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La logica da Guerra fredda dietro l’annullamento del voto in Romania

Di Rodolfo Casadei
15 Dicembre 2024
Se le (sicure) interferenze straniere sulle elezioni nel paese fossero motivo sufficiente per cancellarle, si salverebbero ben poche consultazioni in tutta Europa. Ecco le vere ragioni di una sentenza clamorosa
Corte costituzionale della Romania
Il 6 dicembre scorso la Corte costituzionale della Romania ha deciso di annullare le elezioni presidenziali tenutesi il 24 novembre impedendo il ballottaggio previsto per l’8 dicembre (foto Ansa)

Ci sono ben pochi dubbi che la Russia abbia cercato di influenzare il risultato delle elezioni presidenziali in Romania investendo una cifra superiore a un milione di euro sulla piattaforma TikTok per creare falsi profili e pagare influencer che promuovessero il candidato ultranazionalista Călin Georgescu, in testa dopo il primo turno.
Ci sono ancora meno dubbi che se l’interferenza di paesi stranieri nelle elezioni di un altro paese attraverso il finanziamento delle campagne elettorali di questo o quel partito o di questo o quel candidato dovesse ipso facto determinare l’annullamento del voto, in Italia tutte le elezioni politiche dal 1948 almeno fino alla fine della Prima Repubblica (e anche qualcuna dopo) andrebbero ripetute. E in altri paesi europei e del continente americano le cose non sarebbero diverse.
Una decisione «illegale e immorale»
Per questo e per altri motivi il provvedimento del 6 dicembre scorso della Corte costituzionale rumena, che ha bloccato lo svolgimento del vo...

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