
M5S. Grillini alle prese con scontrini, battibecchi e fuoriuscite. La diaria? Ne restituiranno (forse) un terzo
Beppe Grillo non si logora. Come sempre, sul suo blog, post dopo post, continua a mettere in guardia il popolo della Rete dall’irreparabile rovina a cui l’esecutivo guidato da Enrico Letta starebbe portando l’Italia. Il Movimento 5 Stelle, nel frattempo, dà tutta un’altra idea di sé: dopo soli cinque mesi di legislatura, il non-partito precipita nei sondaggi (Ipsos ieri, lo dava al 16,6 per cento), perde deputati e senatori (una decina) e può vantare come unico risultato positivo (non proprio rivoluzionario) avere ottenuto la presidenza in Vigilanza Rai, concessa al deputato Roberto Fico. Come gli scontrini scomparsi a inizio legislatura dell’ex capogruppo Roberta Lombardi, le idee strabilianti del movimento paiono essere andate smarrite tra vicoli e strade di Roma.
LA CONTA DEGLI SCONTRINI. Il compito di invertire il destino politico del movimento, sarà affidato a un mega-assegno che domani (se tutto fila liscio) sarà staccato in favore dello Stato, da parte dei 5 Stelle. Dovrebbe trattarsi di una cifra fra il milione e il milione e mezzo, finanziata con parte della diaria dei 100 deputati e senatori grillini. In media, all’incirca un terzo della quota di rimborso spese di 8mila euro al mese che i parlamentari percepiscono, in aggiunta a 1.900 euro dello stipendio. Parlando di entità, si va dai 16.400 euro, fra diaria e indennità, dichiarati dall’ex portavoce alla Camera Roberta Lombardi, ai 4.659 di Tommaso Currò. Potrebbero non mancare sorprese, però. Ci potrebbero essere altri grillini che bigeranno il “restitution day”, come Alessio Tacconi, il deputato 5 Stelle di Zurigo che non restituirà diaria e indennità a causa del costo dell’elevato costo della vita. In ogni caso nessuno sa se la restituiranno i fuoriusciti.
BISTICCI SULLA VIVISEZIONE. Le polemiche interne tra parlamentari pentastellati non riguardano solo questioni di soldi e liti sulla visione “verticistica” del non-partito da parte di Grillo. Ma anche le gazzarre fra comitati, militanti e idee politiche. Le ultime riguardano Elena Fattori, bersagliata su Facebook e dai colleghi sostenitori della Lega Antivivisezione, a causa del sua non-contrarietà a tale pratica, che ha comunicato il suo “disagio” al gruppo, dopo che i 5 Stelle hanno deciso apertamente di sostenere la battaglia contro la vivisezione. E poi Giuseppe D’ambrosio, deputato, che accusa il senatore Lello Ciampolillo, lamentandosi di «ricever schiaffi dal comitato Acqua Bene Comune».
SICILIA. NUOVA POLTRONA PER M5S. Nel frattempo, in Sicilia, il Movimento 5 Stelle scalpita per avere un nuovo membro nell’Ufficio di Presidenza dell’assemblea regionale. Come avverte oggi il Corriere della Sera, un membro, i 5 Stelle lo avevano: era Francesco Venturino, ma, osserva il quotidiano di Via Solferino, «ha mollato Grillo e s’è tenuto la ricca diaria di circa 8 mila euro al mese». E ora dai 9 membri dell’Ufficio di Presidenza del parlamentino siciliano si è passati a 12. E potrebbero aumentare ancora. Un record. Più di un consigliere regionale su 10 ne fa parte. Ovviamente con lievitazioni di spesa, perché ognuno di quei posti, ricorda il Corriere della Sera, «costa all’incirca 150 mila euro all’anno».
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