
Lettera di Cl a Repubblica. “La versione politica di Cl. È falso”
Oggi su Repubblica, appare una lettera di Alberto Savorana, ufficio stampa di Cl. La lettere è stata intitolata così dal quotidiano: “È il singolo, non Cl a fare politica”. Di seguito riproduciamo il testo.
L’articolo di lunedì chiama in causa Comunione e Liberazione con affermazioni quali: “Il movimento benedice l’alleanza tra Lega e Pdl, “Cl si consegna al nemico Maroni”, “La versione politica di Cl”. È falso. Ribadiamo che l’unità del movimento non è una omologazione politica, tanto meno si identifica con uno schieramento partitico, ma è legata all’esperienza originale di Cl: un aiuto a vivere e a testimoniare la fede come pertinente alle esigenze della vita. L’impegno politico in senso stretto riguarda la persona e non Cl in quanto tale.
Alberto Savorana, ufficio stampa di Cl
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Furono condannati dal tribunale ecclesiastico della curia di Milano che per la prima volta nella storia smise per un momento di occuparsi degli annullamenti di matrimonio.
Il Sabato fu costretto ad ospitare un’altra ricostruzione a cura di uno storico dell’Università cattolica.
Tengo a precisare che si tratta solo di un episodio, ma significativo ed emblematico della spocchia con cui CL ha guardato per anni tutti gli altri cattolici dall’alto in basso. La sento ancora nelle parole di Viccrep (rileggetele sopra). Il vangelo dice: dai loro frutti li riconoscerete…
Per Gabriele. Chi ha condannato i tre giornalisti?
Ahimè la storia non si cancella. Di diffamazione sentenzia il tribunale ecclesiastico della curia di Milano in ordine all’inchiesta “13 anni della nostra storia” pubblicata dal settimanale IL SABATO e condanna i tre giornalisti autori dei pezzi: Socci, Fontolan e Farina. Hai presente questi 3 tromboni? Proprio loro.
Semplice, semplice caro Enrico: perchè CL per anni ha irriso e diffamato (questa è la parola giusta, proprio così, ricordi il processo canonico ai giornalisti del Sabato che attaccarono Giuseppe Lazzati?) le altre associazioni cattoliche che parlavano di “distinzione” tra politica e fede.
Adesso la distinzione la volete voi? Non siete per nulla credibili. Mi spiace.
cl non ha mai irriso o diffamato alcuno, CL sosteneva che la fede va testimoniata anche in politica, ma la testimonianza è della persona in quanto tale, questo ha sempre sostenuto il movimento tra l’altro è in linea con quanto sostiene il magistero quando parla di valori non negoziabili, come criterio irrinunciabile a scelte di appartenenza politica.
Altri movimenti sostenevano che la fede era un aspetto personale e non doveva influenzare la politica, la fede andava chiusa in sacristia.
Così molti cristiani sono stati in politica con partiti che sono contro i valori non negoziabili. Quindi se conosce poco la storia di CL e di altri movimenti sig. Gabriele si informi correttamente ed eviti di sputare sentenze anche diffamatorie. Chieda alla Azione cattolica, alle acli al movimento cristiano lavoratori scout erano sostenitori della fede in sacristia, molti oggi si definiscono cristiani adulti e politicamente scelgono partiti che i valori non negoziabili li combattono anche aspramente.
Chissà perchè questa “casuale” confusione di ruoli viene fatta solo per CL e Opus Dei e non per le altre associazioni o movimenti cattolici. Mah!!!