
Lo spread scende ai livelli pre-crisi del 2011
Nel 2011 era diventata quasi parola d’uso comune, lo spread: il differenziale tra titoli italiani Bot e tedeschi Btp era stato “sdoganato” ampliamente fuori dalle borse, ed era quasi un pane quotidiano di terrore per tutti. Oggi finalmente la buona notizia. Lo spread è sceso a 150 punti, tornando cioè al livello pre-crisi di maggio 2011.
DRAGHI: «NECESSARIA ANCHE AZIONE POLITICA». Oggi inoltre è stata una giornata positiva per piazza Affari, che ha visto in generale i titoli crescere del 2 per cento. Merito anche dell’annuncio fatto dal presidente della Bce Mario Draghi, che ha deciso di lasciare invariato dello 0,25 per cento il tasso di riferimento dell’area dell’euro. Draghi ha spiegato che dopo il taglio voluto a ottobre e che aveva portato i tassi al livello attuale, «La Bce manterrà un alto grado di accomodamento monetario e se necessario è pronta a un ulteriore allentamento della politica monetaria». Draghi però ha ammonito: «Deve esserci un’azione politica decisa, siamo d’accordo su questo con la Commissione europea. I paesi in cui l’economia è in situazione di stallo devono perseguire riforme strutturali: non sono facili, comportano dei sacrifici, ma sulla base di quanto avvenuto in paesi come Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna le alternative sono molto poche».
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