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L’immaginazione oltre misura di Joan Miró
È un personaggio, é nato in Spagna e l’effetto delle sue opere sul pubblico è o di immediato stupore e ammirazione, o di indifferenza e polemica. Si tratta di Joan Miró, maestro a cui è valso l’appellativo di “avanguardistico” per quelle creazioni troppo vistose, con troppi colori primari, un eccesso di bianco, troppe linee rette, quadrati e rombi che ci ha lasciato. Inconfondibile e lirico a modo suo, lo vedremo protagonista della mostra Miró – Poesia e luce, che dal prossimo 16 marzo fino al 10 giugno accoglierà i suoi amatori ma anche gli immancabili curiosi al Chiostro del Bramante di Roma.
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L’evento sarà un vero e proprio paradiso visivo per i cultori del genere. Dalle numerosissime creazioni senza titolo dove improbabili figurette ci provocano come a chiederci di indovinare cosa stanno facendo su quella tela, alle gradevoli sculture – se proprio cosi dobbiamo chiamarle – come la composizione col giornale arrotolato e legato da corda e filo metallico su base di legno, agli astrattissimi Femme dans la rue e Oiseau. L’immaginazione oltre ogni regola ha trovato casa.
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