
Macro progetti gender a scuola. Il Family Day scrive al ministro Giannini

Pubblichiamo il comunicato del Comitato Difendiamo i Nostri Figli
Gandolfini: richiesti chiarimenti al Ministro Giannini su alcuni “macro progetti”
Comunichiamo che la nostra commissione Scuola, attraverso l’Osservatorio Nazionale, si è attivata con gli opportuni strumenti presso il Ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca, inoltrando, insieme ad adeguati suggerimenti, le segnalazioni da parte di genitori e docenti riguardo percorsi educativi non condivisi e dai contenuti ritenuti non idonei o equivoci. Tali percorsi risultano spesso proposti senza l’adeguata preventiva informazione dei genitori e il loro preventivo consenso – atti previsti dalla normativa vigente e richiamati dalle recenti Circolari Ministeriali.
Abbiamo inoltre fatto pervenire al Ministero della Pubblica Istruzione anche le critiche pedagogiche – elaborate da vari esperti – ad alcuni “macro progetti” che stanno coinvolgendo diverse scuole italiane su iniziativa di Soggetti pubblici e privati extrascolastici, spesso senza adeguata informazione dei genitori. Nello specifico ci si riferisce ai percorsi educativi dal titolo “W L’Amore” e “In Vitro” e al percorso teatrale “Fa’ Afafine”.
“Sulla spinta del Family day e con il grande consenso che centinaia di migliaia di famiglie ci hanno dato, confermo il mio personale impegno sui temi dell’educazione dei bambini nel rispetto della loro identità sessuata e del diritto delle famiglie ad avere piena conoscenza dei programmi educativi della scuola”, afferma il presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, Massimo Gandolfini. “Stigmatizzo e trovo inaccettabile quanto è successo pochi giorni fa a Montevarchi, quando nell’abito dell’educazione civica gli studenti delle scuole sono stati condotti alla cerimonia di iscrizione della prima coppia gay nel registro delle unioni civili del Comune – aggiunge Gandolfini -. Confermo quindi la necessità che il ministero preda una posizione chiara di condanna rispetto a derive ideologiche di questo genere”.
Il Comitato DNF assicura e conferma l’impegno per la tutela di un’educazione libera, finalizzato a promuovere i diritti delle famiglie e dei bambini e a consolidare la partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei propri figli, nel contesto di un’effettiva alleanza educativa tra la scuola e la famiglia.
Si attende pertanto una pronta risposta chiarificatrice da parte del Ministro Stefania Giannini.
Roma, 17 marzo 2016,
Comitato Difendiamo i Nostri Figli Commissione Scuola
Foto da Shutterstock
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21 commenti
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A vedere il video su you tube…si può notare una madre strillona e un padre dalla voce tremolante (evidentemente italiano…però la moglie lo chiama Robert)…
Mentre il ragazzino pretende di sapere cos’è l’amore e il padre con la voce tremolante cerca di spiegargli che è troppo presto per lui per capire cos’è l’amore.
Francamente ho visto vere opere teatrali.
Questa è solo perdita di tempo su un presunto bambino “gender creative” (sarà un nuovo marchio di qualcosa???)
Dietro al regista dei miei stivali che viene intervistato c’è una locandina con un angioletto con una enorme candela che sembra avere un significato fallico.
Mah…dicono che sia arte…
Mah…
Quando i genitori devono difendere i propri figli dallo Stato (in questo caso, dalla scuola pubblica), c’è qualcosa che nn ha girato per il verso giusto.
Ma è mai possibile che io, genitore, debba vigilare sulla scuola affinché non insegni a mio figlio depravazioni come sostenere che maschio e femmina sono uguali?
Ma che razza di paese è diventato l’Italia con Renzi?
Magari, caro Frank, la necessità di difendere i figli dallo Stato esiste da ben prima di Renzi. Da leggere in proposito “la rivoluzione d’ottobre” di Giovannino Guareschi. E’ il magistrale racconto del primo giorno di scuola della figlia Carlotta, recentemente scomparsa.
Magari, caro Stoppani, rimaniamo sul tema senza divagare.
L’ideologia gender nelle scuole l’ha voluto il governo Renzi (il non votato).
E se governavano i 5S sarebbe stato persino peggio.
Prima i depravati li mettevano in galera, ora stanno seduti in parlamento (con la p rigorasamente minuscola).
Non divaghiamo ma tu, se non l’hai leggilo quel raccontino, non te ne pentirai.
E magari poi converrai che la divagazione non è stata poi così ampia.
P.S.: caro mio, di Renzi e di quello di cui son capaci quelli che lo manovrano, tu non hai ancora visto nulla.
al male non c’è mai fine anche il male si condivide quando si perde il senso del reale: maschio e femmina li creò e da allora li crea, la sessualità non è un opzione culturale è un dato oggettivo della personalità e siccome nell’umanità non tutto è perfetto i disturbi nella sfera della crescita armonica della persona vanno curati adeguatamente, nessuna legge o ideologia può deformare questa realtà, neanche il tentantativo di normarizzarlo attraverso leggi menzognere
? ? ?
Caro Luci,
lo spieghi all’imbecille che segue (suddiviso in tre parti uguali) che il mio grazioso intervento era riferito a Xyzwk che è stato rimosso?
La schizofrenia ha questi sintomi. Ti credi Luca, Lucillo, Bob ecc. . In “Beautiful mind” il personaggio di Russell Crowe si accorge di questa condizione quando scopre che le sue creazioni (una bambina, un agente CIA e il compagno di studi) non invecchiano. Stai attenta e cerca di notare questa cosa. Lucillo ha variazioni? E Riccardino? E Lena? alla Triestina … crescono i figli?
Io credo che lo scemo sei tu che ti presenti con tre nick diversi. Questa mania di sdoppiarvi triplicarvi non la capisco , ma mi fa un poco pena.
E chi stabilisce che sono contenuti non idonei e equivoci? Gandolfino? Ma W Luxuria 1000 volte.
Ma mandaci i tuoi figli da Luxuria dato che hai gli stessi “contenuti” e lascia in pace tutti quelli che fanno a meno dei tuo percorsi educativi e culturali.
Perché non idonei lo spiega bene l’articolo di Magris citato oggi da Tempi. Non perché Magris e’ Magris, ma perché ben argomentato.
Sull’equivoco aggiungo che mandarli in gita per un giorno per far vedere loro un ufficiale pubblico che firma un atto “pubblico” senza valore giuridico e’ un pessimo modo di cazzeggiare e perdere una mattinata di lezione. E’ solo farli assistere, appunto, ad un equivoco creato in mala fede.
Non ci vuole molto a rispondere alla tua domanda falsamente retorica.
Ma questa benedetta “libertà educativa” dei genitori, nella visione di Gandolfini, avrebbe dei limiti?
Oppure dovrebbe riguardare qualsiasi tipo di insegnamento e materia scolastica?
Perchè se ne parla sempre tanto, ma questo punto (a mio avviso fondamentale) non viene mai toccato.
Intendi che la “libertà educativa” abbraccia anche la possibilità per i genitori di riscrivere il teorema di Pitagora? Questo e il tuo “avviso fondamentale”?
PS: Situazione più grave di quello che si possa pensa.
Educazione e istruzione sono cose diverse.
A scuola si va per imparare.
In famiglia, oltre ad imparare, si riceve un’educazione, la cui responsabilità è dei genitori.
Così non fosse, gli insegnanti sarebbero responsabili di fronte alla legge delle malefatte dei minori loro affidati così come lo sono i genitori.
Insomma, se un diciassettenne scippa una vecchietta, i carabinieri non vanno a prelevare il suo professore di matematica, o sbaglio?
Incredibile che bisogni puntualizzare l’ovvio, come tu sei costretto a fare.
Ma d’altronde lo scriveva anni fa G.K. Chesterton, che si sarebbe dovuto combattere per dire cose ovvie.
L’onesta intellettuale, oltre alla chiarezza e alla lucidità, sta diventando merce rara.
finalmente qualcuno che parla chiaro.
I figli sono proprietà (schiavitù) dei genitori che li (devono) usare a loro piacimento. Ma in italy non si può.
Tu sei Dudu… e non puoi fare di più;
@ Dudu -Dadada,
se si hanno cigli si capisce più in profondità la questione. Ne hai?
errata corrige: figli