L’ipocrita condanna dei mostri nazisti che giustifica l’eugenetica moderna

Di Redazione
16 Febbraio 2021
I medici di Hitler autori di orrori inenarrabili sugli ebrei erano considerati brillanti scienziati, osannati in quel tempo in cui già si discuteva di vite “degne” e “indegne”
Josef Mengele

Quando circa un anno fa sul Foglio apparve l’articolo “Non solo mostri” di Giulio Meotti, si scatenò un putiferio. L’idea del bravo giornalista era di mostrare che i medici nazisti, responsabili degli eccidi nei campi di concentramento, non potevano essere solo sbrigativamente bollati come dei pazzi assassini, privi di senno e sadici, ma che la loro biografia e le loro intenzioni andavano indagate più in profondità, per comprendere che si trattava di brillanti scienziati, osannati in quel tempo in cui già si discuteva di vite “degne” e “indegne”.

Copertina di Ippocrate è morto ad Auschwitz, libro di Giulio Meotti

Figuratevi se un ragionamento del genere poteva essere compreso dai cretini da tastiera che si affollano sui social, che iniziarono a prendere di mira Meotti, accusandolo di apologia di nazismo. Chi? Meotti? Uno che da anni scrive di ebraismo e Israele con instancabile audacia e cognizione di causa. 

In realtà, il giornalista del Foglio andava a mettere il dito in una piaga che ancora oggi sanguina e che si chiama eugenetica, quella “scienza” che – oggi, come allora – giustifica interventi sulla vita in base a un calcolo cinico e spietato.

È questo il vero “scandalo” che fu capace di sollevare Meotti, che oggi raduna, completa e dà spessore a quella inchiesta, pubblicando per Lindau il libro Ippocrate è morto ad Auschwitz. La vera storia dei medici nazisti (360 pagine, 24 euro). È un volume prezioso e che va contromano rispetto all’ipocrisia di chi si scandalizza per i “mostri” nazisti, ma tace sul quotidiano tradimento del giuramento di Ippocrate. Qui sta il punto: i medici del Terzo Reich, svolgendo i propri esperimenti sulle cavie ebree, non violarono alcuna legge. Lo fecero in nome del progresso e del bene.

Quelli che oggi tolgono la vita ai bambini belgi e olandesi, non lo fanno forse per il loro miglior interesse e il loro bene? Come ricorda Meotti, «i medici nazisti passarono gradualmente dalla sterilizzazione eugenetica all’eutanasia infantile e adulta e infine all’omicidio e al genocidio».

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