«L’umano tutto intero» raccontato da “Sui tetti”

La due giorni di incontri organizzata dal network di associazioni ha visto la presenza di ministri e del cardinale Parolin. Una sfida antropologica al cuore e alla ragione dell'uomo

Si è svolto a Roma il 18 e 19 giugno 2024 nella splendida cornice del Pio Sodalizio dei Piceni, il primo festival “dell’umano tutto intero” organizzato dal network “Sui tetti” e coordinato dall’avvocato Domenico Menorello.

In due giornate densissime di interventi, le associazioni che fanno parte di questa rete hanno messo a fuoco un «giudizio comune sulle dinamiche normative e pubbliche che incidono sulla concezione dell’umano». Si è parlato dunque di fine vita e utero in affitto, ma anche di lavoro, di sussidiarietà, di educazione, di intelligenza artificiale. Il parterre di relatori ha visto avvicendarsi ai microfoni anche i ministri Giorgetti, Tajani, Valditara e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (di cui abbiamo pubblicato il discorso). A loro si è aggiunto, nell’ultimo incontro che ha chiuso la giornata di mercoledì, il segretario di Stato della Santa Sede cardinale Pietro Parolin.

Se la prima giornata è stata per lo più dedicata a descrivere l’esito ridotto di una concezione antropologica fondata esclusivamente sul principio dell’autodeterminazione, la seconda giornata ha acceso una luce sulla domanda di senso che permane in qualsiasi condizione un uomo si trovi.

Punti di fuga

A rendere particolarmente originale l’appuntamento è stato il fil rouge che ha collegato i vari tavoli tematici, e cioè uno sguardo che rimettesse al centro una visione che non riduce l’essere umano alle sue prestazioni, ai suoi desideri, ai suoi “diritti”. Per questo, alle relazioni puntuali su ognuno dei temi trattati si è sempre aggiunto un “punto di fuga” che potesse aiutare chi ascoltava ad allargare l’orizzonte oltre le situazioni contingenti.

Da questo punto di vista, sia i filmati sia le canzoni fatti vedere e ascoltare in brevi clip prima di ogni panel (da Lady Gaga al film Io Capitano) e gli interventi dei filosofi Zecchi e Botturi e del poeta Rondoni hanno aiutato i presenti a comprendere meglio cosa si intende per “umano tutto intero”.

Non il punto di vista di chi vuole contrapporre un’ideologia su basi cristiane a un’altra ideologia che della nostra tradizione vuole prescindere. Ma la proposta di una prospettiva che salvi ciò che c’è di più prezioso in ogni esperienza, senza limitare alcuna libertà ma sfidando ciascuna intelligenza a riconoscere ciò che è più ragionevole.

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