
L’ex Sex Pistols Johnny Rotten non balla sulla tomba della Thatcher. «Chi lo fa è disgustoso»
Un Sex Pistols non balla sulla tomba della Thatcher. Parola di John Lydon, al secolo Johnny Rotten, ovvero il “marcio”, frontman e indimenticabile voce del gruppo punk Sex Pistols, che, sul finire degli anni Settanta, ha sconvolto la declinante Londra che si apprestava a salutare l’ascesa della Lady di Ferro, Margaret Thatcher, in procinto di ricoprire il suo primo di tre mandati come primo ministro del Regno Unito. «Non vado pazzo per i contro-festeggiamenti», ha spiegato Lydon al Daily Mail, riferendosi a quelli messi in scena in più parti del Regno dopo la morte della Thatcher. «Sono stato suo nemico quando lei era viva, ma non lo sarò ora che è morta». E ha aggiunto: «Non ballerò sulla sua tomba». E ancora, riferendosi a chi celebra la morte della Lady di Ferro, li ha definiti «loathsome», che, in italiano, potrebbe suonare un po’ come «disgustosi», «abominevoli», «odiosi», «ributtanti».
DISGUSTOSI. «Le sue politiche – ha spiegato Lydon – sono state orribili e derisorie per una parte della popolazione, hanno causato gravi problemi a tutti, anche a me personalmente, quando ero più giovane. Questo, però, non significa che mi vedrete ballare sulla sua tomba. Non sono quel genere di persona». E ancora: «Sono stato un suo nemico nella vita ma non lo sarò nella morte, perché non sono un codardo. Tutta la mia vita, socialmente parlando, gravita attorno alla sua epoca (Maggie era, letteralmente, ndr). È stata una bella lotta per i Sex Pistols, perché fare quello che facevamo allora era un po’ come se la stessimo sfidando direttamente. E penso che sia andata bene».
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