
Lodo Mondadori/ Cir: «Esposto intimidatorio». Fininvest: «Solo fatti»
Dopo l’esposto diffuso ieri da Fininvest, che documenta un fatto gravissimo relativo alla sentenza con cui il 9 luglio scorso la Corte d’Appello di Milano ha condannato la Fininvest a pagare 564 milioni di euro alla Cir per la vicenda “Lodo Mondadori”, la società controllata da Carlo De Benedetti ha risposto affermando che “l’esposto, in primo luogo, è infondato nel merito poiché si basa su una lettura fuorviante e lacunosa della sentenza di Cassazione penale n. 35325/2007”.
Inoltre, continua il comunicato di Cir, “ha un oggetto del tutto inconsistente quando ritiene di segnalare come anomalo e riprovevole (il comunicato stampa dice “gravissimo”) un fatto che invece è assolutamente abituale nella prassi di stesura delle sentenze, e cioè la citazione di precedenti limitata ai passi che il giudice ritiene pertinenti, con stralcio dei passi ritenuti non pertinenti”. Infine, dice, “l’esposto rischia di apparire intimidatorio”.
Lapidaria la replica di Fininvest: “a) inutilmente si cerca di confondere piani diversi, invocando sentenze inconferenti, perché l’esposto semplicemente segnala fatti, come chiunque può verificare leggendolo. Esso non si occupa del contenuto della decisione né Fininvest intende occuparsene ora in questa sede: l’erroneità della
sentenza d’appello verrà fatta valere con apposito ricorso per Cassazione;
b) non esiste alcuna ”prassi” legittima di citare sentenze per ribaltarne il
contenuto;
c) l’esposto riporta unicamente fatti oggettivi. I fatti oggettivi non sono in
grado di «intimidire» nessuno”.
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