L’Fmi preme perché la Spagna chieda aiuti, ma Rajoy non vuole farsi commissariare

Di Chiara Sirianni
10 Ottobre 2012
Il premier spagnolo oggi ha incontrato Hollande, ma sugli aiuti al Fmi continua a temporeggiare. Un sondaggio pubblicato da El Pais lo dà in picchiata nei consensi

Sono già cinque le regioni spagnole che hanno chiesto al governo centrale un aiuto per il proprio deficit di bilancio. Tre giorni fa le Canarie hanno fatto richiesta per 757 milioni di euro, che si vanno a sommare ai 15 miliardi di euro richiesti, complessivamente, da Catalogna, Andalusia, Castilla la Mancha e Valencia. Le risorse provengono da un fondo ad hoc ideato da Rajoy per “salvare” le regioni, ma contemporaneamente sembra avvicinarsi la richiesta formale di aiuto all’Europa. Oggi il premier spagnolo Mariano Rajoy ha incontrato e il presidente francese, Francois Hollande, nel primo vertice bilaterale a Parigi: l’obiettivo è quello di fare fronte comune per esigere dalla Ue l’attuazione degli accordi di unione bancaria e fiscale.

RAJOY TEMPOREGGIA. Rajoy continua a rassicurare i suoi colleghi di partito, nonostante le indiscrezioni di stampa. Entro la fine del mese di ottobre Moody’s completerà la revisione dei rating della Spagna, valutando la manovra finanziaria, i meccanismi di salvataggio e i tentativi di ricapitalizzazione delle banche iberiche. Nel frattempo dal Fondo Monetario arriva un sollecito, per bocca di José Vinals, consigliere finanziario che è stato intervistato dalla radio spagnola Cadena Ser: «Spetta al governo spagnolo richiedere un aiuto internazionale per i suoi fondi pubblici, e l’organizzazione darebbe il benvenuto a questa decisione». Secondo il Wall Street Journal il governo spagnolo esita perché consapevole del sostanziale commissariamento in cui si verrebbe a trovare, ma rischia di peggiorare ulteriormente la situazione. Secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano El Pais, tre quarti degli spagnoli, il 71%, disapprova le politiche del premier Rajoy, che raccoglie appena il 23% dei consensi.

I DUBBI DEL FMI. L’Fmi ha messo in dubbio che la Spagna sarà in grado di raggiungere l’obiettivo di ridurre il deficit pubblico di quest’anno al 6,3 per cento del prodotto interno lordo, come concordato con la Commissione europea. In realtà, secondo il Fmi, il deficit della Spagna per il 2012 sarà del 7 per cento, mentre scenderà al 5,7 per cento nel 2013. Nella relazione, il Fmi mette in evidenza gli sforzi spagnoli per regolare il deficit attraverso misure come l’aumento dell’Iva e tagli ai salari pubblici e sussidi di disoccupazione. Ieri il presidente del Bce, Mario Draghi, ha chiesto all’Eurogruppo di chiarire quanto prima se la ricapitalizzazione diretta delle banche avrà carattere retroattivo, beneficiando in questo modo Spagna e Irlanda.

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