
Nasce l’Alleanza di Lipsia per salvare il settore dell’automotive

Ieri in Germania, a Lipsia, la Lombardia è entrata a far parte dell’Alleanza delle regioni dell’automotive. L’obiettivo è difendere a livello europeo il settore automobilistico con trazione endotermica – una filiera che in Lombardia conta oltre 1.000 aziende, 50 mila occupati e 20 miliardi di fatturato – per garantire una transizione del settore automobilistico evitando bruschi crolli dopo lo stop imposto dall’Unione Europea, a partire dal 2035, di veicoli nuovi a motore endotermico.
A firmare per Regione Lombardia l’Alleanza di Lipsia c’era l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, che dice a Tempi: «Oggi abbiamo finalmente fatto un passo avanti, segno che il metodo di confronto in maniera propositiva alla lunga paga. Con Bruxelles dobbiamo incrementare il confronto, farlo a sistema anche con le altre regioni produttive europee perché dobbiamo influenzare le politiche europee con il “realismo” attraverso il nostro evidente peso produttivo ed economico».
Il manifesto
Il 29 marzo scorso, grazie all’istituzione di un tavolo riunitosi presso l’assessorato allo Sviluppo economico a Palazzo Lombardia, era già stato definito un manifesto per la giusta e razionale transizione del settore automotive. Nel manifesto si richiama il ruolo che potrebbero avere i combustibili rinnovabili e a basso contenuto carbonico, interessante soluzione nell’ottica della decarbonizzazione, limitando soprattutto l’impiego delle fonti fossili. Tra le proposte, l’adesione a obiettivi di miglioramento climatico previsti nell’Agenda 2030, ma senza accelerazioni, una diversa valutazione dei parametri di prestazione e ambientali nell’arco dell’intero ciclo di vita dell’automobile e soprattutto una rimodulazione del pacchetto climatico della Commissione europea nei contenuti e nelle tempistiche di attuazione.
Obiettivi e rischi
L’obbligo di riconvertire l’intera industria automotive all’elettrico, previsto dall’Unione Europea, presenta tre rischi: «Il primo: le imprese della componentistica potrebbero non riuscire a convertirsi, con gli effetti che possiamo immaginare sull’occupazione in Lombardia, pensiamo anche solo alle piccole imprese a servizio dei grandi marchi», spiega l’assessore Guidesi. «Il secondo rischio che intravediamo è che il mondo delle, costose, auto elettriche escluda una fetta importanti di cittadini dalla possibilità di acquistare un’automobile, il terzo è economico, strategico, produttivo e industriale, consegnando ad altri competitor extra europei un settore che abbiamo presidiato con non pochi sacrifici».
La soluzione, ritiene l’assessore, è «la piena neutralità tecnologica»: bisogna cioè lasciare liberi governi e imprese di trovare soluzioni eco-compatibili senza mandare in pensione il motore endotermico. «Attraverso la neutralità tecnologica – ha ribadito Guidesi – alla Lombardia sarebbe consentito di utilizzare tutto il know-how di cui già la regione dispone, cosicché si possano sviluppare nuove opportunità di lavoro e di crescita».
Durante la prima riunione dell’Alleanza di Lipsia, su invito del ministro presidente della Sassonia e del Comitato europeo delle regioni (Cdr), è stata concordata anche una strategia per l’attuazione del decalogo adottato dal Cdr nella sessione plenaria di giugno. L’assessore Guidesi è stato nominato vicepresidente con delega alle Competenze e alla forza lavoro.
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