che la Bibbia fosse letteralmente vera. “Beh, direi che sono narrative utili”, ha risposto. In questo mondo, se Gesù fosse vivo sarebbe un vicario gay anglicano che dialoga con un mago e una coppia di imam wahabiti. In questa situazione i cristiani “fondamentalisti”, i Bible Belter, i born again e i Jesus freak d’America sono i veri razionalisti. Sono gli iper-razionalisti dell’Europa secolare a vivere di una fede cieca. Il salmista ha definito la realtà della nostra esistenza meglio dell’ambientalista e dello scienziato. Se c’è “scelta sulla terra”, io scommetto sulla Jesusland».
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