Ligabue non voterà alle primarie Pd

Di Chiara Rizzo
22 Novembre 2013
Nel presentare il suo nuovo album "Arrivederci mostro", il cantautore si scaglia contro la giustizia italiana e i suoi avvocati

Luciano Ligabue in rotta con il Pd. Già Francesco De Gregori e Antonello Venditti hanno deciso di non appoggiare più la causa del Pd e di Matteo Renzi. Ora ribadisce il concetto anche Ligabue.

“Siamo arrivati a un punto in cui non se ne può più”, tuona Ligabue. Stanco del Pd, e che allo stesso tempo vede come necessario il Movimento 5 Stelle, che però non vuol dire abbia le risposte giuste per questo paese. “Sotto gli occhi di tutti c’è la disaffezione per la politica. È facile aver voglia di un cambiamento drastico, dopo tanti anni. Nel suo nuovo album “Arrivederci mostro”, scrive anche una canzone politicheggiante “Il muro del suono”, in cui si scaglia contro la giustizia italiana, “contro chi doveva pagare e non ha mai pagato”. Ligabue ce l’ha anche con il ministro Cancellieri: “Non è riferito al caso Cancellieri, non potevo prevederlo quando ho scritto la canzone. Ma è sotto gli occhi di tutti che in Italia il sistema giudiziario abbia dei problemi e che permetta agli avvocati di sentirsi Dio per delle vittorie improbabili”.

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