La più prestigiosa istituzione scientifica italiana rifiuta il dibattito con chi nega il ruolo centrale dell'antropizzazione. Un modo di confrontarsi ben poco "scientifico"
Una veduta interna dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, 28 novembre 2019 (Ansa)
Sul tema dei cambiamenti climatici è in corso una bella disputa, che sui giornali purtroppo sta passando inosservata, e invece meriterebbe attenzione. Da una parte c’è Carlo Giovanardi, ex ministro ed ex senatore del centrodestra, un cattolico dalle idee dure e coerenti. Dall’altra c’è l’Accademia dei Lincei, la più prestigiosa istituzione scientifica italiana.
Giovanardi, che per carattere è un notevole e coraggioso esempio di bastiancontrarismo, da qualche mese s’è messo a criticare i Lincei (e il loro presidente, il linguista Roberto Antonelli) perché hanno rifiutato e continuano a rifiutare ogni confronto con gli scienziati che non credono nell’origine umana dei cambiamenti climatici.
Da politico, Giovanardi sottolinea che tra i compiti delle grandi istituzioni scientifiche dovrebbe essere quello di dare risposte alle grandi domande degli uomini, dei governi, dei Parlamenti. E oggi la questione dei cambiamenti climatici, (se si escludono le autarchie come Cina e Russia, che insist...