Madia: «Senza staffetta generazionale, agonia della Pa»

Di Chiara Rizzo
02 Aprile 2014
Il ministro alla Semplificazione: «Serve processo di riduzione non traumatica di dirigenti e dipendenti vicino alla pensione, per favorire l'ingresso di giovani»

«Se non si fa la staffetta generazionale nella Pa, non ci può essere rinnovamento dell’amministrazione ma solo agonia». Così esordisce davanti le commissioni Lavoro e Affari costituzionali alla Camera il ministro per la Semplificazione Marianna Madia, intervenendo sul tema della riduzione dei dipendenti pubblici (dopo che il commissario alla Spending review Carlo Cottarelli nel suo piano ha indicato 85mila esuberi).

PICCOLO STOP AL PRECARIATO. Madia ha spiegato quale sarebbe la riforma che ha in mente lei: «Un grande progetto di staffetta generazionale, un processo di riduzione non traumatica dei dirigenti e dei dipendenti vicini alla pensione per favorire l’ingresso di giovani». La “staffetta” secondo Madia consentirebbe di raggiungere diversi obiettivi. Il primo che si è posto il ministro è quello di un’iniezione di “aria fresca” nel personale e la riduzione della precarietà nella Pa perché «l’amministrazione non può permettersi e non ha bisogno di alcun blocco delle assunzioni, ma necessita di cambiamento, di rinnovamento e di nuove competenze fresche».

MAGGIORE MOBILITA’ INTERNA. Il secondo obiettivo è che secondo Madia il progetto che propone lavorerebbe anche «su una maggiore mobilità nella Pa. «La mobilità che serve nella Pa deve consentire spostamenti di personale, sia tra i diversi comparti sia tra diversi livelli amministrativi con un conseguente allineamento delle diverse tabelle retributive e degli inquadramenti», tenendo conto che secondo Madia «l’attuale disciplina della mobilità del personale non ha impedito di avere uffici in forte carenza di personale e altri con palesi eccedenze».

SUPERARE LE “DISTORSIONI”. Il terzo obiettivo di Madia è l’introduzione di «un ruolo unico nella dirigenza pubblica», perché «occorre superare certe “distorsioni” oggi presenti, per cui «alle Politiche agricole si guadagna di più che alle Infrastrutture». Madia ha spiegato che «Il ruolo unico ci permetterebbe di raggiungere due importanti obiettivi: mettere ordine nelle retribuzioni e consentire una reale mobilità tra le aree con la rotazione degli incarichi».

LA RAGIONERIA: «SERVONO COPERTURE». Intanto sempre durante un’audizione, stavolta davanti alle commissioni di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenze sociali, il capo dell’Ispettorato generale per la spesa della Ragioneria di Stato, Francesco Massicci oggi ha spiegato che per realizzare il turn over generazionale nella Pd, servirebbero coperture: «Se mando via persone che devo sostituire devo pagare lo stipendio, la pensione e la buonuscita e la legge deve prevedere una copertura». Massicci ha spiegato però di non poter quantificare più precisamente, prima che non vengano dati numeri più precisi.

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1 commento

  1. francesco taddei

    la pubblica amministrazione va sforbiciata alla grande, altro che nuove assunzioni! ma che altro può sparare una che come politico non sa quale sia il ministero del lavoro.

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