
Libertà di criticare il Corano e niente luoghi comuni: affrontare l’islam senza «ideologia buonista»

Libertà di critica, reciprocità, condanna dei fondamentalisti. Sono solo alcuni dei «punti chiave» indicati oggi sul Corriere della Sera da Ernesto Galli della Loggia per affrontare in modo corretto, senza ingenuità né «ideologia buonista», il «gigantesco problema di un nuovo rapporto con l’islam», reso necessario dalla massiccia immigrazione in atto e «dall’affermarsi di una versione ultraradicale della “umma” musulmana».
LIBERTÀ DI CRITICA. Per l’editorialista, in ambito pubblico «va innanzitutto limitato al massimo l’uso del termine polemico “islamofobia”». «Criticare la religione islamica, i suoi testi, le sue prescrizioni, mostrarne le contraddizioni e i risultati negativi nei suoi insediamenti storici, deve essere sempre lecito».
RELIGIONI NON SONO TUTTE UGUALI. In secondo luogo, «va recisamente confutata l’affermazione di uso corrente secondo la quale “tutte le religioni monoteiste sono fondamentalmente eguali”» perché «non è vero». Le differenze, sotto tantissimi punti di vista, dalla dignità di ogni persona al rispetto della donna, dall’interpretazione delle sacre scritture all’atteggiamento verso la violenza e la guerra, sono enormi.
NIENTE DA FARCI PERDONARE, ANZI. Terzo, «non sembra proprio, se i fatti contano qualcosa, che storicamente gli occidentali e l’Europa abbiano qualcosa da farsi perdonare dal mondo islamico». Se proprio bisogna parlare di torti storici tra islam e cristianesimo, «come minimo si equivalgono. L’islam attuale, infatti, si stende su un territorio in grandissima parte originariamente non suo né arabo, conquistato grazie a un paio di secoli di guerre che tra l’altro portarono, oltre che alla lunga occupazione della Sicilia e di due terzi della penisola iberica, all’occupazione militare da parte musulmana dei cosiddetti Luoghi Santi (…), nonché alla virtuale cancellazione della presenza cristiana fino allora maggioritaria specialmente nel Nord Africa».
ISLAM “MODERATO” E RECIPROCITÀ. Se proprio si vuole parlare di “islam moderato”, è il quarto punto, non basta l’astensione dalla violenza. Chi si professa “moderato”, «dovrebbe anche condannare» la violenza usata «dai propri correligionari». Infine, secondo Galli della Loggia è fondamentale la «reciprocità» affinché non continui a «sussistere sempre la situazione attuale che nel complesso vede il tasso di tolleranza delle società islamiche nei confronti dei cristiani e della loro cultura enormemente inferiore a quello delle società cristiane verso i musulmani».
Foto Ansa
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7 commenti
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If I have the guts to quit my job .
Bene, un passo nella direzione giusta.
Ma di strada ce n’è ancora parecchia prima di arrivare alla consapevolezza che l’islam, così com’è oggi e come è da 1400 anni a questa parte, è una minaccia pari a quella dell nazismo.
Eccellente. Non ci avrei sperato, specialmente dai tipi del corriere. Finalmente qualcosa si sta muovendo anche in quel mondo.
Se proprio devo esprimere un disappunto, è quello che queste cose avrei voluto sentirle dire anche da altri (magari anche da qualche monsignore). Ma a volte ho l’impressione che remino in senso opposto, in omaggio all’islamicamente corretto in stile Boldrini e Famiglia Cristiana.
Sono perfettamente d’accordo con Galli Della Loggia. Meno male che qualcuno ancora mantiene un po’ di onestà intellettuale e di coraggio.Purtroppo, però, non credo che le sue parole siano molto condivise.
L’ovvio suona scandalo sul Corsera. La notizia è questa: il Corsera sfida gli interdetti di cui s’è posto a guardia.
E Galli Della Loggia dovrebbe stare attento:
– se gli islamici prendono l’articolessa per satira ai tempi di Charlie, ahilui ahilui (e se lo sente la guardiana campestre del Pensiero Unico sora Boldrini, non vi dico):
– se lo prendono sul serio, pure, occhio al collo.
Luca P., neanche il punto 2, “le religioni monoteiste non sono tutte uguali”, è da sottovalutare. (E tralasciando le baggianate d’uso ecumenico, “fratellanza abramitica”, che vale da un punto di vista etnico – semiti gli Arabi e gli Ebrei -, non teologico, quale lo fanno apparire: o la liturgica amenità d’uso retorico delle “religioni del Libro”: quale? Va che non lo diranno mai.)
Comunque, basta e avanza uno qualunque, uno solo, dei punti in elenco per scatenare un ihad islamicamente e politicamente corretto. E grazie e tanti auguri a Galli Della Loggia (e a “Tempi”).
Un editoriale del Corriere della Sera che dice:
– diritto di criticare l’islam (e dovere dei mussulmani di accettare le critiche pur contestandole)
– le religioni monoteiste non sono tutte uguali
– l’Occidente non ha nulla da farsi perdonare dall’Islam (!!)
– l’Islam deve rinnegare la Jihad intesa come guerra santa non metaforica
– reciprocità tra paesi mussulmani e occidentali sulla libertà di culto.
… non ci posso credere !!!
Se lo scrivevate su Tempi di vostro pugno vi avrebbero linciati … soprattutto per il 3° punto.
E se lo avesse scritto Farina si sarebbe mosso anche l’ordine dei giornalisti !!
In ogni caso sottoscrivo i 5 punti al 100%.