Leggere e far di conto: italiani somarelli

Di Rodolfo Casadei
13 Dicembre 2001
Eh, sì, la scuola italiana ha proprio bisogno di una bella riforma. E i nostri ragazzi farebbero meglio a studiare di più e a “scioperare” di meno, perché i loro risultati, paragonati a quelli degli studenti degli altri paesi industrializzati, non sono affatto brillanti.

Eh, sì, la scuola italiana ha proprio bisogno di una bella riforma. E i nostri ragazzi farebbero meglio a studiare di più e a “scioperare” di meno, perché i loro risultati, paragonati a quelli degli studenti degli altri paesi industrializzati, non sono affatto brillanti. E come potrebbero, quando il 38 per cento di essi (la media più alta fra i paesi Ocse dopo il 42 per cento del Belgio) preferirebbe non andare a scuola per niente?

A lanciare gli allarmi è un recente studio frutto del Programma per la valutazione dei risultati conseguiti dagli studenti della scuola dell’obbligo dell’Ocse (Programme for International Student Assessment). Secondo questa indagine, gli studenti italiani 15enni dimostrano abilità nella lettura e nella matematica decisamente inferiori ai valori medi dell’Ocse. Posto a 500 il valore medio Ocse sia dell’abilità nella lettura che nella matematica, l’Italia totalizza 485 nella prima e 455 nella seconda. Ben lontano dai livelli eccellenti di Finlandia, Corea del Sud e Canada in lettura e di Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda in matematica. Che secchioni, questi coreani!

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