
«Un giorno la luce arriverà». Lettera di Sako ai fedeli di Ferrara che hanno manifestato per i cristiani perseguitati
«Cari fratelli e sorelle, grazie per la vostra fraternità e carità con i nostri fedeli dell’Iraq che sono stati cacciati dai loro villaggi e casi e vivono rifugiati nelle chiese, scuole e tende. Viviamo in un tempo di sofferenza e di preghiera credendo che un giorno la resurrezione arriverà… Alla fine del tunnel c’è la luce». Con queste parole il patriarca dei caldei Louis Raphael Sako ha ringraziato i fedeli di Ferrara che domenica hanno organizzato una manifestazione in sostegno dei cristiani perseguitati.
«Noi – ha scritto ancora Sako – dobbiamo percorrere passo dopo passo, per non cadere, dandoci una mano tra le chiese e le comunità che vivono la stessa sorte. Per quanto riguarda i paesi occidentali, che non hanno altro ideale che il denaro, voglio dire che si deve mettere l’uomo, la persona umana, al centro delle preoccupazioni. E ricordatevi che “l’uomo non vive di solo pane”! Alla mia gratitudine per la vostra iniziativa si accompagna la preghiera mia e di tutta la comunità per tutti voi e specialmente per il vostro carissimo arcivescovo, monsignor Negri. Il Signore vi benedica. E benedica la vostra città Ferrara».
L’INCONTRO. L’evento, promosso dal neonato centro culturale San Massimiliano Kolbe e col pieno sostegno dell’arcivescovo è vissuto di diversi momenti. Innanzitutto un incontro presso l’istituto San Vincenzo al quale è intervenuto lo stesso Negri: «Il mondo odia Cristo – ha detto – e questo è un dato certo. La storia è uno scontro e un confronto continuo con il signore delle tenebre che vuole distruggere ciò che Cristo ha fatto rendendo grande la cultura nella quale è nato Sant’Agostino. Lo scontro con Cristo è la terribile realtà di ieri e di oggi che vuole distruggere la dottrina cristiana». All’incontro sono stati proiettati alcuni video e reportage in cui si narravano le violenze contro i cristiani . «La Chiesa dei caldei – ha detto ancora Negri – è una parte della Chiesa di Ferrara-Comacchio e noi vogliamo essere una parte di loro. Occorre che Cristo non muoia nei cuori e nelle menti dei nostri fedeli, come purtroppo avviene quando è sostituito dagli idoli del denaro, del piacere e del benessere». Negri ha anche accennato al progetto di gemellaggio fra Ferrara e Erbil, la diocesi irachena alla quale desidera inviare aiuti umanitari, e prima di congedarsi, ha lasciato a tutti il compito di rispondere sinceramente alla domanda che fece Cristo: «E voi chi dite che io sia?».
IL CORTEO E IL ROSARIO. Il secondo momento dell’iniziativa è stato rappresentato da un corteo che ha sfilato per le vie della città. Aperto da una croce e dal banner “Non dimentichiamo i nazareni di Iraq, Siria e Africa” circa duecento persone, molte delle quali portavano indumenti col simbolo della N di nazareni, hanno camminato fino a raggiungere la piazza antistante la cattedrale, dove è stato recitato il rosario per chiedere alla Madonna la cessazione del conflitto e delle violenze. Da ultimo, si è invitati tutti i fedeli ad aderire alla campagna “Adotta un Cristiano a Mosul”.
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1 commento
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un giorno la luce arriverà (forse), intanto godetevi le tenebre targate comunismo, islamismo, omosessualismo ,relativismo