Per capire perché Livorno ha scelto il grillino pur di non votare Pd, bisogna partire dal caso Esselunga

Di Emmanuele Michela
10 Giugno 2014
La disfatta dei "rossi"? Colpa della disoccupazione e dello strapotere inconcludente della sinistra. L'analisi di Ugo De Carlo, candidato sindaco sconfitto al primo turno

La caduta del centrosinistra a Livorno è indubbiamente il risultato più clamoroso dei ballottaggi elettorali dello scorso fine settimana. «Ma bisogna leggerlo con attenzione: non è stato un voto a favore del Movimento 5 Stelle di Filippo Nogarin, prima di tutto è stata una scelta anti-Pd». Legge così il risultato delle urne nella città labronica Ugo De Carlo, candidato sindaco sconfitto al primo turno dopo essere stato sostenuto dalla lista civica “Votare per cambiare”. A sostegno dell’analisi, De Carlo cita il recupero percentuale clamoroso ottenuto dal candidato grillino, che in due settimane è passato dal 19 per cento a quasi il 54. Perciò certo, la bassa affluenza ha influito di sicuro sull’esito, «ma la cosa emblematica è che delle 19 liste che hanno partecipato al primo turno non ce n’è stata una che abbia appoggiato al ballottaggio Ruggeri, il candidato del Pd».

IL PORTO SENZA TRAFFICO. Ma come è possibile che una roccaforte di sinistra come Livorno sia crollata dopo 68 anni di amministrazioni comunali sempre dello stesso colore? Qui dove negli anni Venti nacque il Partito Comunista Italiano, le ragioni vanno cercate in anni e anni di inefficienza burocratica, lassismo ed errori di amministrazione, con una crescita spaventosa della disoccupazione giovanile, che a Livorno è quasi il doppio delle altre province del centro Italia. «La crisi c’è dappertutto, ma qui picchia più forte», spiega De Carlo. Uno dei suoi luoghi simbolo della città, il porto, ha perso tutto il suo prestigio secondo De Carlo proprio a causa della pessima amministrazione che ha avuto alle spalle. «E pensare che vent’anni fa eravamo il primo porto del Mediterraneo, il secondo in Europa dopo Rotterdam. Poi però l’area merci non è mai stata dragata: il pescaggio è troppo basso e non permette alle grandi navi porta-container di arrivare qui. Doveva nascere una nuova banchina, la darsena Europa, più a largo, proprio per aggirare i problemi del fondale, ma anche quello è rimasto un progetto mai completato per varie ragioni».

IKEA ED ESSELUNGA. Nel corso degli ultimi dieci anni da città rossissima, insiste De Carlo, Livorno è diventata il simbolo più negativo di una sinistra burocratica, statalista e affezionata solo al proprio potere. Un esempio? Ikea, che impiegò anni anni per ottenere un permesso per aprire un negozio non lontano da qui, proprio “grazie” alle resistenze del sistema. Ancora più smaccato poi è il caso di Esselunga. Era il 2010 quando in città saltò fuori un’area adatta alla realizzazione di un nuovo centro commerciale; Caprotti offrì ben 16 milioni in più della Coop, ma gli fu risposto picche. «Quando al proprietario del terreno chiesero perché avesse rifiutato un’offerta maggiore, quello rispose con una frase eloquente: “A Livorno io ci devo vivere”», ricorda De Carlo. «Praticamente è come se fossimo in un regime».

LE IDEE DI NOGARIN. Così la città spingeva per cambiare, e a fronte dell’annichilimento del centrodestra gli elettori hanno scelto di dare più fiducia al grillino Nogarin, «che ha avuto il merito di fare una campagna elettorale senza usare toni da urlatore. È sempre rimasto molto pacato: non è un caso se di qui Grillo non è mai passato». Così è riuscito a tranquillizzare anche di chi temeva di fare un salto nel buio votando M5S. «E questo – conclude De Carlo – nonostante alcune proposte che paiono naif: ad esempio, la scelta degli assessori attraverso un bando, con tanto di e-mail cui spedire il proprio curriculum. O questo fatidico “cittadino controllore” da inserire nei Consigli d’amministrazione delle partecipate. Ma tutto il loro programma è parso povero e ripetitivo. Eppure sono riusciti a vincere».

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25 commenti

  1. Mario bonelli

    E’ certo evidente che a voi la sinistra piace moltissimo. Bene, tenetevela tutta, lei e le sue tasse. Quando il povero cittadino avrà esaurito le sue capacità di pagare, andrete forse a spremere i sassi. Chissà, forse potreste anche riuscirci.

  2. Giorgio

    I soliti sinistrati, STOLTI COME AL SOLITO! Mentre indichi la luna, guardano il dito.
    FATTO: la sinistra, dopo tempo immemore, ha perso a Livorno.
    FATTO: ha vinto il grillino
    FATTO: la sinistra ha perso perchè è solo avida di potere, proprio come a Genova – dove abito-
    FATTO: non era in discussione la vittoria della destra.
    FATTO: incassa e porta a casa – mutismo e rasseganzione – per una volta !

    1. Giovanni Cattivo

      Fatto: a Livorno ha vinto un candidato più di sinistra di quello del PD
      Fatto: tutti quelli a sinistra del PD lo hanno votato (come tanti a destra e persino tanti dentro)
      Fatto: il PD (che non ho votato) ha stravinto praticamente ovunque
      Fatto: Se il PD dovesse perdere a Genova (prima o poi succederà) perderà come a Livorno
      Fatto: Se il PD vince a mani basse è perchè M5S e Forza Italia hanno un problema di leadership che si ostinano a ignorare, i loro padri padroni sono passati da essere un valore aggiunto ad essere un problema.

      Chi giarda il dito e chi la luna?

      1. Giannino Stoppani

        Toh! Un altro (facciamo finta che lo sia) con la fissa del “padre padrone”!
        Allora, ce lo dici che t’ha fatto il babbo cattivone?

        1. Andrea (uno dei tanti)

          Forza Italia è una sua creatura (padre), nei fatti è una proprietà privata (padrone), tanto che i giornali di partito (Il Giornale e Libero) hanno parlato di successione dinastica (Marina) per mesi e tacciato di traditore chiunque osi criticare. (ultima di Libero: sondaggio; dopo Casini e Alfano sara Fitto il prossimo a TRADIRE il cav?)

          Lei quali altri termini userebbe?

          1. Giannino Stoppani

            Non sono un esperto, ma se fossi un esaltato con seri problemi di personalità che si atteggia ad attivista volendo gestire una mandria di nickname diversi, probabilmente avrei abbastanza cervello da evitare di fare sempre gli stessi due o tre riferimenti ideologici vetero-sessantottini.
            Tra l’altro eviterei anche di mandare un nick in soccorso di un altro in modo così sfacciato, vero Palle?

  3. giuliano

    A Livorno io ci devo vivere”», ricorda De Carlo. E’ la frase rivelatrice di cosa è un sistema comunista o di sinistra, ovvero un sistema antiumano e mafioso al massimo grado dove i cittadini sono servi dello Stato e privi di ogni libertà. Oggi in Italia è così come anche ieri e l’altro ieri e anche domani sarà così, la droga mediatica che circola è invincibile e i rossi ne sono padroni. Osservate quelli di loro che scrivono qui i loro post e ve ne renderete conto

  4. Giovanni Cattivo

    Per quel che ne so io han votato M5s anche gli ultras delle Brigate Autonome Livornesi. Quelle con lo striscione con la faccia di Stalin e la scritta “Non un passo indietro”. Non credo che la destra abbia nulla da festeggiare a Livorno.

    1. Andrea (uno dei tanti)

      Non si può impedire il voto a qualcuno perchè è idiota e non credo che Nogarin sia un ultras di qualche brigata: ha l’occasione, speriamo per i livornesi che se la giochi bene.

  5. Ale

    Il PD non rappresenta più la sinistra e questo in Toscana lo hanno capito in molti. Non fanno assolutamente gli interessi della collettività ma soltanto quella dei loro tesserati e compaesani ( di Baffino). In Toscana siamo tutti “scemi” perché buona parte dei posti di lavoro nel pubblico, da quelli di prestigio fino al ruolo per bidello, l’accento “toscano” non lo ha.. in genere..e in tanti sono stati sistemati a vita. Bene l’arrivo di gente nuova ma quando i posti di lavoro, nel pubblico, sono in gran parte con accento non toscano qualche cosa che non torna c’è. Nel settore privato le aziende muoiono strangolate dalle tasse, i servizi scarseggiano, i treni locali per pendolari vengono soppressi, si buttano soldi per costruire nuovi ospedali quando il “vecchio” aveva padiglioni ultimati da dieci anni, (ma qui la magistratura si guarda bene dal mettere il naso perché gli interessi entrano tanto in conflitto..non parlo di Livorno)..se vuoi fare esami o visite mediche DEVI andare in libera professione per non attendere Tempi Biblici ..spendendo il doppio che nel privato, vivi in una provincia ricca di acqua nel sottosuolo e ti ritrovi all’asciutto con il primo caldo con una gestione pubblica delle acque che mai investe, hai consorzi di bonifica dove il presidente prende 10000 euro al mese ed i fossi sono pieni di rifiuti ..ma è messo lì dalla politica..Tutto il rosso scricchiola perché la gente sarà anche scema ma quando vede “comunisti” ricchi e poi deve stringere la cinghia ..un poco si incavola. Livorno ha stupito anche me..e tra un livornese ed un pisano sempre il primo da scegliere per non annoiarsi.. Non è questione di proletariato ma di persone che siano svincolate dalle logiche dei partiti e che finalmente facciano qualche cosa per far vivere tutti un po’ meglio e con dignità. Tutti hanno voglia di veder funzionare la cosa pubblica e di veder ritornare le tasse in servizi. Per carità il PD e’ più votato di prima ma da chi votava Berlusconi..non sto scherzando.

    1. Giannino Stoppani

      Da tuo compatriota non posso far a meno di condividere tutto quello che hai scritto salvo la differenza tra pisani e livornesi sulla quale passerei la mano per non scontentare nessuno.
      Una domanda, qual è l’ospedale nuovo realizzato senza tener conto di quanto è stato fatto per quello vecchio a cui ti fai riferimento?
      Te lo domando perché in Toscana di questi esempi me ne vengono in mente diversi (Prato, Pistoia, Empoli, ecc.).

      1. Giulio Dante Guerra

        Fra gli “ecc.” possiamo metterci anche il mega- “Ospedale della Versilia”, il cui primo effetto fu di falsare tutte le statistiche demografiche: “boom” di nascite a Camaiore, dove si trova l’ospedale, e natalità zero in tutti o quasi gli altri comuni del comprensorio. Unica eccezione è a Viareggio – ma solo per le coppie prive di prevenzioni preconcette, diffuse nella zona, contro le strutture sanitarie cattoliche – la casa di cura delle “barbantine”, come sono chiamate qui da noi le suore Ministre degli Infermi, dal cognome della fondatrice, la beata Maria Domenica Brun Barbantini.

  6. malta

    preparatevi al quartiere bordello

  7. Bifocale

    Non per rovinarvi la festicciola, ma Nogarin ha già detto di essere più a sinistra del PD (“abbiamo dimostrato di essere molto più di sinistra rispetto al PD non con le parole ma coi fatti”) e infatti a Livorno la convinzione è che non abbiano votato il partito di Renzi in quanto non abbastanza di sinistra.

    1. Piero

      Eh, eh, eh, infatti ha fatto proprio una bella gaffe. Ma come !!! I pentastellati non erano al di là delle destra e della sinistra ? eh, eh, eh …………………..

      1. Giulio Dante Guerra

        A mio modesto parere, l’analisi più realistica del voto livornese sia quella basata sulle “fasi della Rivoluzione” individuate a suo tempo da Plinio Corrêa de Oliveira: la III Rivoluzione – quella socialcomunista, di cui, piaccia o no a tanti “renziani”, è erede il PD – è finita, e trionfa la IV, quella del nichilismo puro, il vero programma di Grillo e Casaleggio.

        1. Antani

          No, ti sbagli Giulio, Plinio Corrêa de Oliveira era più trotzkista rispetto alla confluenza di dossettiana memoria del centralismo democratico migliorista.
          Quindi la IV rivoluzione giocoforza si esaurirà in un reflusso democratico moderatamente antisistemico.

          Oppure ci sbagliamo entrambi ed è andata + o – come dice l’articolo.

          1. Giulio Dante Guerra

            IV Rivoluzione o no, nel caos istituzionalizzato ci siamo immersi fino al collo, ed anche più su.

    2. Nino

      è facilissimo oggi essere a sinistra del PD, molto facile!!!

    3. Carlo

      spiegami cosa vuol dire “piu` a sinistra”? Onestamente, nell’anno del Signore 2014, a me le parole “sinistra” e “destra” non dicono piu` niente (politicamente)

    4. Mappo

      Bifocale, rovinare quale festa? Presumo che tutti sappiano leggere un giornale, forse tu un po’ meno degli altri, quindi presumo che la dichiarazione del neo sindaco la si abbia letta tutti quanti. Tu piuttosto non hai letto, o non sei stato in grado di leggere questo articolo, dove non si identifica la sinistra con il PD, ma si parla di una batosta subita dal PD, punto e basta. I livornesi anche in futuro difficilmente daranno il loro voto al centrodestra, ma si sono stufati del PD e quindi in maniera logica hanno votato per ciò che sentivano di più genuino. Renzi non c’entra nulla con la debacle del PD, il PD se l’è cercata come è successo anni fa a Bologna e più recentemente a Prato, dove non c’era Renzi. Probabilmente la parola d’ordine del PD sarà terra bruciata a Nogarin da parte di tutte le rotelle degli ingranaggi comunali di Livorno e pensare fin da oggi a come vendicare la sconfitta esattamente come successo a Prato e Bologna.
      Infine una nota personale, visto che non abito a Livorno, quello che succede da quelle parti mi coinvolge poco o nulla e quindi, anche se a te la cosa può urtare, ogni sconfitta del PD, fosse anche per gettarsi mani e piedi nel PMLI è la benvenuta, come un buon bicchiere di chianti.

  8. giovanni

    Pur di non scrivere delle sconfitte del centrodestra, (Pavia su tutte) ci mettiamo a scrivere delle vittorie grilline……c’è da preoccuparsi!!!! Se la prossima primavera Renzi, va alle elezioni, pd e grillini fanno vincono in tutta Italia

    1. Andrea (uno dei tanti)

      A me l’articolo è piaciuto molto.

      Chiaro, semplice, niente politichese, con spiegazioni sensate.

      Per Pavia… da “straniero” (non sono di Pavia) penso che gli hanno nuociuto molto le polemiche su primarie FI, anche perchè ha scelto la “parte sbagliata”.

      Al di là dei programmi, sulla carta tutti invitanti come come i programmi dei villaggi turistici, la gente ha voglia di aprire le finestre e cambiare l’aria viziata. Dirsi contrari alle primarie per l’organigramma di FI forse ha dato l’impressione di voler tenere le finestre chiuse e tenersi quello che c’è invece di prendere atto che un ciclo politico si è ormai chiuso.

      Curiosa poi sta storia dei sondaggi: il sindaco “più amato di Italia” (su un sondaggio di appena un mese fa, Sole 24h) si fa rimontare 10 punti al balottaggio, PD sottostimato di quasi 10 punti: forse è diventato più difficile raggiungere un campione che sia veramente significativo (ora si usano telefonate sul fisso).

      1. BIASINI

        “Penso che gli abbiano nuociuto molto le polemiche su primarie FI, anche perchè ha scelto la “parte sbagliata””. Sarà caro Andrea ma penso che la discussione sulle primarie in FI abbia interessato solo agli addetti ai lavori. Più semplicemente: non è che, data per scontata la vittoria di Cattaneo, i più se ne siano andati in gita fuori porta? Certo, non hanno mostrato molto amore al sindaco più amato d’Italia. Un amoricchio tiepiduccio a quanto pare. Ho visto in TV il Cattaneo. Non ha le cadenze comunicative del politico di razza. Purtroppo la comunicazione è molto, per non dire tutto. Mi pare una sorta di Toti, un bel gnocco dai riflessi lenti. Sarà capacissimo e onesto. Ma il mondo della comunicazione e dei voti preferisce gli incantatori. Belusconi docet e Renzi lo segue a ruota

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