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Mio caro Malacoda, oggi un po’ di ripasso, che qui si stanno perdendo i fondamentali. Scriveva Clive S. Lewis che «vi sono due errori uguali e opposti nei quali la nostra razza può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è di non credere alla loro esistenza. L’altro di credervi e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano».
Scrive Rémi Brague che, contrariamente a quanto tutti pensano, il Diavolo non è ateo, «Satana non è un ribelle che vuole prendere il posto di Dio». Questo, dice, è «prometeismo moderno». «L’immagine di Satana che si legge nella Bibbia è diversa. All’inizio del libro di Giobbe (1,10) Satana è l’angelo cinico. Nel quarto Vangelo (8,44) è omicida. Nell’Apocalisse (12,10) viene descritto come l’accusatore dei nostri fratelli». Insomma, «Satana non è nemico di Dio, ma dell’uomo. Crede in Dio, lo dice l’epistola di Giacomo (2,19). Ma diffida dell’uomo. […] Quello che vuole Satana è che l’uomo dubiti del proprio valore, della grandezza e della nobiltà del suo dest...
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