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Yury Stryhun sapeva che denunciare pubblicamente un grave caso di censura di massa all'agenzia statale di informazione ucraina Ukrinform, la più importante del paese, gli avrebbe potenzialmente attirato molti guai. Non si aspettava però di ricevere un'email dall'ufficio centrale dell'agenzia di Kiev il giorno dopo le rivelazioni che hanno fatto scalpore. «Mi informavano che avevano ricevuto una lettera dall'ufficio di arruolamento della Commissione militare: ero convocato per l'aggiornamento dei miei dati personali», racconta il giornalista ucraino a Tempi.
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«Potrebbero avermi inviato la convocazione come "punizione" per non essermene stato zitto oppure si è trattato di una semplice coincidenza. Forse, quest'ultima è l'ipotesi giusta. Del resto, non ho prove per sostenere la prima».
La guerra dell'Ucraina ai giornalisti
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