
Lo Stato islamico decapita Peter Kassig. L’Italia non può più ignorare il Califfo quando dice: «Prenderemo Roma»
Peter Kassig è il quinto ostaggio occidentale ad essere decapitato dai terroristi dello Stato islamico. In un video diffuso ieri l’Isil ha rivendicato l’uccisione del «primo crociato americano» mostrando un uomo vestito di nero in piedi vicino a una testa tagliata.
BOIA FRANCESE. La voce che parla nel video sembra essere quella del cosiddetto “Jihadista John”, l’uomo che ha decapitato anche gli americani James Foley e Steven Sotloff. Gli altri due occidentali ad essere stati decapitati sono i britannici Alan Henning e David Haines. Terminato il suo servizio militare in Iraq nel 2007, Kassig aveva fondato nel 2012 un’organizzazione umanitaria per curare i rifugiati siriani. Era stato rapito in Siria nel 2013.
Nello stesso video in cui si vede la sua testa, prima viene mostrata la decapitazione di almeno 18 soldati siriani. Ancora più grave, tra i boia che massacrano i soldati c’è Nasser Muthana, 20 anni, studente gallese di medicina, proveniente da Cardiff, e almeno un francese: Maxime Hauchard. Il ragazzo di 22 anni è cresciuto in una famiglia cattolica ma si è convertito all’islam 5 anni fa. Entrato in Siria un anno e mezzo fa, ora si fa chiamare Abu Abdallah Al-Faransi (“il francese”).
«MALE ASSOLUTO». Davanti all’ennesima barbarie dei terroristi islamici, definiti dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama «male assoluto», una buona notizia è rappresentata dalla riconquista dell’importante centro di estrazione petrolifera di Baiji da parte dell’esercito iracheno. La liberazione dell’impianto, che rappresenta da solo un quarto della produzione nazionale di petrolio, è stata annunciata in televisione dal generale iracheno Abdul-Wahab Al Saadi. L’esercito nazionale è stato aiutato dai bombardamenti americani, che sono riusciti a mettere in fuga gli islamisti.
«L’IGNORANZA UCCIDE». La riconquista di Baiji non deve però far pensare che la minaccia jihadista sia ora meno grave. Soprattutto l’Italia non dovrebbe sottovalutare le parole del califfo Abu Bakr Al Baghdadi, quando promette di conquistare Roma. «Ormai continuamente il Califfo ripete che prima o poi arriverà a conquistare Roma», scrive Angelo Panebianco nell’editoriale odierno sul Corriere della Sera. «Chi fa spallucce, chi pensa che si tratti solo di una sbruffonata, ha capito ben poco. Mai come in questo caso è lecito dire che l’ignoranza uccide».
DICHIARAZIONE DI GUERRA. Perché? «Perché il Califfo non sta facendo una sbruffonata a caso: sta citando, nientemeno, il Profeta, sta citando il detto attribuito a Maometto secondo cui arriverà un giorno in cui Roma, il centro della cristianità occidentale, cadrà in mani islamiche. Tanti musulmani, di tendenze pacifiche, hanno sempre pensato a quella profezia proiettandola in un futuro lontano e indefinito. Invece, lo Stato islamico sta dicendo ai musulmani di tutto il mondo che il momento di prendere Roma si avvicina e che questo verrà fatto con le armi. Diciamo che fischiettare o fare spallucce di fronte a una dichiarazione di guerra non sono gesti appropriati».
L’ESERCITO SERVE. Ecco perché, conclude Panebianco, «ha ragione il ministro della Difesa Roberta Pinotti quando invita la classe politica a non trattare le forze armate come se fossero un qualunque settore di spesa pubblica improduttiva: da sottoporre a tagli anche a costo di indebolirne le capacità operative. Le nuove minacce, dallo Stato islamico al caos libico (minacce, peraltro, strettamente connesse) richiedono che non si facciano scelte miopi e autolesioniste in un così delicato settore. C’è uno scollamento preoccupante fra la realtà e le “narrazioni” pubbliche su di essa. Ridurre il divario fra il mondo come è e la nostra rappresentazione del mondo è essenziale per la nostra sicurezza».
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Raider Raider, quanto è dura difendere il Grande Satana USraele…
Dunque i tre simpatici paesi di Turchia, Qatar e Arabia Saudita (amici dell’occidente) di loro spontanea volontà hanno dato vita all’ISIS senza ascoltare il parere di Israele e degli USA.
Se questi tre paesi fomentano il terrorismo internazionale al punto da andare oltre Al Qaeda ed evolvere il terrore in forma di Stato Nazionale perchè gli USA non li considera paesi canaglia? Prova a rispondere a questa domanda se sei capace…
Io cerco di difendere la realtà dei fatti umanamente accertabili e di cui ho contezza, ma difendere un Paese, comunque, è meglio che difendere costruzioni paranoiche di cui non sapete rendere contro, nemmeno strumentalizzando parole chirgurgicamente asportate da discorsi che si muovono su ben altro Piano che Yinon.
Poi, prima di porre questioni al prossimo con un’arroganza che non le consento, lei dovrebbe avere la compiacenza di rispondere a questioni che ho posto da tempo ai suoi pari e patta del banco saltato in aria causa paranoie. Come lo sono quelle che lei mette in premessa: “Se questi tre Paesi fomentano il terrorismo…” cominci a prendere in considerazione i suoi “se” come meritevoli di essere dimostrati, lei che sproloquia di “suscettibilità islamica” che dovremmo accogliere zitti zitti e senza obiettare anche a casa nostra. Sono stati i suoi compagni di degenza in qualche struttura dove vi sottoponete al lavaggio automatico del cervello a difendere la Turchia, a magnificare il Califfato, che non agiva diversamente, con i dhimmi, da questi scavezzacollo che voi avete arruolato d’ufficio come inquilini del Piano in cui risiedete stabilmente.
Quindi, fintanto che non vi prenderete la briga di darvi le ripsoste che pretendete dagli altri, si scordi che io possa rispondere alle sue disfide. Glielo dico nella certezza di farla contento, perché, senza che lei debba sforzarsi di prendere sul serio le cose che lei stesso dice, potrà continuare a dubitare di quello che le pare e piace.
Raider Raider, non solo non rispondi alla mia domanda semplice semplice. Pure mi chiedi di dimostrare una cosa che chiunque può fare con un minimo di criterio.
Basta prendere un autorevole giornale sionista che conferma le mie parole.
Esempio:
Wall Street Journal del 28 Agosto 2014:
h ttp:// online.wsj.com/articles/islamic-state-fills-coffers-from-illicit-economy-in-syria-iraq-1409175458
Il testo dice che in un primo momento lo Stato Islamico era concepito per prendere finanziamenti da donatori del GOLFO ARABO per poi evolversi in un gruppo in larga misura auto-finanziato. E questo articolo dice poco. Chiunque abbia un minimo di tempo libero può trovare tante altre fonti autorevoli della sponda sionista più accurate nei particolari che parlano dei finanziamenti di Obama a gruppi terroristici attivi in Siria e Iraq, ISIS incluso.
Cosa vuoi che ti dica caro Raider? continua a difendere la realtà ma fallo nella giusta direzione. Il nemico dei cristiani si chiama USraele. Fai una cosa cristiana: attacca USraele!
Insomma, di citazione in citazione, voialtri miti di cuore – l’uno e Trio Lescano che canta a una voce sola: MarcoLeoFocauld -, con profferte di amicizia tra “frateli in Abramo” che non sono tali e inni alla “religione di pace” che non lo è fin da quando fu inventata da un loro pari e maestro, questo volete: distruggere lo “Stato sionista”: e a norma di Corano, i civili sono obiettivi militari, perseguibili “ovunque si trovino”: la creazione di Israele ricade su tutti gli Ebrei. Ai quali non è consentito, come a governi e popoli di qualunque Stato, erigere muri a difesa dal terrorismo né eventualmente profittare delle divisioni in campo nemico: no, dovrebbero farsi ammazzare tutti, dal primo all’ultimo.
MarcoL è solo più esplicito del mieloso e fetido Leo; e più mellifluo del citazionista di complemento Focauld: ma è spregevole quanti gli altri due sodali. Poi, con l’arroganza tipica dello sbruffone che combatte con i suoi fantasmi e le busca anche da questi, non solo non risponde nemmeno lui di quanto è stato da me fatto notare agli altri e a lui: ma pretende da me risposte che non avrà.
Peraltro, nella sua ottusità paranoide, MarcoL, come non è in grado di rispondere ai e dei suoi stessi “se”, non si rende neppure conto che la risposta a sfido che non accetto nei termini in cui sono poetse e da un figuro come lui, è contenuta nelle premese pianistiche suonate a sei mani e piedi e senza un solo cervello.
Contro l’ipocrisia che si smaschera da sola, macchiando il nome di cristiano con un incitamento allo sterminio una sola cosa ho da dire:
W ISRAELE!
A proposito di citazioni:
“Un troll nel gergo di internet e in particolare delle comunità virtuali è una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l’obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.”
Non dubitavo che per spiegare a se stesso chi è lei potesse usare parole che nemmeno in questo caso sono sue.
Penso che l’utilità della citazione consista nel riportare un pensiero autorevole o un fatto preso da una fonte attendibile a sostegno della propria tesi. Insultare e deviare il discorso sulle offese personali invece rientra nella categoria del trolling cioè quello che fai tu qui su Tempi…
La “Verità”, nientemeno, invocata da chi falsifica sulle virgolette e da chi applauda la cialtroneria di strumentalizzare perfino le parole dei Santi! Da chi ha stabilito che il creirio per giudicare la cattolicità alta o bassa del prossimo sia la conoscenza di tutte – e già: perché solo di quelle che si prestano alla bisogna – le encicliche papali. E si capisce: sempre meglio puntare sul discredito dei contraddittori – tacciati di essee ebra, tacciato di essere pensionato e troll: giusta una su tre, buona media, ma quela giusta non c’entra – che rispondere non solo alle questioni che essi pongono, ma alle asserzioni senza riscontro che vengono fatte che ne prendi uno e vale zero quanto tutti e tre.
Sulle immagini “amatoriali” – i giudizi divergono, non da parte di mistificatori di professione ideologica, ma di esperti di cinema -, nulla da ridire, per quel buontempone di Focauld: allora, il presunto falso dei quindici decapitati falsifica o piuttosto, conferma i filmati made in Isis (sai che divertimento a giocare cion nomi e acronimi), su cui nulla, dunque, da dichiarare a nome di Yinon?
E che c’entrano gli F35? Si può essere contro l’acquisto degli F35 e essere contro i tagli indiscriminati alla Difesa. E si può – perchè si può – essere contro l’immigrazione, cui è lecito dire no” quanto lo è dire “sì”, senza volere la guerra che abbiamo già in casa, con i ricatti imposti dal politicamente corretto in chiave pro-islamica.
Da redazione italiana IRIB :
“E’ gia’ in rete il video della decapitazione di massa di almeno quindici soldati siriani per mano dei gli estremisti takfiri. Nelle immagini, i mercenati dell’Isis e gli ostaggi camminano gli uni dietro agli altri. Ad un tratto i terroristi si fermano, fanno inginocchiare li soldati e li decapitano. Ma c’e’ chi che dice con fermezza la falsita’ del filmato citato: le motivazioni? Secondo un nostro collega, Soheil .P, giornalista dell’IRIB, i filmati pubblicati dagli ISIS fino ad ora, erano amatoriali con delle immagini crude o violente, ma questa volta il loro video e’ chiaramente in stile Hollywood. Il filmato e’ visto da diverse angolazioni diverse e la qualita’ delle immagini e’ eccezionale. E’ quasi da film, girato con mano da esperto e si vede che e’ montato, e non un’unica scena come soliti fare. Le frasi pronunciate da uno dei killers, suonano falsi, perche’ sono come i dialoghi di un film. E per finire le scarpe dei mercenari assomigliano a quelle dei soldati americani.”
Mi limito solo a considerare come le falsità spacciate da USraele vadano via via perdendo originalità e furbizia. Hanno talmente potere che non si preoccupano più di essere convincenti. Ma sempre più gente nel mondo si pone domande su chi sia veramente l’asse del male. Ed alla fine la Verità viene fuori. Sempre.
Non temere, Focauld, le bombe alleate lavorano molto bene, i cacciabombardieri stanno portando avanti un gran bel lavoro.
I nostri alleati curdi dello YPG sono dei veri guerrieri al cui armamento anche noi Italiani stiamo collaborando.
Sono l’incubo degli stupratori schiavisti in camicione nero.
E se gli stupratori volessero tornare in UK o Francia o anche Italia, sarà opportuno per loro restare nascosti e non rivelare la loro identità, perché verrebbero linciati dalla folla GIUSTAMENTE inferocita.
Il tempo del buonismo è finito.
Se davvero gli saltasse in mente di cercare di arrivare a Roma, nei nostri monti resteranno giusto le loro ossa a pezzetti.
Alla facciaccia di buonisti e traditori, moralmente come gli stupratori schiavisti, ma più ipocriti.
Comunque se l’isis viene dal mondo dell’estremismo islamico, li bombardiamo.
Se venisse dalla cia, li bombardiamo uguale.
Dove sta il problema?
“Comunque se l’isis viene dal mondo dell’estremismo islamico, li bombardiamo.
Se venisse dalla cia, li bombardiamo uguale.
Dove sta il problema?”
Il problema è che se viene dalla CIA le bombe alleate che lavorano molto bene diventano un business troppo ghiotto per una economia come quella USA che si regge in grandissima parte sulla guerra e quindi vuol dire che per mantenere alta l’economia degli USA occorrono tanti altri jahidisti (di fanatici ne è pieno il mondo : basta solo addestrarli bene, come ci insegna Mc Cain, posto che non sfuggano di mano, come dice la Clinton).
Sulla realtà dei fatti e sul cui prodest anche qui nessun problema : ci pensa Hollywood.
E poi aggiungo un altro problema :
Tutti i Paesi attualmente presi di mira dagli Stati Uniti hanno (o avevano) un fattore comune: lo sviluppo economico indipendente.Hanno cercato di costruire le proprie economie, e competere con Wall Street e Londra nei mercati globali e, indipendentemente dalla loro volontà, sono stati dichiarati nemici dagli Stati Uniti. Sadam Husayn fu sostenuto dagli Stati Uniti quando attaccò l’Iran ed usò armi chimiche contro il popolo iraniano. Ma presiedette anche un Paese stabile che esportava petrolio in concorrenza con Wall Street. Il suo rovesciamento con l’invasione militare statunitense ha reso l’Iraq un posto miserrimo. Ora, mentre un minimo di stabilità torna nel Paese, la guerra settaria dell’ISIS viene avviata. La speranza di Wall Street e Londra è che presto gli iracheni, sunniti e sciiti, si uccidono a vicenda in un bagno di sangue che possa diffondersi in tutta la regione. Gli Stati Uniti vogliono assicurarsi che nulla di stabile, pacifico od economicamente prospero possa mai emergervi.
Leo lo scopiazzone non lo dice, ma nemmeno queste fandonie sono del suo sacco. I Paesi arabi erano in fase di sviluppo? Quando? Quando Saddam Hussein fu attaccato dalla coalizione guidata dagli U.S.A.- con i cui governi sono critico quanto chiunque altro -, i Paesi arabi nel loro insieme, se si escludeva il petrolio e il turismo, avevano un prodotto interno lordo complessivo inferiore a quello della sola Spagna. Grazie ai profitti che i signori arabi del petrolio usano, fra l’altro, per comprare industrie, banche e non ultime, compagnie aree occidentali, lo sviluppo arabo può aspettare: tanto più che gli esclusi vengono rifilati all’Occidente, dove o sei disposto a dire sì” all’immigrazione e avedere stravolta l’identità culturale, civile e demografica dell’Occidente (in ottemperanza a patti documentati, è vero, da un’ebrea ) o se dici “no” sei razzista e vuoi lo scontro di civiltà.
Ma, del resto, i Leo& C. col Piano rialzato in testa da Yinon che gli pesa tanto da fargli vedere, al massimo, solo le punte dei loro piedi, con cui calpestano le realtà dei fatti, possono sempre dire che, sì, è vero, gli sceicchi fanno questo e quello: ma lo fanno sempre per attenersi al dettato yunonico, se vi sembra una spiegazione e non l’ennesimo accesso di paranoia che non spiega nulla. Ma per chi brilla per esercizi di copiato, basta e avanza.
Ti sei dimenticato che gli USA si sono rivoltati contro Saddam solo quando quello scemo ha voluto fare il passo più lungo della gamba, occupando il Kuwait per allontanare problemi interni al suo stato, uscito disastrosamente da una guerra decennale contro l’Iran.
Nella prima guerra del Golfo Saddam è stato risparmiato, perché gli Americani avevano attirato il grosso della Guardia Repubblicana di Saddam in un tranello, circondandoli.
Potevano essere polverizzati, uomini scelti e mezzi, privando Saddam di ogni difesa.
Ma non l’hanno fatto, perché all’epoca (Clinton c’era, se ben ricordo) si fece una semplice considerazione: se facciamo fuori Saddam, chi prenderà il suo posto?
Saggia decisione.
Bush (massone), invece, ha pensato di avere in mano le chiavi della situazione, e di fatto ha regalato ad Al Quaeda l’Iran su un piattino d’argento.
Poi l’America non vive di guerra, come noi.
Chi crede alle scie chimiche crede anche a quello che hai scritto.
Meno fumettoni e più concretezza.
Obama, d’altro canto, ha ampiamente dimostrato di essere un incapace.
Non ha avuto un briciolo di strategia, ha sottovalutato drammaticamente la gravità delle cose.
Ha consentito all’isis di crescere ed accaparrare risorse.
Solo adesso si svegliano, bombardando i centri petroliferi.
E quel poco di raid aerei che hanno fatto, si sono rivelati molto efficaci.
Nel nord l’isis è inchiodato fuori Kobane e non riesce ad entrare, anzi, ha perso terreno, nonostante l’appoggio malcelato di Erdogan.
E’ per quello che fanno esecuzioni collettive da diffondere in rete: per terrorizzare l’opinione pubblica occidentale la quale dovrebbe rendere difficile un intervento militare in grande scala.
L’isis non se la sta passando bene, crepano come le mosche, fatti fuori dai raid aerei e dai guerriglieri curdi.
E anche loro se la danno a gambe levate, quando si accorgono di essere nel mirino, come ben dimostra un filmato dello YPG mandato in rete un mese fa, e che Tempi mi ha cancellato.
E sempre più spesso i traditori occidentali che varcano la frontiera per unirsi all’isis, vengono intercettati e catturati dai guerriglieri curdi, e alcuni di loro vengono riconsegnati vivi alle autorità occidentali, magari con qualche occhio nero e qualche labbro gonfio, il che non guasta, considerato cosa avrebbero fatto se fossero riusciti nel loro intento.
Ci sono filmati fatti dai Curdi che documentano tutto ciò.
L’isis è tutt’altro che invincibile, la loro forza è la debolezza di Obama ed il tempo perso a seguire piani strategici fallimentari, come l’aiuto ai “moderati” che ha regalato armi e mezzi di fabbricazione americana all’isis, grande fesseria.
Obama, se vuoi bene all’America e all’Occidente, dimettiti, che stai facendo solo casino.
Qualcuno ha parlato di F35 ! In effetti Renzi il “bomba” aveva tentato di dimezzarne il numero (a parole, come sempre), ma Obama si era così tanto raccomandato….e poi con queste minacce bisogna proprio che prendiamo lo stock completo di questi catorci.
L’ISIS si sta rivelando meglio di qualsiasi piazzista
Ridicola la risposta del pensionato che le sbaglia tutte, nessuno può saperlo meglio di me, visto che continua a alludere a me come fossi un pensionato come lui, mentre io sono ben lungi dall’avere tutto il tempo che questo vecchio che trova la canizie in chi ne è privo per scordarsi o forse, non potendo scordarsi della sua, impiega inutilmente andando appresso ai fantasmi che le terza età scatena nei soggetti più deboli e instabili. Non contento di dare questa prova di divinazione anagrafica sballata tanto per restare in tema con le sue ossessioni ultra-climateriche, l’imbonitore in pro della dhimmitudione in cui vive lui mi dà del troll: seconda baggianata, non peggiore né migliore di altre quanto a attendibilità, solo più meschina di altre che spuntano dalla sua mente a budino.
Per dare prova del suo fanatismo islamista, costui non trova di meglio che rivelare il nome all’anagrafe di Bat Ye’Or, tanto per dire come e quanto sia preoccupato di attaccare sul piano personale chi il pensionato che può vaneggiare a tempo pieno non sa smentire: o attribuisce al contraddittore un’età che questi non ha e titoli di fantasia: o se azzecca un nome o un altro, è tanto per dire quanto sia ebrea una pensionata come lui: e il fatto di essere ebrea, per restare sempre allo stesso livello di demenza, screditerebbe in partenza i lavori, documentati e con riscontri reperibili presso gli archivi che la stessa Bat Ye’Or non manca di citare. Di questi lavori, però, il vecchio allo sbaraglio non dice nulla; ma, per par condicio, si guarda bene dal dire alcunché del Piano Yinon: che gli va bene per tutto e il contrario di tutto.
Così per l’immigrazione, concordata e programmata, guerre o non guerre, miserie o no: tanto che eminenti rappresentanti e firue dio contorno delle istituzioni mondialiste – fra costoro, la Bonino – sono in grado di fissare date (entro il 2050) e numeri (159 milioni di “nuovi europei”: i vecchi sono da rottamare e il vecchio marpione che dà del veccho a tutti quelli che gli stanno in uggia è d’accordo) di un movimento migratorio le cui cause – come se guerre e miseria datassero da oggi e si dovesse dire solo sì, se non si vuole essere tacciati di connivenza con i complottisti ebrei e con Bat Ye’Or – sono tutte farina del sacco di Yinon e della crusca nel cervello di chi costruisce Piani così alti, che gli impediscono di vedere quello che vediamo sempre più: un aumento di immigrati che, fra afflussi e trend demografici, porterà aalla cancellazione dell’identità civile, culturale e politica europea.
Per es., uno fra tanti: i musulmani hanno stabilito che “Le Phanatisme, ou Mahomet le prophète” di Voltaire non si deve più rappresentare in Europa, non nel Marocco del lavavetri: ed è lacito immaginare avverà lo stesso con altre espressioni dell’arte, della cultura, della civiltà europea in un futuro con più “nuovi europei” e meno “vecchi europei”, compresi quelli che qualche pensionato vorrebbe pensionare ben prima dell’età che lui ha raggiunto da un pezzo.
Certo, non si capisce se questo futuro con gente che si trova in Europa da prima che arrivassero coloro cui deve far posto, come avviene con altri mezzi nei Paesi in cui i cristiani sono braccati esplusi, sia più conforme al Piano Yinon o se sia in difformità da esso. Ma questo non lo capisce neppure Leo.
Simpatico il commento del pensionato-troll che mi ha preceduto : come l’ISIS creato e finanziato dai nostri padroni è usato come spauracchio, in maniera simile il fenomeno immigratorio, effetto di una destabilizzazione pianificata ed attuata dagli stessi, sarebbe viceversa il frutto di un progetto islamico o giù di lì.
Faccio un breve riferimento, per chi fosse interessato, e, giusto per stavolta, per accontentare e non fare sentire troppo solo ed inascoltato il nostro simpatico vecchietto mio coetaneo.
Gisèle Littman nata Orabi, meglio nota come Bat Ye’or nel 2002, scrisse un articolo nell’Observatoire du monde juif (Bulletin n° 4/5, Décembre 2002) intitolato “Le Dialogue Euro-Arabe et la naissance d’Eurabia”, dove lanciò il termine “Eurabia” che si riferisce a un preciso complotto, un progetto organizzato da qualcosa chiamato “Dialogo euroarabo” o DEA.
In effetti Gisèle Littman più la leggi, meno capisci cosa sia questa DEA: una sètta segreta, un centro culturale o semplicemente un banale dialogo diplomatico tra stati europei e arabi. Comunque sia, la DEA è colpevole di tutto: migrazioni di sfigatissimi invasori musulmani sulle nostre coste, critiche allo stato d’Israele, la “teologia della sostituzione” (quella che sostiene che gli ebrei non avrebbero un filo diretto con Dio e dovrebbero quindi riconoscere Gesù come tutti gli altri), accordi per il turismo, l’insegnamento della lingua araba in circoli privati…
Sotto la duplice pressione del terrorismo e del ricatto petrolifero, afferma Bat Ye’or, il Dialogo euro-arabo è riuscito a trasformare, in trent’anni, la civiltà europea in una cultura ibrida, e senza radici, impregnata di antioccidentalismo e di giudeofobia. Il sostegno alla causa palestinese di Arafat si è accompagnato alla delegittimazione dello Stato israeliano e all’abbandono dei cristiani in Libano, Sudan, Indonesia.
L’esito resta quello indicato da Bat Ye’or: la trasformazione dell’Europa in “Eurabia”, una estensione politica e culturale del mondo musulmano, anticristiana, antioccidentale, antiamericana e antisemita nella sua essenza profonda.”
Quindi se un marocchino ti lava il parabrezza, la colpa è della Dea, se migliaia di disgraziati annegano nel Mediterraneo per sfuggire al caos creato dal piano Yinon, la colpa è della Dea, e se la cultura europea vi sembra un po’ “ibrida e senza radici” la colpa è sempre della Dea.
A questo punto, verrebbe voglia di avere l‘indirizzo di questa Dea, se non altro per raccomandarle qualche amico extracomunitario bisognoso.
Ma la prosa della Bat Ye’or è un po’ sfuggente: a tratti sembra che la forma più concreta assunta dalla Dea sia qualcosa che si chiamerebbe Groupe d’Etudes sur le Moyen-Orient di Ginevra ( citata da decine e decine di siti neocon e islamofobi).
Peccato che a Ginevra, non esista alcun Groupe d’Etudes sur le Moyen-Orient.
Simpatica vecchietta anche Gisèle Littman, in fondo.
Eh sì, l’intervento di Leo poteva anche attirare una qualche attenzione e riscuotere persino un certo successo tra i fan di Roberto Giacobbo o del più “figo” Adam Kadmon, ma l’impatto con Raider prima e quello con Ivo sono stati fatali, dato che son bastati a scatenare la tipica reazione stizzosa di chi non sa neanche bluffare con un minimo di stile.
Requiem aeternam dona eis, Domine…
Secondo un documento pubblicato recentemente dall’ex-informatore del NSA, Edward Snowden, Abu Bakr al-Baghdadi, il leader dell’ISIS, ora lo Stato islamico, è un risorsa dell’Intelligence. Il documento NSA svela che gli Stati Uniti, Israele e Gran Bretagna sono responsabili per la creazione dell’ISIS. Il documento NSA afferma che il gruppo è stato fondato da intelligence statunitensi, britannici e israeliani come parte di una strategia soprannominato “Nido di vespe” per trarre militanti islamici provenienti da tutto il mondo in Siria. La Strategia “nido di vespe” è stata progettata per creare la percezione che Israele è minacciato da un nemico nei pressi confinanti.
Su Avvenire sono comparse qualche giorno fa le dichiarazioni del ministro degli affari religiosi egiziano, Muhammad Mukhtar Jumua, che sospetta il ‘califfo’ Abu Bakr al-Baghdadi di “operare nell’interesse di Israele e di impiegare le risorse in una guerra non autorizzata né dalla sharia né dalle consuetudini, né dal diritto internazionale”. Secondo il ministro, al Baghdadi avrebbe “origini ebraiche”, “il suo vero nome sarebbe Eliot Shimun e sarebbe un agente del Mossad“».
Circolano già da tempo fotografie che mostrano gli incontri tra il senatore McCain e il califfo Al Baghdadi.
Che il senatore McCain abbia incontrato i ribelli siriani non è un mistero e lo scoop era stato svelato dall’autorevole testata americana The Daily Beast.
Hillary Clinton si lamenta che l’ISIS, “cosa loro” gli è sfuggita di mano (oops).
Concludo con alcuni brani da un articolo di “Piccole Note” :
“…In un momento di conflitto che vede l’islam e il mondo arabo dilacerato (con ricadute in Occidente), la Chiesa sta svolgendo un ruolo di attutimento delle tensioni, tentando in tutti i modi di mostrare al mondo occidentale che non è l’islam il nemico, ma questa strana consorteria jihadista che è altro dall’islamismo tradizionale. Un esercito di mercenari tagliagole reclutato in tutto il mondo grazie a ingenti finanziamenti che sfuggono ai controlli dei sofisticati apparati di informazione occidentali (tante domande in proposito…) e che viene gettato sul campo di battaglia saturo di armi, soldi e droga.
Così che è possibile far discendere la rabbia del Califfo contro la Chiesa proprio da questa opera di informazione e formazione quotidiana, svolta al più alto livello da papa Francesco, ma portata avanti, in maniera più o meno capillare, con eccezioni che confermano la regola, dall’intero corpo ecclesiale. In particolare da quel piccolo gregge che da sempre abita i Paesi arabi e sta dando spettacolo di carità al mondo e alla Chiesa, rinsaldando antichi legami o intessendo nuovi rapporti con quei popoli islamici con i quali da secoli, nelle alterne vicissitudini storiche, convivono.
Il Califfo, o chi per lui, anela allo scontro di civiltà, quello scontro previsto, profezia che aveva in sé il germe della sua realizzazione, da Samuel Huntington. Questo conflitto prevede due schieramenti, da una parte gli islamici, dall’altra i cristiani. Chi costruisce ponti, chi abita nel dialogo tra diversi è un nemico. Capita che possa diventarlo, magari in maniera non manifesta, anche per quanti usano di questo scontro e lo alimentano per scopi inconfessabili e inconfessati: si veda ad esempio il caso, o caos, siriano, dove lo jihadismo è esploso in tutta la sua virulenza sotto lo sguardo compiaciuto, e connivente, di quanti, nel mondo arabo e in Occidente, anelano alla defenestrazione di Assad…”
“Rivelazioni” è proprio il termine adatto per i visionari che scambiano le loro allucinazioni per realtà. Invece di straparlare di Piano Yinon, di sceicchi che sono ebrei, di tutti i dittatori o rivoluzionari che sono di origine ebvraica, di complotti immaginari, si potrebbe provare a tenere conto di quello che si sa e non fare finta che quello che è certo non esista.
Anche Bat Ye’Or è ebrea: e i documenti agli archivi di Bruxelles che, in cambio di petrolio e petrol-dollari (all’epoca), prevedono la costriuzione di Eurabia, immigrazione massiccia, le “previsioni” di eurocrati e Emma Bonino che l’Europa dovrà accogliere 150 milioni di immigrati entro il 2050, le minacce di Sarkozy – un ebreo: ma eurabico, non yunonico! – che la Francia deve “meticciarsi” o “il governo ricorrerà alle maniere forti”, reperibili su Youtube, non “rivelate”, registrate, sono fatti concreti coerenti con quello cui assistiamo: immigrazione che l’Ue non intende né arrestare né controllare, islamizzazione dovuta a un afflusso continuo di immigrati e a trend demografici che vedono i popoli europei in declino senza che l’Ue faccia nulla, anzi: impone matrimoni e adozioni gay e gender nelle scuole, mentre treibunali shariatici e matrimoni poligamici e extra-territoriàlita delle enclave islamizzate, in Francia come in Olnada, in Uk come in Svezia, non suscitano alcun allarme sociale. Tutti questi, di un elenco che potrebbe continuare, sono fatti che chiunque può constatare, non le fumisterie di un Piano Yinon o notizie in contraddizione con altre notizie.
Quando scoppiarono le primavere arabe, promosse da Obama fra gli evviva e gli osanna di islamici estemisti e moderati uniti nel tripudio, multiculturalisti e terzomondisti/immigrazionisti, tutti d’accordo. via i regimi corrotti e le dittature sanguinarie create dall’Occidente o tollerate dall’Occidente per biechi interessi economici in base a fantomatici Piani yunonici: ora che le primavere hanno aumentato conflitti sanguinosi e caos, la colpa è sempre dei pianisti yunonici! Comunque vada, le paranoie complottiste trovano la stessa soluzione ai cose diverse che mescolano in un unico frappè ossessioni riciclaet dal tempo dei Protocolli dei Savi di Sion.
Israele è uno Stato che ha diritto di esistere esattamente come tutti gli altri: non entro neppure sulle origini di questo come di altri Stati, non solo arabi, e sulla genesi del nazionalismo arabo e del jihadismo. Circondati da centinaia di milioni di arabi che li vogliono sterminare e da eurocrati che stanno legittimando le violenze degli estremisti, non solo palestinesi, che gli israeliani possano sfruttare le divisioni in campo nemico non è solo probabile, è anche legittimo. Ogni Stato farebbe lo stesso: ogni Stato erigerebbe muri a difesa della propria popolazione: i campi di concentramento e la retorica “ponti anziché muri” è stata tirata ipocritamente fuori da gente che non rischia nulla, perchè è così bello fare i pacifisti pontificando sulla pelle degli altri! E guarda caso, gli attentanti dinamitardi cessarono di colpo: abbattendo il muro di protezione, anch’esso progettato da Yinon?, si pensa, forse, che gli attentati resterebbero a quota zero?
Anche i moderati islamici, sempre pronti a non manifestare in difesa dei cristiani e a immigrare, credono, come i loro fratelli in Maometto, che la religione islamica sia “la religione naturale dell’umanità” e chi non è islamico è, pertanto, pazzo o snaturato, cristiano, ebreo, induista o ateo che sia. Tutti gli Stati arabi, moderati e estremisti, hanno firmato la dichiarazione dei Diritti dell’Uomo dell’O.N.U., ma con la clausola che essa è accettata fintanto che non collida con le norme contenute nel Corano: non islamici e donne che vivono nel dar el Islam sanno bene che significhi (leggete, per es., Il declino della Cristianità sotto l’Islam, di Bat Ye’Or, manco a farlo apposta, che dimostra un processo storico che ha portato al declino dell’Islam, perchè senza cristiani, ebrei e altre minoranze che discendevano da civiltà più antiche dell’Islam, queste terre sono cadute nella miseria di cui incolpano gli altri).
In ultimo: ma con quale faccia Leo, Focauld e MarcoL vengono qua, dopo che hanno preso “Tempi” online per un sito che accredita bufale, come possono, tutti e tre a mazzo, in coppia, in duetti penosi o in navigazione in solitario in un mare di chiacchiere, bugie e prosciutto (per gentile concessione degli imam) sugli occhi, a diffondere paronoie e disinformacija dopo che hanno negato l’attendibilità delle statistiche, che risultano da più fonti, per cui i cristiani sono il gruppo religioso più perseguitato al mondo? Forse perchè è dimostrato che sono massacrati, nella stragrande maggioranza dei casi, da islamici? Sarà un caso? E sarà un caso che, messi alle strette, ne danno la colpa al Piano su cui è costruito un catsello in aria, una montagna incantata di deliri assurdi calati come un burka su una realtà che è sotto gli occhi di tutti? Se non hanno alcun senso del pudore e del ridicolo… Be’, sì. La colpa è del Piano Yinon!
Già, caro Leo, senza considerare che l’allunaggio del ’69 fu una messa in scena e che Elvis è ancora vivo e vegeto a canticchiare in qualche ospizio per ricchi…
In realtà, fino a prova contraria sono proprio i paesi arabi (Qatar, Arabia S., Turchia, ecc.) i finanziatori e supporters dell’IS sunnita, creato per contrastare l’islam sciita siriano e iraniano.
I complottisti come te non fanno altro che il gioco del nemico. Dovresti riflettere su questo.
@Ivo
Se avesse avuto l’accortezza di leggere i miei commenti precedenti avrebbe potuto constatare come io non ho assolutamente escluso, ma semmai affermato che esiste una attiva cooperazione tra NATO, Israele e…GCC che sta per Gulf Cooperation Council Countries (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar).
Riguardo alla Turchia personalmente credo che Erdogan debba uscire da una posizione ambigua (anche se bisogna comunque considerare che essendo la Turchia paese NATO è sotto forte ricatto) e debba scegliere tra NATO ed Unione Euroasiatica (ovviamente spero che decida per la seconda, esca dai deliri personalistici e ritrovi la vèrve usata per protestare contro Israele ai tempi della Freedom Flotilla).
Quanto fumo sionista… Tra i commentatori mi ricollego ad Ivo che ha ammesso che l’ISIS è una creatura di Turchia, Arabia Saudita e Qatar.
Basta sottolineare che questi tre paesi sono controllati da USA e Israele per smontare tutta la difesa sionista dell’instancabile Raider.
O forse qualcuno di voi pensa veramente che Re Abdullah di Arabia Saudita, sulla cui testa aleggia aria di primavera araba, possa decidere qualcosa in politica estera che vada contro gli interessi del Grande Satana USsraele?
serve l’esercito, consiglia l’articolo, perchè il pericolo islam si sta facendo ogni giorno più concreto. Ma come la mettiamo con l’altro pericolo, cioè con i traditori italiani che tifano per l’Islam e fanno entrare gli islamici a Lampedusa al ritmo di 1000 al giorno ?? mi riferisco al 50% do popolazione che vota a sinistra !!!!
Hai ragione Giuliano, del resto per i governi occidentali l’isis e il fondamentalismo islamico non sono delle preoccupazioni .Per loro gli unici da abbattere sono Assad e Putin !
Quindi: se gli islamisti ci minacciano, niente accordi con N.A.T.O. e Isarele; se non ci minacciano, lo stesso, niente accrodi con l’una e l’altro. Cambiando l’ordine dei fattori, la paronia yiunionica non cambia né guarisce.
Un avvertimento ai fidi alleati italiani che è meglio rimanere sotto la solida protezione NATO. Ministra Mogherini, ci pensi prima di farsi venire strane idee su strani accordi con i palestinesi….
Ma allora gli F35 forse servono…peccato che il PD abbia voluto dimezzarne il numero.
Come è giusto che le forze dell’ordine siano adeguatamente armate, è anche necessario che un esercito sia adeguatamente reso efficiente.
Il problema è che qualche progressista radical chic (oltre ai 5S) ha bisogno di vedersi i tagliateste sottocasa per capirlo.
Noto che tutti i commentatori pro gay -gender -aborto -legge 40, quando ci sono queste notizie tacciono.
Forse pensano che queste minacce non li riguardino ?
No Ester, perché si tratta di servi del solito padrone.
Risolveranno il problema con una bella marcia pacifista, con tanti arcobaleni, un bel concertone tipo 1 maggio. E l’Isis …. si convincerà.
Maldicenti e ignorantoni che non siete altro! E’ tutta una montatura che fa parte del Piano Yinon (per informazioni a chi volesse saperne quanto ne sa ora, rivolgersi al duo comico Leo&MarcoL)! Nasrallah non dimentica! E quando verrà il momento, non ve la passerete così di lusso come fu per i Balcani sotto il Califfato! Inshaquà e insha(ca)llah!