
L’Italia non è un paese per giovani bomber, meglio Spagna e Inghilterra
[internal_video style=”height: 200px; width: 300px; float: left; margin-right: 10px; margin-top: 5px;” vid=24561]Sui soldi ben spesi non si recrimina mai. Devono pensare a questo i tifosi del Barcellona che quest’anno hanno visto rotolare la palla in rete 161 volte. Mancano ancora 10 partite alla fine della stagione e potrebbero essere 11 se i blaugrana arrivassero in finale di Champions League. Di questo passo potrebbero arrivare a 190 gol, ma il vero obiettivo per rimanere a lungo nella storia è 200. Eppure c’è chi segna di più, almeno in campionato. È il Real Madrid di Mourinho che dopo lo 0-0 di Pasqua è a quota 100: 37 gol di Ronaldo (10 su rigore), 20 di Higuain e 17 di Benzema. Segue il Barcellona a 90 gol: dopo i 38 di Messi (5), ci sono quelli dei centrocampisti Xavi (10) e Fabregas (9); il secondo attaccante più prolifico è Sanchez con i suoi 8 gol. In Spagna si segna tanto e chi va in rete è giovane o nel pieno della propria carriera: 25 anni la media dei tre attaccanti del Real, 26,6 quella del Barcellona.
In Europa nessuno fa come loro e nemmeno si avvicina. In Inghilterra, nella Premier League, il Manchester United guida la classifica del campionato e quella dei gol realizzati: 8 punti di vantaggio sul City e 78 reti all’attivo. Capocannoniere dei Red Devils è il ventiseienne Rooney con 22 reti, cui seguono Hernandez a quota 10, che di anni ne ha 23, e il giovanissimo Welbeck (21 anni) con 7 gol. Una media di 23,3 anni, la più bassa d’Europa. In Germania chi segna di più è il Bayern Monaco: 69 gol. Il suo bomber è Gomez, che a 26 anni sta disputando la sua stagione migliore: 25 i gol finora realizzati. Più lontani i centrocampisti-attaccanti esterni Robben e Ribery a quota 11 gol. Età media 27,6.
E l’Italia? Un altro pianeta, decisamente. Il Milan è la squadra che a 7 giornate [internal_video style=”height: 215px; width: 322px; float: right; margin-right: 10px; margin-top: 5px;” vid=24563]dal termine ha segnato di più: 61 gol, 39 in meno del Real Madrid, 15 del Manchester United e 8 del Bayern. Più di un terzo delle reti rossonere le ha fatte Ibrahimovic, 23 fino a oggi. È la stagione migliore dello svedese che non ha mai realizzato 30 gol. Tanti? Esattamente la metà di quelli della Pulce blaugrana. Dopo Ibra l’abisso. Il secondo marcatore di Allegri è Nocerino (9) e ancora più distante Robinho (5). E l’eta media si alza a 28 anni. Si rassegnino dunque i tifosi del Belpaese: in Italia chi vince il campionato è chi subisce meno reti, non chi ne fa di più.
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