Lombardia, riconfermato il fondo Nasko: «Evitata una discriminazione assurda»

Di Benedetta Frigerio
04 Novembre 2014
Approvato il contributo alla maternità senza il requisito minimo di residenza a 5 anni. Intervista a Stefano Carugo (Ncd): «Abbiamo mostrato al Consiglio quante vite sono state salvate»

Dopo mesi di polemiche e trattative sul depotenziamento del fondo che ha reso famosa la Lombardia di Roberto Formigoni per il suo concreto sostegno alla vita, venerdì scorso hanno vinto quanti si sono battuti per riconfermarlo con criteri simili al passato. «La delibera sul fondo Nasko è il frutto di un intenso confronto», ha dichiarato il capogruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio regionale, Luca Del Gobbo. E Stefano Carugo (foto in basso a sinistra), consigliere di Ncd che si è speso molto per questo risultato, conferma a tempi.it che «non è stata una passeggiata».

«NON DISCRIMINATE». A marzo l’assessore alla Famiglia e alla Solidarietà sociale, Maria Cristina Cantù, aveva annunciato di voler cambiare i requisiti di accesso al fondo stanziato ogni anno dalla Regione per le donne che rinunciano ad abortire. L’intenzione dell’assessore era di concedere aiuti solo alle future mamme residenti in Regione da almeno cinque anni. Secondo la Cantù, in tempi di crisi occorreva dare precedenza alle italiane. Ma in quel modo secondo Carugo si sarebbe perpetrata «una discriminazione assurda, visto che si tratta della vita o della morte di un bambino, indipendentemente dalla sua nazionalità». E tra l’altro la decisione «non avrebbe nemmeno incontrato le esigenze del territorio». I dati, infatti, parlano chiaro: le donne che si recano nei consultori o nei Cav (centri di aiuto alla vita), spaventate dall’idea di affrontare una gravidanza con un reddito alle soglie della povertà, sono in prevalenza straniere. «Sono in maggioranza le straniere a tentennare. Numeri alla mano, abbiamo mostrato al Consiglio che a fronte di circa mille e trecento bambini salvati dall’aborto grazie al fondo Nasko, introducendo la soglia dei cinque anni di residenza si sarebbe giunti a un numero massimo di trecento nascituri».

LE PROMESSE DI MARONI. Per convincere la maggioranza capitanata dalla Lega, «abbiamo poi ricordato al presidente Maroni le sue promesse elettorali e i voti raccolti anche grazie all’inserimento del fondo Nasko nel suo programma», continua Carugo. L’opposizione invece si batteva «o per la chiusura del fondo, caldeggiata dal Movimento 5 Stelle, o per il suo annacquamento ipotizzando un finanziamento, proposto dal Pd, per un sostegno generico alla maternità». Perciò, dopo quella che il consigliere di Ncd descrive come «una lunga trattativa», gli alfaniani possono dirsi «soddisfatti». Il fondo Nasko, spiega Carugo, è «una misura che ha sempre funzionato, salvando tante vite umane e introducendo una mentalità favorevole alla vita», ormai scomparsa da ogni istituzione o normativa. E in un momento di crisi «siamo ancor più contenti di essere riusciti a riconfermare e finanziare Nasko», dice il consigliere. Anche se comunque la soglia minima di residenza per chi richiede il contributo si è alzata: «Il fondo sarà concesso a chi risiede in Lombardia da almeno due anni per i nuclei familiari con un reddito Isee fissato a 9 mila euro, che diventano 15 mila se la donna in stato di gravidanza è sola», snocciola Carugo.

MIGLIAIA DI NATI. Alla fine, oltre alla Lega e a Ncd, tutta la maggioranza, compresi Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha votato per la conferma del fondo, evitando discriminazioni pesanti. La vittoria è stata possibile «anche grazie a Maroni – ci tiene a sottolineare Carugo – che ha riconosciuto l’importanza di una delibera capace di salvare migliaia di vite». I soldi stanziati ora «andranno a tutti i Centri di aiuto alla vita. Perché l’accesso indiscriminato sia reale ora dovremo vigilare affinché le informazioni siano diffuse in tutte le Asl e affinché i fondi arrivino a tutti».

@frigeriobenedet

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6 commenti

  1. Filomena

    Sorge spontanea una domanda. Perché queste battaglie per continuare ad erogare i fondi non si fanno anche per salvare quei bambini stranieri che affogano in mare dopo che sono stati sospesi i fondi per Mare Nostrum? Forse la vita di quei bambini già nati o che stanno per nascere, vale di meno rispetto a quelli che devono nascere da mamme straniere già sbarcate in Italia?

    1. giovanna

      Di commenti idioti ne hai fatti parecchio, ma questo è veramente incredibile.
      In questi ultimi tempi mi sembri molto peggiorata, ti manca proprio il minimo sindacale di lucidità, vedi un po’ tu, forse hai problemi più grossi di quelli che ammetti a te stessa.
      ( scusa se non ti rispondo nel merito, mi sentirei ridicola )

      1. Filomena

        Se è per questo non ti avevo nemmeno chiesto di rispondere stupidamente attaccando la mia persona. Anzi fa per una volta una cosa buona e giusta: vedi di non rispondermi proprio che tanto delle tue stupide risposte non me ne può importare di meno, nel merito o non nel merito.

        1. giovanna

          Nel momento in cui fai un commento così idiota, non puoi pretendere che non lo si rilevi !
          Solo per cortesia ho aggiunto che non sarei entrata nel merito, ma certo la “tua persona ” disastrata ( come si mostra qui, magari a casa sei umana , che ne so ) non accetta nemmeno un consiglio amichevole, che però ti rinnovo : curati, finché sei in tempo !
          Questa è una campagna pubblicità-progresso !

          1. Filomena

            In primo luogo dovresti evitare di dare consigli non richiesti e in secondo luogo la prima ad aver bisogno di cure sei tu che evidenzi una chiara ”sindrome aviopenica”. Nel concreto la terapia la lascio alla tua fervida fantasia…..

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