
Lupi: «Il governo duri 14 mesi. Le priorità sono la crescita e la famiglia»
Intervistato oggi dal Corriere della Sera, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi chiede che da parte di tutti ci sia una «assunzione di responsabilità. È finito il tempo delle primarie del Pd, come quello delle discussioni del centrodestra». Il suo messaggio a Matteo Renzi è che «questo governo, nato in circostanze straordinarie, in 14 mesi deve dare risposte concrete su temi circoscritti che interessano i cittadini e che adesso verranno messi nero su bianco. L’urgenza è solo questa. Le sollecitazioni sono positive, purché non ci costringano al passo del gambero ogni tre giorni con discussioni su elezioni anticipate, stabilità, rimpasti che non servono a nulla».
LE PRIORITA’ DEL GOVERNO. Riflettendo sulla recente diatriba tra il neosegretario del Pd e Stefano Fassina, Lupi dice che «è legittimo voler applicare la propria linea, ma chiedo a Renzi, come mi pare abbia fatto anche Fassina, che quella linea sia prima di tutto a sostegno del governo». Per questo, il ministro non crede serva un rimpasto né spingere sull’acceleratore per aprire sulle unioni civili o modificare la Bossi-Fini. Spiega Lupi: «Il Pd ha annunciato le sue priorità, tra domani e dopodomani noi illustreremo le nostre. Nessuno immagini che, dopo le primarie, questo sia diventato un monocolore Pd: non lo è. Nel contratto di programma ci saranno pochi punti, noi porremo i nostri temi — crescita, imprese, categorie e soprattutto famiglia —, e non arretreremo di un millimetro. I democratici presenteranno i loro, e poi faremo la sintesi».
In particolare sulle unioni civili, l’esponete del Nuovo centrodestra chiarisce che «sui diritti civili individuali non abbiamo preclusioni. Altra cosa è mettere in discussione il concetto di famiglia o toccare il tema delle adozioni».
LEGGE ELETTORALE. Uno dei punti più caldi della discussione politica di questi ultimi periodi riguarda la legge elettorale. Secondo Lupi «ci siamo dati tempi certi e fiducia reciproca. Non vogliamo credere che, se si vara in tempi brevi una legge elettorale, questo porterà a un voto anticipato a maggio o a novembre, che sarebbe deleterio. E non ci crediamo perché noi, come il Pd, ci siamo impegnati proprio perché il governo duri 14 mesi per portare a termine riforme e provvedimenti economici, per far riprendere la corsa al Paese».
Più nello specifico, Lupi spiega che, a suo parere, «il Mattarellum non risolve il problema dell’imposizione dall’alto dei candidati, e può portare a degenerazione del sistema politico. Il sistema spagnolo crea un bipartitismo che non è nella storia e nella realtà del nostro Paese, sostanzialmente bipolare. Invece, sul modello del sindaco d’Italia — che ha dimostrato di funzionare bene e che può essere migliorato inserendo le preferenze e un premio che non sia distorsivo — esiste già nella maggioranza una sostanziale condivisione. Mi pare ovvio che si debba partire da lì, cercando di coinvolgere anche gli altri».
Articoli correlati
10 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
lupi e i suoi per far bene devono far cadere il governo. se è vero come si legge qui in un altro articolo che il M5S è calato nei sondaggi – salvo sorprese – si deve andare ad elezioni. anche perché non c’è solo la faccenda delle unioni civili ma la legge anti omofobia che ancora è in discussione in parlamento. facendo finire la legislatura si fermerebbe tutto. poi si vedrà. così lupo & C. possono dare l’impressione che certe leggi anche loro le vogliono.
Sì, andare subito alle elezioni, ma con quale legge? Quella in vigore è stata dichiarata “incostituzionale” dalla CC, e che la sentenza abbia rimesso in vigore il “mattarellum” precedente, mi sembra lo dica soltanto Grillo. Secondo tutti i promotori di nuovi sistemi di voto (ciascuno il “suo”) ha invece creato un vuoto legislativo che va colmato al più presto. A proposito del “sindaco d’Italia”: una legge elettorale che introducesse un modo di designare il primo ministro come si designa il sindaco nelle amministrative dei comuni (con più o meno di 15000 ab.), non rischierebbe di essere accusata anche quella d’incostituzionalità, perché in contrasto con quell’articolo della costituzione, che dice (cito a memoria): “il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri, e, su proposta di questo, i Ministri”? Non è una domanda retorica, in materia di diritto costituzionale la mia competenza è zero via zero.
beh io parlavo solo del dover far cadere il governo. della legge elettorale dichiarata incostituzionale neanche ci pensavo, e neanche ho seguito troppo la vicenda. credo però che sia semplice la soluzione: prima si fa una legge elettorale poi si va al voto. certo è facile a dirsi…
sull’elezione diretta del capo del governo si può sempre cambiare la costituzione, una possibilità che però a me evoca oscuri presagi.
ritengo maurizio lupi una persona seria e anche buona. spero che abbandoni questo relitto di governo e dia finalmente la possibilità di un nuovo inizio per l’italia ( anche se sono molto pessimista su possibili riforme. qui ci vuole uno scossone che faccia aprire gli occhi e qualcuno che affondi il coltello nei bubboni del parassitismo)
Lupi persona seria?. I gestori delle autostrade confermano, e pregano che stia tanto nel governo per difendere i loro interessi. Se esce dal governo può sperare di andare a fare il sindaco di milano e così aumentare, con lo stesso criterio fatto per i pedaggi autostradali, l’ingresso nell’area C. Dimenticavo poi il mestiere di tour operator parlamentare.
L’ex tour operator di Montecitorio, detto anche l’incoerente, dovrebbe spiegare alle famiglie che campano di pensione, come mai le stesse sono aumentate di percentuali attorno all’uno% e le tariffe autostradali invece sono arrivate anche all’otto %. Fà il ministro solo per difendere gli interessi forti altro che i diritti delle famiglie. Due anni fà, con la stessa mano con cui ha votato che Ruby era la nipote di Mubarak, ha poi stretto la mano al Papa durante il forum sulle famiglie. Incoerente come al solito
Occorre trasfigurare il monotono e spesso sterile elogio dell’enogastronomia, della cultura, dell’arte, dell’architettura e delle scienze…insomma il faro della civiltà Occidentale: l’Italia, segga sul trono internazionale come maggiore bene Unesco mondiale. Abbandonare una volta per tutte l’italietta dei pappagalli sulle spiagge di Rimini, la pizza, gli spaghetti, i mazzi di fiori con i piagnistei lirici sia di provetti Pavarotti sia dei troppi mandolini cacofonici. Italia con pari sovranità internazionale della Francia con III Repubblica impostata sul suo modello presidenziale e parlamentare. Italia ai massimi vertici permanenti dell’ONU.
sono le solite discriminazioni ai danni delle famiglie numerose. Non parliamo poi della perniciosa ideologia del gender, che mina alle fondamenta il bene comune e il vivere civile.
Una domanda da porre a Lupi, se vorrete fare da “intermediari”…… “Se la famiglia è una priorità, come mai la Tares penalizza i nuclei famigliari più numerosi? Traduco: la TARES che pago io (famiglia di 6 persone) è più cara di quella di una famiglia con un figlio solo. Eppure il livello di servizio è lo stesso per la mia famiglia e per quella con un figlio solo, anche se la mia famiglia produce più rifiuti, che il mio comune di residenza “differenzia”. Che ne è del QUOZIENTE FAMILIARE che il caro Lupi reclamizzava in campagna elettorale? Non è che per le “briciole di potere” si è venduto tutto, pur di restare a galla…ops….al governo”? Non posso accettare che si passi sopra alla famiglia pur di restare al governo. Se la famiglia è il vero motore (insieme alle imprese) sociale di questo paese, perchè continuano a strozzarci (famiglie e imprese)? Basta slogan, basta parole al vento: ci vogliono fatti. Non pugnette. (grazie a Palmiro Cangini….al secolo Paolo Cevoli). Da ultimo vorrei far notare come da più parti si gridi al fatto che il Quoziente Familare costerebbe 1/1,5 punti del PIL. Sarà anche vero, ma, come mai nessuno dice che se le famiglie avessero più soldi in tasca, con quei soldi farebbero ripartire i consumi, con inevitabile recupero del PIL?