Letta: «Chiederò a Napolitano che si voti la fiducia dopo primarie Pd»

Di Chiara Rizzo
29 Novembre 2013
Dopo l'incontro con la delegazione di Fi, il Quirinale ha spiegato che ci sarà un nuovo voto di fiducia al Parlamento. La risposta del Premier che lunedì incontrerà Napolitano

La maggioranza che sostiene Enrico Letta, chiaramente, non esiste più: dopo l’uscita di Forza Italia il Quirinale – secondo quanto riferito dall’ufficio stampa presidenziale – ha esplicitato alla delegazione parlamentare di Forza Italia incontrata stamattina che ci sarà un passaggio parlamentare, per segnare una discontinuità tra il governo delle “larghe intese”, e quello che adesso viene già rinominato “della legge di Stabilità”.

FI: «VENUTE MENO CONDIZIONI FIDUCIA». L’incontro è durato un’ora e mezza e la delegazione di Forza Italia ha poi fatto sapere con un comunicato stampa che “ha manifestato al presidente della Repubblica la necessità di un’apertura formale della crisi di governo, con le dimissioni del presidente del Consiglio, Enrico Letta, nelle mani del Capo dello Stato, per affrontare in Parlamento la nuova situazione che scaturisce dalla fine del governo delle larghe intese”. I rappresentanti di Fi hanno detto a Napolitano che “La piattaforma politico programmatica che era alla base della costituzione del governo di larghe intese – come si legge ancora nel comunicato stampa- aveva la stessa maggioranza con cui si era avviato in Parlamento il percorso delle riforme istituzionali. Un processo di discontinuità che coinvolge l’esistenza del governo non può non avere lo stesso tipo di influenza per quanto riguarda l’iter delle riforme. Il contesto che si è realizzato non può essere archiviato con la fiducia ottenuta al Senato dal governo sulla legge di stabilità. Un voto su un singolo provvedimento, seppur importante, non può bastare a decretare la fine di una grande coalizione e la nascita di qualcosa che con quel progetto politico non ha nulla a che vedere”.

I SOTTOSEGRETARI AL LORO POSTO. C’è però da dire che l’apertura di una nuova era del Governo Letta da parte di Forza Italia di fatto non è stata accompagnata da mosse concrete per indicare questa rupture. Tant’è che la pattuglia di sottosegretari di Fi sono tutti rimasti al loro incarico né, a quanto è noto, hanno presentato dimissioni. Si tratta del viceministro agli Esteri Bruno Archi; i sottosegretari al Lavoro, Jole Santelli, alle Infrastrutture Rocco Girlanda, alla Pubblica amministrazione, Gianfranco Miccichè (di Grande Sud, ma “falco” berlusconiano), agli Affari regionali, Walter Ferrazza (Mir)e Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia (tecnico: magistrato ed ex segretario di Magistratura indipendente la corrente di centrodestra delle toghe).

LETTA:«DOPO LE PRIMARIE». Da Vilnius ha parlato in conferenza stampa Enrico Letta che, ad una domanda dei giornalisti su cosa intenda fare dopo la riunione di stamattina tra Fi e Napolitano, ha risposto: «Per la fiducia valuteremo insieme al capo dello Stato il percorso che sono certo consentirà un chiarimento tra le forze politiche, dove ognuno si assumerà le responsabilità. Proporrò al capo dello Stato di andare in Parlamento. Ritengo di aspettare le primarie del Pd l’8 dicembre, poi subito dopo andare in Parlamento a chiedere il voto di fiducia». Letta ha fatto capire che l’incontro con il presidente avverrà lunedì, al suo ritorno dall’est Europa.

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