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«Un’Europa che non crede in nulla non potrà sopravvivere alle sfide sempre più grandi che deve affrontare». Mario Mauro, fondatore e presidente del Centro studi Meseuro, non è soltanto un europeista convinto. È un innamorato del progetto immaginato e perseguito da Adenauer, De Gasperi e Schuman. La sua lunga militanza nelle istituzioni di Bruxelles (da eurodeputato prima e da vicepresidente dell’Europarlamento poi) gli ha permesso di toccare con mano pregi e difetti di quello che in tanti considerano con scetticismo soltanto un mostro tecnocratico. L’ex ministro della Difesa sorride dell’ingenuità masochista di chi pensa che l’Italia possa fare a meno dell’Unione, ma bacchetta gli entusiasti categorici che fanno finta che tutto vada bene così com’è. Alla vigilia di un voto fondamentale per il futuro dell’Europa (6-9 giugno), Mauro spiega a Tempi perché nella prossima legislatura la parola d’ordine dell’Unione deve essere “ambizione” e perché «ha pochissimo tempo a disposizione...
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