Manovra da 48 mld (non 80) con tagli alle agevolazioni fiscali mirati

Di Redazione
15 Luglio 2011
La manovra approvata ieri dal Senato è stata rafforzata e ha raggiunto i 48 miliardi di euro. La parte più consistente arriverà dal taglio delle agevolazioni fiscali del 5% nel 2013 e del 20% nel 2014, a meno che non venga approvata prima una riforma fiscale adeguata. Il gettito da recuperare è inferiore a quello prodotto dalle percentuali, i tagli saranno dunque selettivi

La manovra, approvata ieri dal Senato, attende le 19 di oggi perché venga approvata in via definitiva anche alla Camera. Il Dl sarà convertito in legge a una velocità record, anche perché i parlamentari hanno rinunciato a presentare nuove proposte di modifica alla Camera e, forse per la prima volta in assoluto, anche gli ordini del giorno. “La manovra è uscita notevolmente rafforzata dopo il passaggio a Palazzo Madama: gli effetti del Dl produrranno un miglioramento dell’indebitamento netto nel 2014 di ulteriori 22,6 miliardi di euro che portano il saldo complessivo della manovra al 2014 a sfiorare i 48 miliardi di euro” (Sole 24 Ore, p. 3).

“Per fare chiarezza sul balletto delle cifre che continua a replicarsi quotidianamente, si può dunque concludere che a regime, vale a dire nel 2014, anno terminale della correzione in cui è previsto realizzarsi l’obiettivo del quasi pareggio di bilancio, la manovra vale 47,9 miliardi. (…) La somma dei vari interventi annuali rischia di essere fuorviante: poiché per gran parte le misure messe in campo avranno effetti strutturali, secondo le regole della contabilità pubblica l’impatto annuale si trasferisce sugli esercizi successivi. L’effetto è dunque incrementale, non aritmetico. La somma aritmetica degli effetti finanziari porterebbe viceversa a un totale non molto lontano dagli 80 miliardi” (Sole 24 Ore, p. 3).

“La parte più consistente delle nuove risorse arriverà dal taglio delle agevolazioni fiscali che nel 2013, con una riduzione del 5% produrrà effetti per 4 miliardi di euro e nell’anno successivo i miliardi saranno 20, con un taglio delle agevolazioni del 20%. Un recupero di gettito sottostimato visto che le tax expenditures nel loro complesso valgono non meno di 161 miliardi. Se ci fosse realmente un taglio lineare le risorse recuperabili sarebbero anche superiori ai 30 miliardi. Il che lascia ampi margini all’Economia per procedere con interventi selettivi” (Sole 24 Ore, p. 3).

“A togliere da ogni impaccio l’Economia potrebbero essere lo stesso governo e il Parlamento che avranno 24 mesi per attuare la riforma fiscale e assistenziale. Infatti secondo quanto prevede la norma inserita nella manovra il taglio non sarà effettuato se la riforma produrrà effetti per 4 miliardi nel 2013 e 20 nel 2014. Il che però a ben vedere sta anche a significare che le tanto attese tre aliquote Irpef, così come l’abolizione dell’Irap o la semplificazione dei regimi assistenziali obbligheranno cittadini e imprese a rinunciare a 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014″ (Sole 24 Ore, p. 7).

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