Marijuana legale. Perugini, pm svizzero anti-droga, mette in guardia l’Italia: «Avrebbe effetti devastanti»

Di Francesco Amicone
09 Gennaio 2014
Parla a tempi.it il pm che ha fatto chiudere i canapai ticinesi. La liberalizzazione della canapa? Un danno per la salute dei cittadini e non servirebbe a contrastare la criminalità organizzata

Antonio Perugini«Legalizzare la cannabis avrebbe effetti devastanti per l’Italia, per la salute dei cittadini e per la sicurezza pubblica». Antonio Perugini, sostituto procuratore ticinese, ne è convinto. Il magistrato che a metà degli anni 2000 pose fine con le sue inchieste alla proliferazione dei canapai nel Canton Ticino, spiega a tempi.it che tollerare e legalizzare l’uso di droghe leggere non porta alcun vantaggio, né fiscale né sociale. «Sarebbe una scelta politica miope, basata sulla rassegnazione. Inoltre si scontra con il principio della salvaguardia della salute pubblica, che è comune a molte costituzioni occidentali, e se non sbaglio anche a quella italiana».

La marijuana è considerata una droga quasi innocua. Stando alla sua esperienza, è così?
L’effetto sulla salute è devastante. Quando nel Canton Ticino aumentarono le vendite legate al consumo di canapa, nelle cliniche psichiatriche si registrò un aumento consistente di ricoveri per psicosi precoce e disadattamento sociale, disturbi che colpirono soprattutto i giovani fra i quindici e i venticinque anni. Le persone che ne fanno uso stanno male. Bisogna capire che nella cannabis venduta oggi il principio psicoattivo Thc è presente al quindici, venti per cento, che è una concentrazione dieci volte superiore a quella della marijuana fumata dai “figli dei fiori” negli anni ’60. Sono dati riscontrabili. Fatti scientifici e comprovati. Sarebbe bene che prima di esaminare le proposte di legge, ci si basasse sui fatti scientifici.

Quindi non è vero che la canapa può avere uno scopo terapeutico?
È un alibi. Una droga si compra per drogarsi e non per curarsi. E ovviamente non si può sostenere che lo spinello sia una cura terapeutica. Sono pochi casi in cui la canapa è davvero utile, ed esistono già medicine che contengono quei principi attivi.

Si parla di una tendenza generale verso la legalizzazione. Gli ultimi esempi sono Uruguay e Colorado. Cosa ne pensa?
Molti dei paesi che li hanno preceduti oggi tornano sui propri passi. In Olanda, per esempio, dove la cannabis non è legalizzata ma semplicemente tollerata, sono stati chiusi molti coffe shop. La legalizzazione delle droghe è comunque un discorso che non può fare uno stato da solo. Questo atteggiamento non fa che spostare i consumatori da una parte all’altra del mondo, creando andirivieni di acquirenti fra un confine e l’altro. Questo fenomeno ci fu anche qui in Svizzera, e posso dire che è tutt’altro che un fatto positivo per la sicurezza pubblica. La scelta deve essere internazionale. E fino ad ora sulle droghe l’Onu si è sempre espressa con cautela e prudenza.

Tollerare il consumo delle droghe leggere può essere un’alternativa migliore alla legalizzazione?
No. La droga è un’emergenza educativa, che viene acuita da un malessere della nostra epoca che affligge soprattutto i giovani. Invece di interrogarsi sulla tollerabilità, che interessa solo una parte minima della popolazione, uno Stato dovrebbe chiedersi cosa sia stato fatto per prevenirne l’uso. Non bastano le sanzioni. Per risolvere il problema servono politiche della prevenzione a livello pubblico. Servono strutture apposite, investimenti, un lavoro costante e in profondità, che punti non solo a frenare la diffusione ma anche a contenerla. Bisogna far capire alle famiglie che non si può scegliere il disinteresse.

Qualcuno obietta che assumere droga è una scelta personale. Lo Stato dovrebbe lasciar perdere.
Questa libertà significa “fa ciò che vuoi ma poi ti arrangi”. La droga non è un bene per nessuno e non ha mai portato felicità. Rappresenta un problema per la sicurezza pubblica e inoltre è una scelta personale che però ha costi per la comunità: lo Stato deve mantenere i cittadini che hanno scelto di drogarsi, assisterli, pagare le terapie. Mi sembra paradossale che mentre impazza la moda per le politiche igieniste, che restringono la libertà dei cittadini, sulla questione della droga si vada in senso opposto.

Lei è un magistrato. Secondo lei legalizzare la droga serve a contrastare la criminalità organizzata?
È un discorso insensato. Il traffico passerebbe in altre mani, quelle di uno Stato che lucra sulla devastazione dei cittadini. E con i soldi risparmiati attraverso le tasse sulla canapa, si riuscirebbe solo in minima parte a ripagare i costi sociali della legalizzazione. Inoltre, non servirebbe a nulla per combattere il crimine, perché i trafficanti illegali riuscirebbero comunque a crearsi un mercato, abbassando i prezzi e contrabbandando.

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25 commenti

  1. Tritan Shehu

    Caro sign Perugini, ti ringrazoo per la vostra intervista. Sono pienamente nei stessi opinioni con lei. Scrivo da Tirana, Albania, gia ministro dei esteri e di sanita, pro rettore del l’universita Cattolica di Tirana.
    E un discorso che e cominciato anche nel mio paese. I vostri opinioni sono molto uttili per me.

  2. Simone

    Stato talmente tanto interessato al benessere dei cittadini da aver reso legale le macchinette del video poker, poi vediamo anziani bruciare la pensione…però il gioco d’azzardo e illegale! Lo stato ci tiene a voi!
    E poi si parla di droghe senza cognizione di causa: la caffeina, lo zucchero, il cioccolato, ogni possibile sonnifero, tranquillante e farmaco per studiare (vedi il caro nootropil, farmaco per l’alzhaimer che ora si da anche per universitari in crisi) sono parte minuscola dell’enorme lista di droghe che ingeriamo.
    Senza contare che nicotina e alcool sono legali, basta appiccicare un “il fumo uccide” o “non bere in gravidanza”, per poter vendere catrame arsenico e altre schifezze legalmente!
    Sapete che è stata messa al bando per far si che si facesse spazio all’alcool e alle fibre sintetiche? Ford creó una macchina fatta in fibra di canapa alimentata a etanolo di canapa, lo sapevate? Sapevate che il corpo umano produce endocannabinoidi?? Una sorta di simil thc naturale, ok, può essere sbagliato andare ad aggiungerne dell’altro di per se, però non si è mai sentito che il corpo umano producesse nicotina o alcool…
    Studiate gente, perchédi sicuro la cannabis non fa totalmente bene come totalmente male, e una sostanza, il veleno sta nella dose (ah già, per andare in overdose bisogna inalare in mezz’ora circa 2,5kg di cannabis, e si morirebbe prima per intossicazione da monossido di carbonio)
    Insomma informatevi e poi parlate

  3. Pietro

    Secondo voi, a questo paese, fa peggio lo spaccio o l’uso di marijuana?

  4. Giannino Stoppani

    Ogni volta che si parla di questo tema questo giornale diventa il SERT.
    Gli effetti della droga debbono essere veramente deleteri se si crede che liberalizzando la cannabis si darà noia alle organizzazioni criminali, le quali, vista la varietà di sostanze che i ragazzi si fanno, non temono certo di rimanere “disoccupate”, tanto più che è notorio che la cannabis è, in una parte non trascurabile dei casi, propedeutica alle droghe pesanti, visto che immette il giovane nel circolo vizioso dello “sballo”.
    Senza contare che nessuno si chiede come mai i ragazzi di oggi, a differenza di quanto accadeva solo pochi anni or sono, hanno un così smodato e generalizzato desiderio di stordirsi.
    E pensare che un tempo bastava uno sguardo di una ragazza per raggiungere l’estasi…

    1. alessandra

      Di quali tempi parla signor Stoppani? Anni 60/70 figli dei fiori e rivoluzione sessuale? Anni ’80 LSD? anni ’90 droghe sintetiche? Lei di quale generazione è?

      1. Giannino Stoppani

        Beh, caro Alessandra, Giannino Stoppani è nato il 20 settembre 1897, ma a te, che te ne cale?!

    2. Francesco

      un tempo era legale anche l’omicidio d’onore, le leggi razziali, i gulag e il proibizionismo in America ha dato vita a imperi come la città di Las Vegas…non sarà di certo una legge o un divieto a fermare una persona dall’avere idee razziste, dall’ubriacarsi tutti i giorni, dal drogarsi più o meno pesantemente, dallo scommettere tutto quello che si possiede, dall’avere problemi con il cibo o dall’andare a prostitute…bisogna che le persone si assumano le responsabilità delle proprie azioni, senza delegare alla società o peggio allo Stato il compito di imporre un codice comportamentale…una domanda in senso opposto, se da domani diventa l’uso della violenza fisica è giustificato in caso di torto subito (non so incidenti stradali, il vicino che tiene a tutto volume la musica ecc), lei la utilizzerebbe?

    3. Tommasodaquino

      rammento che la situazione presente nel mondo dei giovani c’è NONOSTANTE IL PROIBIZIONISMO.

    4. Nessuno

      Mi domando come l’homo sapiens abbia potuto salvarsi dall’estinzione, dato che per circa 200.000 anni, meno gli ultimi 100, questo dannosissimo prodotto naturale è stato legale.

  5. alessandra

    “Bisogna capire che nella cannabis venduta oggi il principio psicoattivo Thc è presente al quindici, venti per cento, che è una concentrazione dieci volte superiore a quella della marijuana fumata dai “figli dei fiori” negli anni ’60.”
    Signor Amicone non vorrà mica dire con questo che 30 anni di illegalità hanno reso la sostanza ancora più dannosa e pericolosa magari proprio perché la coltivazione avviene in maniera illegale in paesi terzi e fuori da qualsiasi possibile controllo?
    Per quanto mi riguarda, come madre di figli adolescenti, la marijuana può anche essere illegale ma poi non dovrebbe circolare nel liceo di mio figlio più che le merendine al cioccolato e poi quella che circola non dovrebbe essere modificata geneticamente e mescolata a chissà quale m…. tanto è illegale quindi tanto vale…
    E per finire qualcuno mi spieghi perché un cocktail di superalcolici di quelli che vanno di moda adesso e sono legalissimi è meno dannoso in un adolescente che uno spinello.

  6. Basterebbe farsi un giro sul web per informarsi un po’, nel bene e nel male.
    Ma parlare a vanvera dimostra solo di essere ignoranti, per non dire ipocriti…

  7. Giorgia

    Io credo che bisognerebbe almeno lasciare la possibilità alle persone di fumare liberamente e tu franco sei l esempio dell ipocrisia perché hai fumato da giovane e hai provato altre milioni di droghe che fanno marcire i neuroni se sei contro la marjuana non la fumare ! Ma non privare gli altri di poterlo fare !

  8. viccrep

    Mi sembra che tutti riconoscano che le droghe fanno male dalle più banali alle più forti, sono un male che attraverso l’educazione e la persuasione si possa farne conoscere i guai che provoca .
    Rendere libero il male per legge non toglie al male la sua potenzialità ma innesca l’idea che possa essere un bene se lo stato lo mette a disposizione.
    Quanto poi costano alla comunità il recupero fisico e mentale dei drogati sia in termini economici sia in termini di rapporti sociali aumenta la necessità di non liberalizzare le droghe.
    Giustamente il magistrato sottolinea che è una falsa libertà utilizzare le droghe, perché perdi la tua libertà e diventi prigioniero della droga.
    negare l’uso libero di droghe leggere o pesanti non è introdurre uno stato etico, ma è aiutare i cittadini a non farsi male.

    1. Tommasodaquino

      proibirlo non limita assolutamente i danni, è sotto gli occhi di tutti che la droga nelle scuole affluisce senza problemi pur essendoci il divieto penale (sottolineo penale), rovinando cmq molti giovani. Con tutti i costi del caso. La guerra alla droga negli usa ha provocato decine di migliaia di morti, più della guerra in Iraq. E per che cosa? uccidere persone per cosa? per la droga? no dico ma stiamo scherzando. Dal punto di vista etico mi spiace ma non c’è proprio paragone.

      1. maxxe

        Si domandi quanto lo stato spende x chi ha problemi di alcol…molto di più che con chi si fa le canne!ogni anno muoiono migliaia di persone x colpa dell alcol e sigarette!monopolizzate!

  9. Tommasodaquino

    introdurre uno stato etico per eliminare il problema della droga è una soluzione peggiore del male che si vorrebbe curare, perchè poi intendiamoci il problema della droga non lo si risolve rendendola semplicemente illegale. Come avviene nei paesi dove è proibito il consumo, la droga è cmq presente. E’ un problema esclusivamente EDUCATIVO, quindi riguarda le famiglie non lo stato (a meno che non si vuole che lo stato si occupi in maniera esclusiva dell’educazione)

  10. Franco C.

    D’accordo con l’articolo non con Prof al quale dico,tu legalizza l’erba e poi vedi..

    1. prof

      Per quello che è la mia esperienza a Roma le dico che l’accesso alle droghe leggere non potrebbe essere più libero di cosi, e non abito in brutti quartieri.
      Quando avevo 14 anni avevo più problemi a procurarmi le sigarette che il fumo: ogni tanto qualche tabbaccaio che si rifiuta di vendere sigarette a minori lo trovi, ma uno spacciatori mai.

      L’effetto deterrente del proibizionismo è assolutamente nullo, nè limita la difficoltà di reperimento almeno nei posti che conosco.
      L’unico effetto certo è un incremento di prezzo dovuto ovviamente a monopoli criminali, e non meno importante l’assoluta incertezza sulla natura di quello che si sta fumando.

      Il punto non è se sia giusto o meno legalizzare l’erba, cioè se il cittadino abbia o meno il pieno diritto di prendere le proprie decisioni in materia di consumo di droghe: di fatto il cittadino già lo fa.

      Chi non si fa le canne perchè non ne ha mai avuto occasione è oramai un caso eccezionale, chiunque abbia frequentato un liceo pubblico con (propria) vita sociale attiva si è visto prima o poi offrire uno spinello. Vale almeno per tutte le persone che conosco.

      1. danilo

        A sto punto potete bandire anche l’alcol e tabacco perchè non vedo alcun beneficio in questi ultimi due

      2. mike

        comincio a spiegarmi sempre più come mai a roma ogni tanto c’è un’auto pirata. perlomeno a sentire i tg. mica saranno tutti rom! per non parlare gli effetti psico-fisici e quindi sociali a lungo termine. o forse già… bel paese la nostra italia. ci stiamo distruggendo con le nostre mani, e col cervello (=pensiero) che viene da film e telefilm che ci hanno “educato”.

  11. Franco

    Assolutamente d’accordo. Inoltre se dovesse essere allora dovrebbero vietare la patente di guida a chi secondo me dovrebbe autodenunciarsi come consumatore abituale. Alle capre che dovessero dire che se bevi allora é la stessa cosa, dico subito che per ubriacarti devi abusare di una certa quantitá e se bevi non lo fai necessariamente per “sballarti”, ma se fumi sì.
    Io le droghe le ho provate tutte fino a sniffare eroina, anche se solo per una volta. Negli anni 90 ero appassionato di acidi e se non ci credete ecco i nomi dei francobolli che giravano: baombulè, dragone rosso, budda e così via. Della coca non ne parliamo proprio.. la droga é un male per tutto: scuola, lavoro, sicurezza etc. etc. e farsi uno spinello non ha nulla a che fare col bere un bicchiere di vino ( che non bevo).

    1. Francesco

      non ho ben capito scusi, lei dice di aver provato molti tipi di droghe, quindi non tenendo conto della leggi, però una volta provata non ha continuato a farne uso…non vedo come il divieto o il permesso di fare qualcosa possa influenzare il modo di comportarsi delle persone, si formerebbero 3 categorie di persone:
      1) le persone che si drogano continuerebbero a farlo (attualmente infrangendo la legge come ha fatto lei)
      2) quelle che non lo facevano e continuerebbero a non farlo
      3) quelle che vogliono provare e poi decidono se rientrare nella categoria 1 o 2

      penso e spero che le persone possano regolarsi da sole su cosa e quanto mangiare, bere, fumare o spendere nella loro vita…

    2. GAS

      ma povero demente si vede che a te gli acidi (quello schifo da tossici) ti hanno intaccato l’intelletto ,forse un tso e psicofarmaci in endovena ti faranno rinsavire caro demente che non sei altro…fa pure il saccente di droghe pesanti sto povero mentecatto…

  12. prof

    Io non vedo come in italia ci si possa fare più canne di quanto già non si faccia

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