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Giornali in festa per la mamma-nonna. E il bambino?

Di Caterina Giojelli
09 Luglio 2024
«Il figlio è mio e gli altri devono smetterla di parlare». Ma la donna che ha partorito a 63 anni dopo la fecondazione in vitro a Kiev serve ai media per normalizzare il poter "fare qualsiasi cosa a qualunque età”, "conta solo l'amore". Davvero?

Quando nasce una mamma-nonna i giornali festeggiano col pilota automatico. «Madre sì in ritardo, ma lottatrice generosa, tenace e amorevole» (la Nazione), «È nato il 3 giugno all'Ospedale Versilia di Lido di Camaiore, un piccolo miracolo dal nome di Sebastian» (il Giornale), «Quando la scienza batte la natura (…) Il miracolo è stato possibile grazie alla fecondazione assistita (…) Una storia, questa, che invita a riflettere, sia sulla tendenza a cercare figli sempre più tardi oggi, sia su un limite d’età, per sottoporsi alla fecondazione assistita, che sembrerebbe non avere ragione d’essere guardando al risultato ottenuto da questa donna toscana» (il Sussidiario), «un fatto storico» (la Repubblica).
Un figlio a 63 anni: «Conta solo il binomio bimbo sano e mamma felice»
Insomma, quando Flavia Alvaro, ha partorito, lo scorso 3 giugno, a 63 anni (64 a ottobre), i titoli erano tutti per lei, “la mamma dei record”, e per il “piccolo miracolo” di cui si scriveva solo che «sta bene», «il par...

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