Lupi: «Anche alla politica servono testimoni con grandi ideali. Come Tommaso Moro»

Di Pietro Salvatori
25 Ottobre 2012
Intervista al vicepresidente della Camera, promotore della mostra inaugurata a Montecitorio. «Per recuperare il gap tra politica e cittadini occorrono dei testimoni cui poter guardare»

“Il sorriso della libertà” è il titolo della mostra su Tommaso Moro, protettore dei politici e dei governanti, che, inaugurata ad inizio settimana da Mario Monti nelle aule della Camera, sosterà dal 24 al 31 ottobre in quel di vicolo Valdina a Roma, prima di iniziare a girare per il paese. «Tommaso Moro è stato politico e uomo di fede, protettore dei governanti e dei politici», spiega a tempi.it Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, alla guida della fondazione Costruiamo il futuro che promuove l’evento. «La strada che indica – prosegue – è quella di una politica che non può far altro che essere anzitutto dettata da giudizi ideali, che diano un senso e un significato al perché si fa politica e la si traduce in azione di governo».

Che segnale si vuol dare portando una mostra di questo tipo nelle aule del Parlamento?
Viviamo un momento in cui la distanza tra la politica e i cittadini è enorme. Per recuperare il gap, più che le parole, occorrono dei testimoni cui poter guardare, che possano segnare una strada anzitutto non per riconquistare la fiducia dei cittadini, ma per tornare a comprendere il senso e il significato della politica. Tra l’altro ci mette sotto gli occhi il tema della moralità e della corruzione, quello delle dimissioni e del silenzio. Moro stesso è stato decapitato per i silenzi, non per le parole.

Quella tra fede e politica è una dicotomia spesso oggetto di aspri confronti.
Il rapporto tra fede e politica nella figura di Moro non è un fattore di distanza, ma di unione. La fede non detta prescrizioni, ma il giudizio ideale che muove l’uomo. Qualsiasi democrazia, ci insegna il santo, non ha bisogno solo del consenso popolare, ma si fonda sulla passione, i valori, il senso ideale in cui un popolo si ritrova e si riconosce.

Moro insisteva molto sul tema dell’amicizia, oggi un disvalore se applicato ai rapporti tra politici.
Se la politica non perde la sua ragione d’essere, che non deve essere mai l’acquisizione del potere, ma è servire il bene comune, mettersi a disposizione della propria comunità per valorizzare la libertà e la responsabilità delle singole persone, allora diventa piena corresponsabilità. E in quanto tale ha bisogno di rapporti umani che aiutino a vincere questa sfida. E allo stesso tempo ha bisogno di interloquire, di riconoscere le diversità e l’alterità. L’altro cessa di essere il nemico e diventa un avversario, colui che ha una storia diversa dalla tua ma che condivide il medesimo scopo di attenzione alla collettività. Il paradosso della politica è che alla fine diventa distribuzione delle responsabilità. Pensare che uno possa essere amico di un altro che potenzialmente può togliergli un posto o diventa un disvalore, o è una corresponsabilità nel costruire qualcosa insieme.

Una costruzione macchiata in questi ultimi mesi da numerosi episodi di corruzione, o presunti tali.
Occorre comprendere che non c’è nessuna legge e nessun regolamento che può ostacolare la libertà dell’uomo. È evidente che occorre legiferare affinché la corruzione sia arginata, gli errori combattuti e le persone che si macchiano di errori cacciate, ma non ci si può sostituire alla libertà. Nessuno può impedirmi di essere un cattivo politico o di usare male i soldi che mi vengono dati per gestire la cosa pubblica. La prima sfida della politica è rispondere all’emergenza educativa nella quale si ritrova. La seconda è che nella traduzione delle idee nell’azione bisogna tenere presente cosa si intende quando si parla di bene comune. In gioco c’è il destino di una comunità, la pace sociale.

Da dove si riparte?
Pensiamo ai temi della famiglia, dello sviluppo, dei giovani, delle piccole e medie imprese: li dobbiamo far diventare centrali per far ripartire il paese. Qui si gioca la partita per il futuro, e in questo la legge di stabilità può essere una grande occasione in questo senso.

@pietrosalvatori

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    7 commenti

    1. luigi lupo

      Lupi si conferma sempre più di meritarsi il titolo, già più volte vinto, dell’incoerenza.
      Come non ricordare che qualche mese fà ha criticato aspramente l’Imu, peccato che è uno di quelli che l’ha votata. Altra perla è partecipare al Forum sulle famiglie solo poco tempo dopo aver votato in parlamento, sulla vicenda Ruby, in modo da salvare Berlusconi.

    2. tarullo

      Lupi è quello che in un’intervista al corriere del 15/08/2011 sosteneva che il governo aveva ben operato e che la manovra di settembre 2011 avrebbe dovuto contenere non una tassa per i redditi superiori a 90mila euro (e fin qui potrei anche essere d’accordo) e che un aumento dell’IVA di uno o due punti (SIC!!) non avrebbe influito poi tanto sull’ economia delle famiglie. Verificare per credere.
      Sarà anche del Movimento ma non penso ci sia da aggiungere altro.

      1. carlo

        Quanto mi piacerebbe vedere i tarulli all’azione, a chiacchierare sono buoni tutti.
        Poi, di QUESTA intervista che dici? questo ci sarebbe da aggiungere.
        A me è sembrata molto interessante.

        1. tarullo

          Sempre ammesso che l’hai letta! Comunque Tarullo non ha la pretesa di gestire i soldi degli altri e di fare il “bene comune”. Tarullo nella gestione della sua attività (all’azione – come dici tu) , soprattutto in questo periodo drammatico , di pagamenti che non arrivano, di ordini che non entrano, di clienti che chiudono, per far quadrare i conti non aumenta il prezzo dei servizi (traduci aumento di 2 punti dell’IVA), ma investe in formazione (traduci educazione del personale) , innovazione dei servizi ecc… cercando di lasciare inalterato il costo per la clientela. Io, Tarullo all’azione, come dici tu, nel mio lavoro non sono buono solo a parlare e proprio per questo posso criticare chi ha la pretesa di gestire il 67% (imposizione reale dato ISTAT)dei soldi che io e chi collabora con me produce. Il sig. Lupi ha abbondantemente dimostrato che non sa nemmeno cosa significa “vita reale” sostenendo che un aumento iva di 2 punti non avrebbe influito sull’economia delle famiglie. Forse non sa cosa significa portare a casa 1000 euro o 500 come molti pensionati. Del resto lui a maggio 2011 sosteneva che tutto andava bene e che i conti erano in regola! Quelli del suo C/C sicuramente.

          1. carlo

            Caro Tarullo, quando ti candiderai e sarai eletto, vedremo se sarai più bravo di Lupi.
            Modestamente credo in questa difficile situazione la soluzione in tasca non ce l’ha nessuno e ammiro tantissimo chi ancora ha il coraggio di darsi da fare in politica , assumendosene le responsabilità.
            Capisco che tu non apprezzi i limpidi e costruttivi discorsi di Lupi, dato che non ti fidi per principio, tanto che insinui che io non abbia nemmeno letto l’intervista !
            Ma non fa niente, per me le parole di Lupi sono una boccata di apertura all’altro e di speranza.
            Il cinismo e lo scetticismo, invece, mi annientano.

            1. tarullo

              Caro Carlo, confesso che la tentazione di risponderti con qualche sproloquio è forte ma provo a resistere! Provo a dire qualcosa di costruttivo: La scorsa settimana nella mia azienda degli artigiani hanno montato degli infissi nuovi per un ‘ala dell’edificio appena restaurata dove – se Dio vuole e a Sua maggior gloria – proveremo a far crescere l’attività. Ora questi operai hanno chiaramente svolto male il lavoro ed io, in maniera chiara ed esplicita ho fatto presente questo fatto. Loro non mi hanno risposto così: ” quando farai l’artigiano addetto al montaggio di infissi, se ci riesci, vedremo se sei più bravo di noi ” (quando ti candiderai e sarai eletto, vedremo se sarai più bravo di Lupi. Cit.). Io non ho intenzione di fare il politico,( semmai la mia intenzione sarebbe andarmene dall’Italia (se questo non significasse lasciare a casa qualcuno che ha bisogno di lavoro) ma questo non significa che non posso criticare una proposta per me assolutamente assurda.( tra l’altro mi sembra che leggendo le cose scritte sul suo sito il sig Lupi abbia fatto retromarcia sulla questione IVA) Questo è il nocciolo della questione apertasi tra me e te. Ti posso garantire che se facessi il politico io sarei sicuramente meno capace di Lupi ma il mio diritto alla critica me lo tengo stretto caro amico. Anche se mi becco li tuo sarcasmo. Le parole (appunto, parole) di Lupi saranno anche un apertura all’altro (le tue un pò meno) ma la sua proposta che sta all’origine di questo mio scrivere, resta per me sintomo chiaro che lui non sa neanche minimamente immaginare cosa fa la gente per arrivare a fine mese e concludo dicendo che: mille volte grazie a Dio neanche io so cosa significa arrivare strozzati a fine mese quindi non avrei il diritto di scrivere di cose che non so, pertanto mi scuso; ma non ho resistito ad una tentazione nichilista e qualunquista forse anche leggermente populista. La speranza di cui tu parli per me nasce da una realtà presente, da un TU che mi sostiene ORA, che mi aiuta ORA, che mi da la forza ORA, e non dalle parole di un Lupi o di un Mauro……………anche se parla bene. Chiedo scusa se ho urtato la tua suscettibilità e per aver dubitato del fatto che tu abbia letto l’articolo. Caro amico Carlo non condivido una virgola di quello che hai scritto e sono riuscito a dirtelo senza parolacce il che , visto il mio carattere , è già una conquista.

            2. Carlo

              Tarullo, a me sembra che vai un pò fuori tema, parlavo di speranza che ci sia ancora gente che si vuole impegnare per il bene comune, rischiando in proprio.
              Poi non contesto il diritto di critica, ma sia in te che in molti amici, critico a mia volta la facilità con cui si danno giudizi su materie complicate: credo sia arduo dire quanto avesse potuto incidere l’aumento dell’iva piuttosto che le tante misure che invece sono state prese comunque.. E attaccarsi ad una frase che comunque cercava di trovare una soluzione, mi è sembrato ingeneroso rispetto alla bella intervista su una mostra( dal titolo bellissimo: il sorriso della libertà) e all’impegno che Lupi si prende tutti i giorni.
              Se permetti , un impegno per il bene comune almeno difficile e nobile come il tuo di imprenditore, ma di sicuro decisamente più impopolare,ancora più bisognoso di molto coraggio.
              Nelle tue parole si avverte l’esasperazione, ma anche tanta voglia di fare, non ti abbattere, siamo in tanti nella stessa barca, ci siamo e non siamo soli.
              Grazie per aver evitato le parolacce, spero a mia volta di aver evitato il sarcasmo !

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