
L’interminabile ’68. Il nuovo libro di Cesana

Esce oggi per Liberilibri, editore vivace e controcorrente, L’interminabile ’68. Un punto di vista cattolico, con prefazione del fondatore del Foglio Giuliano Ferrara.
Cesana, medico, professore onorario di Igiene presso l’Università di Milano Bicocca, sin dagli anni Settanta a fianco di don Luigi Giussani nella conduzione del movimento di Comunione e Liberazione, ha raccolto in questo libro – ampliandoli e approfondendoli – alcuni dei temi che, ormai da sette anni, tratta mensilmente su Tempi. La sua è una sorta di “autobiografia ragionata” in cui l’autore mescola le proprie esperienze personali – forte del punto di vista privilegiato di chi ha attraversato i momenti topici della nostra storia recente – a valutazioni che non rimangono confinate nel passato ma arrivano fino alla più stretta attualità.
«Un’impresa titanica»
È sufficiente scorrere velocemente l’indice per rendersene conto. Cesana riflette su quanto accaduto nel 1968 e sulla rottura con la tradizione, ma anche sul rapporto tra fede e politica, verità e media, educazione, Dio. Come scrive in una breve “nota introduttiva” il suo è il tentativo di dare espressione «della prospettiva con la quale ho guardato e vissuto le circostanze che, proprio a partire dal ’68, hanno prodotto la mentalità corrente».
Lo rimarca anche Ferrara nella prefazione: «Che gli volete dire, alle idee di Cesana? Una ricostruzione storica in certi momenti impeccabile: c’è. Una rassegna dei molti motivi per cui non possiamo non dirci cristiani: c’è. Una ostinazione, appunto, che è la desuetudine stessa, che esprime i capitoli cancellati della pretesa assurda della verità: c’è. Ci sono disciplina e obbedienza, Cesana crede di credere che non esistano cesure nella Chiesa da Pio XI a Francesco, passando per quei giganti che furono Wojtyla e Ratzinger, sempre per lui considerando tutto nel solco di un santo prossimo venturo, venuto dalla scuola pubblica, don Giussani. Un’impresa a suo modo titanica, come quella del suo sodale e mio amico Luigi, chiamato a testimoniare in queste pagine. L’impresa intellettuale di un laico fideista, che nutre poche illusioni e se ne sta intranquillo nella bambagia dell’insoddisfazione, ma arde di qualcosa, di un sacro fuoco, che affonda nel pensiero inattuale. Una versione completa e manchevole, rapida e ossessiva, della nostra storia recente. Non mi pare poco».
Nel numero di aprile di Tempi sarà pubblicato un estratto del libro.
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Giancarlo Cesana
L’interminabile ’68
LiberiLibri
120 pagine
15 euro
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