Ma Renzi non è così

Di Renato Farina
01 Marzo 2015
Renzi non è un soufflé di luoghi comuni. Ma ha rinunciato alla profondità delle cose. Il risultato è che si impoverisce e fa un torto a se stesso

matteo-renziSono assolutamente sicuro che Renzi non è come appare. Il problema è che lui non vuole apparire com’è, ma vuole essere come appare: vuole coincidere con il suo linguaggio, con la sua comunicazione. Il risultato è che si impoverisce e fa un torto a se stesso.

Sono certo che il nostro premier non sia un soufflé di luoghi comuni. Ma ha rinunciato alla profondità delle cose, che ad esempio ha attinto studiando Giorgio La Pira.

Mi hanno raccontato dei ragazzi che qualche volta è un altro da come appare. In una università, stupendo tutti per la passione con cui lo diceva, ha spiegato che «il maestro è colui che comunica un’esperienza, non una teoria». Ma allora perché fa così? Perché gioca a palleggiare le parole come una volta si faceva con il tamburello sulla spiaggia? Misteri. Certo ha successo, ma ha successo anche lo schioccare di sillabe senza senso della pubblicità di quella caramella che se butti fuori il respiro ghiaccia la gente. Così fa lui. Ha rinunciato al riferimento tra lingua e realtà. Incanta. Inganna. E anzitutto inganna se stesso.

Renzi non è così, non può essere questa danza intorno a un totem, che a sua volta è uno specchio di quella danza. Occorre un centro di gravità, un nocciolo incandescente, qualcosa di più profondo del discorso. Bisogna pagare le parole che si dicono, partorirle come una donna il bambino. Vale per tutti, ma per il politico di più. Parla come chi è premuto dalle cose, dai drammi e dai desideri. Può essere di natura il più facondo della compagnia, avere una dote naturale strabiliante nel distribuire retorica come la macchina del caffè in autogrill. Michelangelo aveva una facilità di scalpello meravigliosa, ma quando scolpiva sentiva una immensa responsabilità verso la materia, la rispettava. La comunicazione espressa dai Prigioni sta nell’inespresso, ne sortisce un’intensità spirituale tremenda, più densa della materia.

Renzi invece in quest’epoca ricca di lacrime (papa Francesco dixit) non sa piangere, le parole non sono cavate dalla roccia, ma frullate nel Moulinex. E questo è un crimine politico. Anche contro se stesso, perché Renzi non è così.

L’ho compreso perfettamente l’altra domenica, quando ha parlato di Rai dalla Annunziata. Il mattino aveva parlato di scuola, di “buona scuola”, persino di crescita umana che è scopo dell’istruzione. Educazione. (Se permetti, caro Matteo, la definizione “buona scuola” è una truffetta subliminale. Hai messo fuori corso la formula “buono scuola” sovrastandola con la “buona scuola”. Dove buona è un aggettivo sentimentale. Una buona scuola invece è tale se c’è il buono scuola, ma questo non c’è più: inganno semantico). Ecco, dopo aver parlato di buona scuola, di rispetto per la persona, il pomeriggio discute di Rai e della sua riforma. Dice a qualche milione di persone: «Pensiamo che la Rai debba essere il grande motore dell’identità educativa e culturale del paese e in quanto tale non possa essere normata da una legge che si chiama Gasparri». Nella stessa frase c’è “identità educativa” e lo sfregio linguistico di un avversario politico. Qui siamo all’identificazione del male con un nome e con la persona che lo porta. C’è la pretesa di afferrare l’intimo di un uomo e di privarlo della sua essenza unica per farlo coincidere con un pupazzo ideologico.

Ehi, Gasparri la pensa diversamente da te. Ha concezioni sulla vita e la morte poco renziane, probabilmente. Ma qui siamo all’individuazione di un codice genetico dell’anima altrui. Non si dice. Non si fa. Parla in questo modo la statua equestre di un dittatorello, non una persona che ha la responsabilità di guidare un paese; ciò esige magnanimità, quasi pudore nel pronunciare il nome di un altro. Ma Renzi non è così. O no?

@RenatoFarina

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30 commenti

  1. Sascha

    Renzi è filo-americano: persino il nome del suo partito è lo stesso di quello al potere negli Usa, informatevi! Con Berlusconi avevamo almeno abbozzato una politica estera autonoma legata ai nostri interessi come fanno tutti gli altri che predicano di essere “fari della democrazia e della libertà” ora è stato buttato via tutto!
    Ma a parte ciò questo governo rimarrà nella storia per avere ospitato centinaia di migliaia di clandestini negli hotel mentre gli italiani muoiono sotto i ponti!

  2. filomena_____

    Tralasciando le opinioni su Renzi rispetto al quale ognuno ha giustamente la sua, mi soffermo solo a commentare il tuo pensiero, Toni, sulla Rai. È la tv di Stato, quindi dovrebbe rappresentare oltre ai credenti, per i quali ti ricordo Rai 1 dedica una ampia programmazione a partire da programmi come “A sua Immagine” (in cui per esempio io non mi identifico minimamente ma che reputo legittimo trasmettere), anche altri programmi a chi per esempio reputa giusta una visione diversa della vita. Siamo tutti cittadini italiani anche chi appoggia la legge Scalfarotto (che peraltro ancora di fatto non esiste) e quindi non si capisce perché programmi di questo tenore non dovrebbero avere cittadinanza in Rai. Non siete voi quelli che sostengono che il pensiero non deve essere unico? Oppure va bene se ad essere unica è la morale cattolica?

    1. Giannino Stoppani

      Caro Filomeno,
      se ancora non lo sai, la legge Scalfarotto impone la galera e la “rieducazione” per quelli che non si adeguano alla morale perversa imposta dallo Stato Italiano eterodiretto e corrotto.
      “A sua immagine” non mi pare proprio faccia altrettanto, altrimenti sarei in galera anch’io.
      Totale importo:
      tu, del ragionamento di To_Ni non hai capito una benemerita mazza!
      Come al solito, del resto.
      Pertanto, anche stavolta sarebbe stato molto meglio se il tempo che hai messo ad elaborare e a scrivere quest’ultima sconcia e ridicola obiezione lo avessi impiegato a raderti.

    2. To_Ni

      Cara Filomena,

      In effetti avevo dimenticato “A sua immagine” , un programma che esercita, a livello subliminale, un potente effetto ipnotico sulle masse piegandole al nostro credo.

      A parte gli scherzi (perché sto scherzando!!!) non mi meraviglia sentirti lamentare della presenza di un programma “A sua immagine” (e magari, perché no, delle celebrazione della “messa domenicale”) e sfuggirti il complesso di una programmazione, soprattutto in quelle delle fasce di grande ascolto, dove “il catechismo” che tu ami, che inventa omofobia, diritti negati ad amorevoli gay, dove la star televisiva propugnano eutanasie /o aborto. Dove un telegiornale della tv di stato, a persone con credo, li etichetta “ultra cattolici” per affiancarli “all’estrema destra” per costruirgli una collocazione univoca che li delegittimi in tutto ciò che dicono. Dove la Littizzetto fa un fiction sulla scuola dove tutti i genitori etero, sono traditori, sporchi e corrotti, ma non i genitori gay che sono puliti, eleganti ed equilibratissimi. Dove financo “Don Matteo”, la fiction del prete in TV, 9 volte sul dieci non sfugge allo stereotipo dei papà superficiali, insensibili, traditori e violenti. Insomma dove ti sfugge, in una tv di tale specie, che tutto questo si presenta 7 giorni su 7 …. trovo, nel sentirti recriminare su Scalr8, un agre sapore ridicolo.
      Ma non ti preoccupare, cittadina Filomena, il tuo Scalf8 ha già tutto lo spazio che vuole, e mi dispiace che proprio non ti accorgi di questa realtà al punto che per “equilibrio” pretendi un programma dedicato con il titolo “A immagine di Scalfar8” per contrastare lo strapotere cattolico in TV.

      1. Filomena*****

        Toni, io non so sinceramente di cosa tratti Don Matteo perchè non seguo quella fiction, dico peró che essere rappresentativi di tutti significa anche rispettare le varie “suddivisioni” in cui si differenziano le varie visioni in termini di maggioranza e minoranza. Di fatto ormai la vostra morale è minoritaria, anche non sono cosí sicura che ve ne rendete conto. Questo non significa affatto che io credo non dobbiate avere voce ma è chiaro che lo specchio della società in cui essa si riconosce non rimanda la vostra immagine. E l’ho detto anche altre volte, finchè rimanete “duri e puri” chiusi in voi stessi senza mettervi minimamente in discussione, gli spazi a vostra disposizione saranno sempre meno. Questo a mio avviso non sarebbe mettere in discussione i principi ma solo cambiare le strategie, del resto Papa Francesco docet

        1. yoyo

          Filomena, quello che Toni ti sta dicendo è che A sua immagine è ormai una riserva indiana. Il resto del palinsesto dice le cose che ami tu. Sono minoranza quelli che vanno a messa, macsui presupposti antropologici non penso che il gender raccolga consensi oceanici, se non da chi non ha altra cultura della tv (e pure li c’è chi dissente).

        2. To_Ni

          @ Filomena*************
          Non credo che la racconti giusta. Credo la cosa funziona in un modo alquanto diverso rispetto a come cerchi di far passare la cosa tu: quasi che ci fosse una società che “autonomamente” e “democraticamente” operi delle scelte circa il modo in cui “vuole vivere”. Ed ho l’impressione che il discorso che ti faccio (e che ti ho fatto in passato) è un discorso ostico per te , se non peggio, se fai finta di non capire. Tu pensi che la maggior parte delle persone a casa, che combatte quotidianamente per il quotidiano, ha una chiara idea di cosa si intende per ideologia “gender”? Tu pensi che la gente a casa propria immagina che si sta mettendo a punto un genere di libertà nella quale vengono cancellati i loro ruoli di padre e madre, maschio o femmina, marito moglie per essere sostituito con “qualsiasi cosa” che si desidera? E per quale motivo, se si è sicuri delle proprie ragioni, si agisce in silenzio nelle approvazioni delle leggi, si rifiutano i dibattitti? Perché al prof Mario Binasco si invita ad un incontro presso Commissione Giustizia del Senato (vedi la discussione “Bisetti”) e quando questo esce dai loro prevedibili schemi ci si atteggia da indignati ci si alza dal tavolo. E perché il giorno dopo un giornale inizia a diffamarlo? Per quale motivo, se c’è questa sicurezza che ostenti, di essere una “maggioranza” morale, si cerca di impedire prima del tempo un convegno sulla famiglia, caricandolo da settimane prima di veleno e calunnie a mezzo stampa?
          La TV, diventa uno strumento normale di persuasione (o pensi che funzionava così solo con la TV di B. quando era al potere?) …. Questo ho cercarti di dirti. E prendertela con “A Sua immagine” (non l’ho mai visto) è ridicolo rispetto all’uso ideologico spregiudicato che si fa quotidianamente a tutte le ore.
          Mentre scrivo mi ricordo un particole di una nostra discussione (parecchio tempo addietro) quando nel dibattere sulla legge scalfar8 te ne sei uscita che “non bisogna rispondere” per impedire che l’avversario abbia visibilità. Vedi…. conosci la tecnica!!! Si oscura l’avversario, si calunnia, non gli si offre spazio di confronto, si dice che è malato (omofobo) lo si mette allo stesso piano dei nazisti e si pensa ad una legge che sia da deterrente per esprimersi. Dico bugie?

          Quando ti dico che segui una modesta funzione al servizio del potere, ma con l’illusione che sei futuro e progresso, non lo dico per offenderti…. Lo dico perché, svolgi nel tuo micro cosmo, questa funzione effettivamente.

          1. Filomena>>>>>

            @Toni
            “Non bisogna rispondere” per impedire che l’avversario abbia visibilità”, ovviamente non ricordo di averla detta, peró puó essere benissimo che l’abbia detta. Il fatto è che bisognerebbe inserire la frase nel contesto in cui era stata detta, in ogni caso non ci sono problemi ci metto pure la firma dando per scontata la tua buona fede. Il problema è che se l’ho detta, come anche tu sembri confermare, vuol dire che corrispondeva a quello che io avrei fatto quale strategia nel momento in cui si arriva al muro contro muro e la discussione non porta a nessun passo avanti. Altra cosa peró è quello che devono fare i mezzi di comunicazione come la Rai che ha l’obbligo di dare voce a tutti.
            Del resto il fatto che io voglia discuterne, lo dimostro appunto parlandone in un forum che non si puó dire sia dalla mia parte, anche se alle volte quando mi rendo conto che discutere avanti porta solo ad insultarsi, lascio stare perchè continuare non serve. Ti assicuro comunque che a certi principi, condivisibili o meno, ci credo veramente e se non dovessi crederci, andrei controcorrente come ho fatto fin da quando ero ragazza quando la cultura risentiva ancora dei retaggi precedenti agli anni settanta.
            Dunque mi si puó accusare di tutto ma non di essere omologata. Le cose che ripeto qui, le pensavo già più di trent’anni fa, quando le sentinelle non esistevano, ma c’erano sempre i vecchi tromboni che cercavano a tutti i costi di imporre la morale tradizionale.
            Rispetto poi ai cambiamenti culturali che avvengono in tutte le società, come puoi dire:
            “quasi che ci fosse una società che “autonomamente” e “democraticamente” operi delle scelte circa il modo in cui “vuole vivere”.
            Mi dispiace, ma le cose stanno proprio così è lo dimostra il fatto che usi e costumi nei secoli si sono modificati radicalmente, compresi i ruoli all’interno della famiglia. Sarebbe sciocco negarlo e credo che tu non sia uno sciocco.

          2. To_NI

            @ Filomena >>>>>>>>>>>>>>>>>>
            La prima parte del tuo post di ti sei limitata a dirmi che sei brava e buona, e non ho motivo di contraddirti sul fatto che tu lo pensi su te stessa. Poi quello che penso io …. beh…lo sai. Per quanto riguarda l’omologazione conta poco se è di un giorno o trent’anni perché non è questione di tempo (qui la discussione si farebbe lunga)!

            Mi interessa la parte che segui con: “Rispetto poi ai cambiamenti culturali che avvengono in tutte le società, come puoi dire: quasi che ci fosse una società che autonomamente e democraticamente operi delle scelte circa il modo in cui vuole vivere.”
            Non credo che sia difficile intuire, e mi sembra che anche da quello che ho scritto non dovrebbe, con un minimo di impegno, risultare difficilmente comprensibile. Se si propone per esempio il tuo stile di vita come giusto, e le eventuali alternative vengono rimosse con mezzi ideologici, di diritto, ed in ultimo, con la forza, non si può dire che la gente sceglie il modo in cui “vuole vivere”.
            Ti faccio un esempio surreale, nella speranza che portando la discussione in termini estremamente elementari non puoi uscirtene con un “come puoi dire”: se una persona dalla nascita è educata a pensare che gli alimenti sono solo pasta e riso, lo scegliere “liberamente” tra pasta e riso se soggettivamente viene percepita come una “scelta” oggettivamente non lo è affatto.

            Chiaro ….Filomena?

          3. Filomena.....

            Stando all’esempio, risulta dunque l’importanza del multiculturalismo? Era questo quello che proponevi?

          4. To_Ni

            E tu per multiculturalismo intendi mettere alla pari una cultura che in duemila anni ha creato civiltà e progresso con una che crea che cannibalizzare le altre, o peggio, che le sterilizza tutte per modellarle e livellarle a suo piacimento?

          5. filomena

            Allora il tuo è multiculturalismo a senso unico. Accusi il pensiero unico di non accettare le altre culture e tu vorresti fare lo stesso?

          6. To_Ni

            Filomena, che ragionamento fai ? Già il multiculturalismo non c’entra una benemerita mazza rispetto al nostro discorso di partenza. Poi hai dribblato il mio post. Inoltre mi attribuisci una cosa che non ho detto . Dove hai dedotto che non accetto le altre culture? Ma è ovvio che accettare le altre culture non può tradursi nella cancellazione della millenaria identità di un popolo con incluso il nostro credo e le nostre conquiste. Come puoi negare che in tutte le cose c’è una gerarchia di principi? E come non dedurne che non si può ammettere una accettazione indiscriminata lasciando il diritto ai diversi gruppi etnici di conservare integre le loro caratteristiche culturali e i rispettivi modi di vivere anche se sono le più antiumane e che noi abbiamo lasciato alle spalle da secoli?
            Che il tuo multiculturalismo è un fallimento non lo diciamo solo noi cattolici. E’ una evidenza che anche la Merker e Cameron riconoscono pacificamente.
            Poi ti ripeto, perché non mi stanco mai di dirtelo, tra tutte le culture, la tua reputo la peggiore. E’ quella che anestetizza, sterilizza ed ingrigisce dietro l’inclusione a tutti i costi. Nell’idea di abbracciarle ed omologarle tutte le fa diventare niente.

          7. Sascha

            Il “multicuralismo” è fallito se sono accorti tutti in Europa a parte la sinistra. Il multicuralismo non significa niente, persone troppo diverse tra loro non posso vivere insieme: estremisti islamici e travestiti non possono abitare in armonia sotto lo stesso tetto!
            Il multiculturalismo si realizza umiliando la cultura locale e nazionale che è costretta a farsi da parte per lasciare spazio ad “altro”. Potete chiamarlo “tolleranza”: è il grimaldello attraverso cui lo Stato Islamico si infiltra in Europa, ben disposto a pretenderla per sé senza però concederla agli altri.

          8. To_Ni

            Noto comunque che meni il can per l’aia. Non ho la pretesa di scrivere cose fondamentali per l’umanità, e per quanto banali questioni te ne ho posto più di una, ma tu sei più interessata a glissare il 99% di quello che ti scrivo ed interpretare l’1% .

          9. filomena______

            Toni, mi sembra che il cattolicesimo in Italia, abbia avuto diciamo molto spazio a livello culturale in quasi tutti gli ambiti a partire dalla diffusione delle parrocchie, all’insegnamento dell’ora di religione prevista dal concordato (unica o quasi nazione che ha delineato una corsia preferenziale per il cattolicesimo), per non dire del matrimonio concordato o ancora che per esempio a tutt’oggi viene battezzata una buona parte dei nuovi nati. Che poi da qualche anno a questa parte si sia cominciato a dare voce anche al dissenso verso questo tipo di morale, non mi sembra sia una prevaricazione nei vostri confronti come la vorresti far passare tu!

          10. To_Ni

            Mamma mia Filomena,
            allora è vero che fai dialoghi tanto per farli. Pesti sempre la stessa acqua ben sapendo che l’argomento è stato più volte sviscerato. Mi ripeto per l’ennesima volta: il cattolicesimo non “aveva molto spazio”. L’Italia era cattolica ed era un baluardo ideologico contro i TUOI ALLEATI ODIERNI che una volta amavano il mondo oltre il “muro” e pensavano che fosse il paradiso.
            Per rinfrescarti la memoria: “Come italiano ….. mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più; come cittadino sovietico, sento invece di valere diecimila volte più del migliore cittadino italiano ”. Togliatti al XVI Congresso del Pcus.
            E come dimenticare il nostro Ex Presidente che con “viva e vibrante soddisfazione” disse nel 1956 : “in Ungheria l’Urss porta la pace”
            Quindi Filomena fai un errore di contestualizzazione oltre che ti dimostri un “core ingrato” a non dire grazie ai cattolici per una dittatura totalitaria mancata.
            Sul resto.
            Forse non mi hai capito nulla di tutto quello che ti ho scritto. Pensi che sia una questione di temere il “dissenso”? Vedi qualcuno in questo sito che trema rispetto a quello che scrivi tu, Shiva, Nino? Pensi che nei nostri sogni c’è il non farti esprimere il tuo meraviglioso mondo? Devo ricominciare d’accapo per spiegarti l’uso strumentale, persecutorio, diffamatorio che si fa a livello mediatico contro chi si contrappone al tuo meraviglioso mondo ? Devo ancora ricordarti che si vuole una legge che chi esprime un semplice e motivato “no” rischia di diventare omofobo e perseguibile? Sono paziente, ma non esagerare!!!

          11. giovanna

            Scusa Toni se mi permetto, ma prova a dare un’ occhiata alla discussione sotto all’ articolo sul gene della scimmia : noterai che ci sono persone con cui è possibile discutere, perché sono in buona fede, e sono persone normali, anche se magari la pensano all’opposto !
            Leggere quella discussione senza i soliti , ripetitivi, ammuffiti, noiosissimi e/o ridicoli interventi a cavolo, mi ha fatto capire che questa possibilità c’è. Ma che, ce l’ha ordinato il medico di parlare col muro ?
            Secondo me sarebbe meglio riservare la nostra energia e il nostro tempo, che in me sono sempre più scarsi !, ad interagire dove ci sia un minimo sindacale di onestà e lealtà e salute mentale.
            Non è che ci possiamo mettere a fare gli psichiatri da blog o gli ammortizzatori del disagio altrui !
            Sempre nella massima libertà, eh, Toni !
            Comunque tiferò per la tua gentilezza d’animo e la tua enorme pazienza !

          12. To_Ni

            Ciao Giovanna,
            non scrivo per Filomena, probabilmente sopravvalutandomi, temo che le bugie insistenti, confezionati in serie e ripetute a cadenza regolare, possono indurre ad errore qualche amico dalla fede spontanea (e bella al punto di non avere bisogno di cavilli culturali). Certo trovo irritante che dispregia la nostra fede definita con intento malevole “calata dall’Alto” (quindi non vista come il “dono” che è, ma come l’ottusa acquiescenza di babbei) …. e negando che sulla “ terra” ha solide e profonde radici nella ragione e nella realtà più delle loro superstizioni.
            Ti ringrazio per la tua stima e considero il tuo un giusto richiamo a non dover perdere tempo.

          13. Fran'cesco

            Giovanna, To_Ni,
            sono d’accordo con … entrambi.
            Bellissima la “ammortizzatori del disagio altrui”,
            verissimo che un occasionale “amico dalle fede spontanea” puo’ cascarci…
            Io da tempo non rispondo a Shiva, ma con lui e’ facile perche’ si commenta da solo.
            Forse a volte basta una risposta breve e limpida; anch’io tante volte mi sorprendo a perder tempo ed energie commentando interventi “ad cavolum”, solo perche’ mi da’ fastidio che rovinino quei bellissimi articoli che ci vengono proposti.

          14. Geppo

            Tu non sei omologata , sei stra-omologata , al punto che ripeti frasi e stereotipi senza rendertene conto…

        3. Fran'cesco

          Filo, il vero cristiano si mette sempre in discussione, per aderire sempre più a Colui che da duemila anni è lì ad aspettarci. Mica da duecento…
          Credi che la Verità possa essere quella che si sono inventati quattro pirlotti in questi ultimi decenni?
          C’è poco da dibattere e confrontontarsi, la vittoria è in Cristo, su quella Croce che a prima vista sembra la sconfitta.
          Non sono le programmazioni televisive il fine e nemmeno il mezzo; ci preoccupa l’assoluta mancanza di verità e umanità che martella tutti i giorni noi poveri uomini che aspiriamo – in quanto uomini – a molto di più.

          1. filomena_____

            Francesco, sarebbe facile dirti che siccome in discussione dovrebbero mettersi tutti, credenti e non credenti e che il confronto rigorosamente alla pari andrebbe fatto tra diversi modi di intendere la morale, mi dispiace ma in questo contesto dire che i cristiani si mettono in discussione con Dio, ai fini della convivenza sociale, perdonami ma è una cosa irrilevante. Vale per voi ma la società non è fatta di soli credenti ed è con le altre persone che dovete convivere in questa vita confrontandovi.

          2. To_Ni

            Approfitto introducendomi nella discussione con Francesco per dirti che il tuo dire
            “Vale per voi ma la società non è fatta di soli credenti ed è con le altre persone che dovete convivere in questa vita confrontandovi.” è quanto di più falso che si può sostenere , Anzi che è l’esatto contrario stante la manifesta intenzione di delegittimare per mezzo di propaganda prima e scalf8 in seguito chi si oppone al vostro modo di “intendere” la vita. Si sta creando un modello di persona che se è un Filomeno va bene altrimenti no. Altro che confronto.

          3. Fran'cesco

            Filo, noi ci sappiamo mettere in discussione (o almeno ci proviamo) perche’ il buon Gesu’ ci ha insegnato a farlo. E ci ha insegnato ad amare anche i nemici, a pregare per loro etc etc.
            Cioe’ ci ha insegnato a vivere in mezzo agli altri uomini da uomini veri (veri cioe’ che amano la verita’).
            Per questo (nonostante la stampa di regime dica il contrario) rispettiamo tutte le persone.
            Scalfarotto invece, come dice To_Ni, vuole proporre un modo suo di intendere l’umanita’, togliendoci la parola.

          4. filomena

            Francesco ti ho risposto ma non mi pubblicano il commento!

    3. paolo

      Filomena mancavi

      1. Geppo

        A me no …

  3. To_Ni

    Trovo che conta fino ad un certo punto che Renzi ogni tanto lascia emergere qualcosa di più rispetto alla rappresentazione trionfante che spesso ci viene presentata (che io traduco ed equiparo, non essendo un suo estimatore, a quella un ottimista venditore dell’aspirapolvere che risolve tutti i nostri problemi). Leggendo l’articolo certo trovo positivo che sveli un certe circostanze un lato diverso e più profondo. Una umanità con maggiore spessore. Ma credo che vale per lui quello che vale per ciascuno di noi: il fatto che non ci distingue ciò che siamo ma le scelte che facciamo. Certo. Si può dire che si presenta così, per non vedersi calpestato in Europa. Il luogo dove si fissano le politiche nazionali e dove i comportamenti sono canonizzati e si pretende una rigida ortodossia rispetto ad esse se non vuole che uno spread ricattatore schizzi il giorno dopo a quota mille. Forse si presenta così perché si vede costretto a ricorrere a l’unico linguaggio commestibile per la maggioranza delle persone di oggi (linguaggio da fiction o reality show). Ma resta il fatto, e mi fermo solo a questa, che il suo auspicare la RAI come “grande motore dell’identità educativa” e vederlo alleato con “educatori” come Scalf8 (e non è il solo) sia un auspicio più che sciagurato.

  4. gioacchino fanelli

    caro farina
    non puoi aver dimenticato: … Fassina chi?
    le parole sono pietre ed il nostro le usa consapevolmente.

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